martedì 3 aprile 2012

A PROPOSITO DI SEMPLIFICAZIONE FISCALE....O PER MEGLIO DIRE INASPRIMENTO FISCALE.

Nel rispetto della “neolingua” orwelliana, il provvedimento del
governo Monti è definito “decreto di semplificazione fiscale”.
Nel rispetto del giornalismo asservito, tutte hanno battuto
forte le mani.
 Detto ciò, semplificare cosa significa secondo voi? Dal dizionario della lingua franca italiana leggiamo: “Facilitare, snellire, rendere più semplice”. Per l’Hoepli: “Ridurre in forma semplice o più semplice”. Dio solo sa quanto l’attuale sistema fiscale italiano andrebbe fatto a brandelli e ricostruito ex-novo. Invece, per la pubblicista main-stream, la semplificazione che ha messo in campo l’esecutivo tecnico – e che dovrebbe essere approvata nel consiglio dei ministri di domani – sarebbe la seguente, almeno secondo l’autorevole “Sole 24 ore”:
1- Sconti fiscali per i redditi bassi. Dal 2014 le risorse che nel 2012 e nel 2013 arriveranno dalla lotta all’evasione fiscale verranno destinate a misure, anche non strutturali, a favore delle fasce deboli, con particolare riferimento all’incremento delle detrazioni fiscali per i familiari a carico. Le risorse confluiranno in un fondo apposito.
Nessuna semplificazione, ma una mera promessa a medio termine, sulla quale siam pronti a scommettere che non si verificherà. Ma fa figo dirlo e diffonderlo a piene mani.
2- Ispettori-giocatori nelle sale da gioco. I Monopoli di Stato possono costituire un fondo per le operazioni di gioco a fini di controllo, di importo non superiore a 100mila euro annui.
Come, come? Soldi pubblici per permettere ai gabellieri di travestirsi da giocatori e andare a controllare Bingo ed affini? Domanda: con la semplificazione che c’entra?
3- Elenco clienti-fornitori. Cancellazione dello spesometro per gli acquisti e i servizi ai fini Iva oltre i 3mila euro per i quali torna invece l’elenco clienti e fornitori.
In partica lo spesometro viene sostituto dal redditometro (come da ultime due finanziarie) ed in più si torna al bizantino elenco clienti-fornitori, in modo da accumulare cartacce, aumentare i costi delle imprese ed ingolfare ancor di più i commercialisti. Domanda: con la semplificazione che c’entra?
4- Capitali all’estero. Sanzioni fino al 40% per chi verrà sorpreso a esportare capitali all’estero oltre la soglia consentita di 10mila euro.
In linea con lo Stato di polizia fiscale di cui “Vopos-Monti” si bea. La stessa idea l’aveva il comunista-proletario Mario Capanna nel 1968. Vedrete che torneranno in voga gli spalloni. Domanda: con la semplificazione che c’entra?
5- Lista nera dei furbetti dello scontrino. Chi ripetutamente viene segnalato per non aver emesso ricevuta o scontrino fiscale finirà in una sorta di black list su cui l’Agenzia delle Entrate e la Guardia di Finanza potranno concentrare i propri controlli.
Così funzionano gli inferni fiscali. Potevano aggiungere nel provvedimento anche l’apertura di un paio di lager per evasori già che c’erano. Ma ribadisco la domanda: con la semplificazione che c’entra?
6- Partite Iva inattive. Scatta la cessazione d’ufficio. Arriva, inoltre, la verifica on-line delle partite Iva per contrastare le frodi.
Roba da soviet supremo, una scelta fondata sulla presunzione dell’illiceità dei comportamenti di chi è titolare di partita iva. Solita domanda: con la semplificazione che c’entra?
7- Più controlli sulle finte onlus. Arriva un potenziamento dei controlli del Fisco sul Terzo settore con l’obiettivo di stanare le finte Onlus.
Giusto, troppi sono i furbetti della solidarietà. Ma controllare i sindacati e i partiti no? Detto ciò, con la semplificazione che c’entra?
8- Quote latte. Si fa strada l’ipotesi di consentire all’Agea di non procedere al recupero coatto delle somme dovute dai produttori di latte bovino per la regolarizzazione delle multe, ad esempio nei casi di mancata tempestiva presentazione della richiesta di rateizzazione.
Qui siamo al paradosso: per il governo son tutti dei delinquenti da controllare e mettere al gabbio, mentre gli splafonatori conclamati (e collusi con la Lega Nord) vanno protetti? Ma… con la semplificazione che c’entra?
9- Golden share. Via libera alla possibilità per la Presidenza del Consiglio di dara l’altolà a scalate ostili di società coinvolte nelle forniture al nostro sistema di difesa.
Già che c’era, il “liberale” Monti, poteva reintrodurre l’IRI e nazionalizzare le banche. E poi pretendono che gli stranieri vengano ad investire in questo paese? Oltre al fatto che richiedo: con la semplificazione che c’entra?
10- Costi da reato. Gli oneri e le spese riconducibili a fatti, atti o attività quantificabili come reato saranno sempre deducibili, a meno che non siano beni o prestazioni di servizio che vengono utilizzati direttamente per il compimento di atti quantificabili come delitto non colposo.
Vi chiedo scusa, ma questa non l’ho capita proprio. A chi si riferisce? A cosa? Chi commette e chi subisce il reato? Boh, resta il fatto che la domanda di cui sopra è ugualmente valida: con la semplificazione che c’entra?
11- Ici Chiesa. La partita sull’Ici sugli immobili della Chiesa è invece ancora aperta. Al momento la misura non rientra nel provvedimento e lo stesso Monti, pur garantendo che è la norma in dirittura d’arrivo, ha precisato che non è detto che verrà presentata al Consiglio dei ministri di venerdì prossimo.
Qui è tutto rinviato. Chi scrive non è fra quelli che gioiscono per l’introduzione di una nuova tassa da far pagare al Vaticano (avrò modo di affrontare la questione in un altro momento).  Ma introdurre una tassa, foss’anche per i preti, che c’entra con la semplificazione del sistema fiscal-fognario italiano?
Avrete notato che nessuno dei provvedimenti di cui sopra – nonostante la propaganda di regime – ha a che vedere con lo snellimento degli oneri che i contribuenti italiani sono costretti a sobbarcarsi, sia in valore assoluto della pressione fiscale, quanto in termini burocratici (In Italia ci sono centinaia di scadenze e migliaia di norme tributarie da rispettare).
Ho iniziato citando Orwell e vorrei concludere ancora con le parole del grande scrittore britannico: “Laddove la menzogna è universale, dire la verità diventa rivoluzionario”!
di LEONARDO FACCO DA WWW.L'INDIPENDENZA.COM

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