lunedì 30 aprile 2012

COMMERCIOATTIVO SCRIVE AL GOVERNO MONTI ,L'UFFICIO STAMPA RISPONDE.....



Campobasso, 26/06/2012
MESSAGGIO AL GOVERNO MONTI  da:
COMMERCIO ATTIVO ASSOCIAZIONE COMMERCIANTI CAMPOBASSO: NON CESTINI QUESTA MAIL !

Siamo una libera associazione di piccoli commercianti e artigiani del Molise.Non riusciamo più nostro malgrado a mantenere i livelli occupazionali delle nostre imprese ,nè tantomeno le nostre botteghe aperte.Le maggiori imprese del Molise sono in difficoltà.Disoccupazione elevata ,Governo regionale non accettato ed assai compromesso da forze clientelari diffuse e vari episodi di sospetta corruzione.Comparti economici importanti quasi paralizzati: agricoltura,edilizia in primis.Ne deduciamo che la riforma del lavoro per quanto importante, debba tener conto della importanza fondamentale della salvaguardia delle imprese oneste soffocate da una pressione fiscale insopportabile, da una concorrenza dei monopoli economici distruttiva ,dall'ingresso in Italia di troppe aziende straniere alle quali andrebbe imposta una tassazione a parte.Nei nostri piccoli comuni la vita è assicurata dalle piccole imprese.Deficitarie le infrastrutture e le vie principali di collegamento assai pericolose(non abbiamo strade a 4 corsie, altro che TAV !)La nostra è una regione ricca di gente sana e con un habitat naturale di tutto rispetto.Sentiamo il bisogno di più Stato e meno privatizzazioni per tutelare i fondamentali della democrazia e lo stesso lavoro.Ove mai vi fosse la disponibilità ad un dialogo costruttivo ci mettiamo a vs completa disposizione.Siamo tutti fuoriusciti dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative a causa delle forti contraddizioni del loro operato.Non siamo favorevoli alle liberalizzazioni degli orari che ci hanno di fatto emarginati a categoria in via di estinzione.Il nostro blog può essere visionato su http:// commercioattivo.blogspot.com.
Abbiamo accolto con favore il Governo Monti ma ad oggi ne siamo fortemente spaventati.Siamo fuggiti volentieri dallo scadimento morale e culturale della politica ma chediamo con forza al premier Monti di porre in essere "il cuore" e l'etica .Doti senza le quali il mondo può anche fermarsi qui.Ho cercato di accennare i nostri problemi quasi per "spot" per non tediarVi. Spero ardentemente in una risposta e meglio ancora in un incontro.L'amore per l'Italia è smisurato e non vorremmo essere costretti ad andare via per vivere.
Giulia D'Ambrosio
Presidente COMMERCIOATTIVO-

Questa la lettera di risposta "preparata"  dell'ufficio stampa del Governo Monti rispetto all'allarme del comparto commercio.
 

> Date: Mon, 30 Apr 2012 11:10:42 +0200
> Subject: Re: Allarme comparto commercio
>
> Gentile cittadina,
>
> Abbiamo letto con attenzione la sua lettera. Il Governo è particolarmente attento alla voce dei cittadini, all’ascolto delle loro difficoltà e problemi, ma anche alla valutazione delle critiche e suggerimenti che costoro fanno sul suo operato. Ogni opinione è preziosa per un Governo che vede nel “bene comune”, democratico e partecipato, l’obiettivo da raggiungere. Anche per questo motivo, il Governo, recependo le sollecitazioni provenienti dai cittadini, è impegnato con tutte le sue forze per ridurre gli squilibri sociali, dare nuove opportunità ai giovani, garantire alle famiglie condizioni economiche meno difficoltose di quelle attuali. Molto è stato fatto, molto altro dovrà essere fatto nei prossimi mesi.
> Il tema del lavoro è, tra tutti, quello più complesso. Le tante, e diverse, esigenze dei lavoratori e dei datori di lavoro, le motivazioni espresse dal mondo delle imprese, e le legittime aspettative delle giovani generazioni rendono il quadro estremamente incerto e frammentario. È necessario uno sforzo intenso e prolungato che

DEL VECCHIO -LUXOTTICA- Il più grande imprenditore italiano attacca le banche e ne denuncia la speculazione. La sua frase più recente? “Non investiamo neppure un euro nella finanza, perché noi sappiamo come produrre, come inventare mercato, avendo come fine la ricchezza collettiva della comunità, altrimenti questo lavoro non avrebbe senso”.



E’ forse l’unica grande azienda italiana, NOSTRO FIORE ALL'OCCHIELLO, leader planetario nel suo specifico settore merceologico, ad essere virtuosa, solida, in espansione. Presente in 132 nazioni, ha 75.560 dipendenti, di cui 62.000 addetti che producono nel territorio della repubblica italiana. Non ha neppure un cassintegrato e non ne prevede. Il suo titolo quotato in borsa, soltanto nel 2012, è schizzato in avanti del 32%: unico titolo in positivo. Il suo fatturato si aggira intorno ai 7 miliardi di euro, superiore di un +13,1% rispetto all’anno precedente.
L’azienda è nata nel 1961, ad Agordo, in provincia di Belluno, dentro un garage.
La storia di questa fabbrica e del suo ideatore e fondatore è studiata oggi nel corso di management industriale all’università di Harvard come esempio pratico e vincente “del miracolo economico italiano che coniuga impresa, creatività, rischio, con una ricerca accurata del design, del gusto e del dettaglio che nasce dall’applicazione della tradizione artigiana locale”. 
L’azienda non ha mai visto uno sciopero, né uno scorporo, né proteste.
Si chiama LUXOTTICA. Produce lenti per occhiali e li vende in tutto il mondo. Tra i suoi clienti più famosi la polizia stradale della California (i celeberrimi CHIPS) l’esercito cinese, tutta la linea occhiali di Christian Dior e Yves Saint Laurent. Produce in Italia e vende in Cina.
Il suo proprietario e fondatore, Leonardo Del Vecchio, nato nel 1935 a Milano, è poco noto alla massa degli italiani. Ma il suo nome è un mito in Usa, Germania, Gran Bretagna, Cina.
La sua frase più recente? “Non investiamo neppure un euro nella finanza, perché noi sappiamo come produrre, come inventare mercato, avendo come fine la ricchezza collettiva della comunità, altrimenti questo lavoro non avrebbe senso”.
Alieno da conventicole, complotti, schieramenti politici di parte, corteggiato da sempre sia dalla destra che dalla sinistra (“no grazie, non mi piacciono i balli a corte” ha risposto all’ultima preghiera-convocazione alle elezioni politiche del 2008 sia al PD che al PDL che alla Lega Nord) è uscito allo scoperto per la prima volta nella sua esistenza, violando il suo codice personale fatto di discrezione, poche chiacchiere e molto lavoro intinto di creatività.
“Basta con i manager mitomani finanzieri” ha detto al giornalista  Daniele Manca in una esplosiva intervista pubblicata sul corriere della sera qualche giorno fa, non a caso, in Italia, volutamente passata sotto silenzio e rimasta priva del dibattito che avrebbe meritato.
Ma non all’estero.

Scarpe cinesi tossiche, Guariniello ordina sequestri nel torinese - Dopo la denuncia su Corriere.it. Le calzature contenevano troppo cromo esavalente Il negoziante rischia multa e un anno di carcere

 MILANO - In Italia, a differenza di altri Paesi, i pm possono indagare anche senza ricevere denuncie. Così il procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, leggendo su Corriere.it di scarpe cinesi tossiche, ha mandato i carabinieri del Nas a prelevare vari campioni in punti vendita cinesi da far controllare. Le analisi effettuate a Biella, dall’«Associazione Tessile e Salute», hanno rilevato nelle scarpe di marca Ymada, modello basso da uomo, un quantitativo di cromo esavalente (allergizzante e cancerogeno) pari a 15,9 milligrammi invece dei 3 al massimo ammessi per legge. Il cromo esavalente viene utilizzato nella lavorazione di cuoio e pellame. Le scarpe sono state tutte sequestrate e il negoziante cinese, con negozio nei pressi di Torino, che le vendeva rischia ora una multa salata e un anno di carcere. E Guariniello commenta: «Devo ringraziare il Corriere.it».

lunedì 23 aprile 2012

La storia lo dimostra, e ricordiamo un fatto storico che ai politici non piace mai rammentare pubblicamente: gli accordi del Britannia raccontati da Francesco Cossiga alla tv di stato.

Da Tremonti alla Trilaterale

InGlass-Steagall su novembre 11, 2011 a 5:16 PM
Giulio Tremonti non ha ubbidito ai disegni geo-strategici della finanza internazionale ed hanno deciso di sostituirlo con un membro della Commissione Trilaterale comeMario Monti (in fondo all’articolo il suo curriculum, come riporta l’organo di informazione della Bocconi la Trilateral esiste, non è la fantomatica Spectre di James Bond: così fughiamo i dubbi, non si tratta di teorie complottiste), questo il sito www.trilateral.org
Ci ricorda l’arrivo di Giuliano Amato negli anni ’90. In realtà questa non è altro che la fase 2 di quell’ “Operazione Britannia” che nel giugno ’92 fu decisa a danno dell’industria pubblica italiana sull’omonimo panfilo della Corona inglese.
Quell’operazione ha dato benessere e stabilità al Paese? 
Non ha per niente funzionato, anzi ha arricchito pochi squali della finanza e impoverito gli italiani. Se ne tenga conto adesso per considerare cosa avremo davanti con Monti alla Presidenza del Consiglio. La vera risposta alla crisi non passa da un nuovo portentoso piano di privatizzazioni e liberalizzazioni.
C’è solo un modo per riparare al disagio economico che vivono intere nazioni: Glass-Steagall.
Tutto il resto sono ricette fallite che hanno aggravato i problemi.
La storia lo dimostra, e ricordiamo un fatto storico che ai politici non piace mai rammentare pubblicamente: gli accordi del Britannia raccontati da Francesco Cossiga alla tv di stato.
 
Mario Monti è presidente dell’Università Bocconi di Milano. E’ anche presidente europeo della Trilateral Commission e presidente onorario di Bruegel, think tank europeo di politica economica istituito nel 2005.

Risolvere la crisi del debito sovrano in modo semplice, una proposta dai Post Keynesiani del Levy Institute Posted by keynesblog on 30 marzo 2012 in Economia, Europa


Philip Pilkington e Warren Mosler in una Policy Note del Levy Institute (il noto centro di ricerca Post Keynesiano di New York che ha avuto tra i suoi schoolars Hyman Minsky) hanno avanzato un’innovativa proposta finanziaria che potrebbe risolvere la crisi del debito sovrano della zona euro: il “tax-backed bond“, ovvero l’utilizzo dei titoli del debito pubblico per il pagamento delle imposte.
Il meccanismo è il seguente: se (e solo se) un paese dell’eurozona va in default, cioè non riesce a ripagare un titolo di stato, tale titolo può essere utilizzato da chi ne è in possesso per il pagamento delle imposte in quel paese.
“Se, ad esempio un investitore detiene un bond del governo irlandese del valore di 1.000 euro”, scrivono i due economisti, “e il governo irlandese non riesce a pagare gli interessi o restituire il capitale, l’investitore può utilizzare semplicemente il titolo per effettuare pagamenti fiscali al governo irlandese per l’importo di 1.000 euro.”
Se il titolo è però detenuto da qualcuno che non paga le tasse in quel paese, chi è in possesso del titolo potrà venderlo a un istituto di credito sottoposto all’imposizione fiscale del paese in default, con un piccolo sconto (ad esempio 5 euro), per rendere l’acquisto conveniente, e l’istituto di credito

La stampa ellenica sbugiarda Monti: ” usati per convincere gli italiani a subire l’Austerity”



Il governo sta spudoratamente mentendo agli italiani. Tra conferme e smentite quotidiane, su questo o quel decreto fiscale, nel mentre la nazione vive con scoramento annunci di suicidi, di imprese chiuse e di famiglie al limite della povertà. Inoltre crediamo, come Federcontribuenti, cheBruxelles  sia all’oscuro delle misure di Austerity, adottate dal nostro governo, crediamo che gli annunci di visite, di invii di commissioni, di supervisione e di scambio di informazioni siano menzogne considerato che nessun altro Paese Europeo sta subendo quanto noi, nemmeno la Grecia, paragone amato da Monti. Per questo il presidente Finocchiaro intende, assieme al senatore dell’Idv, Stefano Pedica, informare personalmente l’UE sulla situazione politica  italiana, sui metodi fiscali adottati dal nostro governo e sottolineando i gravi effetti, al limite della costituzionalità, che questi stanno avendo sui cittadini e sulle piccole e medie imprese. Si approfondirà l’argomento bancario italiano e sull’uso fatto dei fondi BCE e del

RICONSEGNIAMO IL CERTIFICATO ELETTORALE A NAPOLITANO: LA PROPOSTA DI IMPRESEcheRESISTONO

Chi c'è dietro Mario Monti (Report del 22/04/2012) Ecco per conto di chi lavora questo burocrate del NWO. Queste sono le idee che stanno avvelenando il mondo e che questi personaggi si ostinano a perseguire perchè garantiscono a una elite ristretta di vivere nel lusso osceno sulle spalle delle masse. Ancora una volta e come sempre onore a Report per un'altra straordinaria puntata che mostra con coraggio la realtà delle cose e le possibili alternative per uscire dal tunnel. "La politica non funziona quando si eleggono le persone sbagliate". (Milena Gabbanelli) P.S. Notate come il logo della Trilaterale sia un chiaro riferimento al numero 666


domenica 22 aprile 2012

I diritti e la dignità dei cittadini


di Umberto Berardo
Sul governo Monti abbiamo espresso da subito le nostre perplessità in ordine ad un’operazione politica che ci è apparsa immediatamente come la sospensione di una democrazia già monca a causa di un succedersi di leggi elettorali oligarchiche.
Alla fine abbiamo avuto un commissariamento del Paese che si va purtroppo estendendo altrove e che potrebbe essere una mina vagante per la democrazia come sistema e per lo stesso processo di unità europea.
Il nuovo premier è stato chiamato a salvare le sorti di un’economia vicina al default e lì indirizzata da un capitalismo i cui attori ormai sono solo predoni e speculatori.
La corruzione della politica ha raggiunto livelli insostenibili ed è anch’essa un’altra delle cause della crisi che viviamo.
La forbice tra i pochi ricchi ed i tanti poveri si è sempre più allargata e c’è chi vive nell’indigenza, mentre altri vedono scorrere nei loro conto correnti fiumi di denaro a retribuire lautamente anche mansioni senza alcuna responsabilità.
Da anni non abbiamo più un parlamento di eletti, ma di nominati.
Sono questi i nodi centrali di una situazione grave ed invivibile.
Di fronte ad essa i provvedimenti fiscali di Mario Monti colpiscono indiscriminatamente i ceti medio-bassi della scala sociale lasciando tranquilli proprio quelli che hanno per tanti aspetti generato la crisi e che, essi sì, dovrebbero pagarne il conto. Ed allora, invece di patrimoniali e di tagli alla spesa pubblica soprattutto negli sprechi indecenti, si interviene a salvare le banche senza pretendere prestiti agevolati alle imprese, si impone un’IMU addirittura sulla prima casa ed a prescindere dal reddito, si creano esodati con decreti emanati senza riflettere sulla riforma delle pensioni, si attacca il diritto al lavoro senza spiegare cosa centri la revisione dell’art. 18 con il sostegno all’occupazione.

Il coraggio degli imprenditori della fabbrica accanto - Corriere.it

 QUALCHE VOLTA,BUONE NOTIZIE!

Il coraggio degli imprenditori della fabbrica accanto - Corriere.it

martedì 17 aprile 2012

Pareggio di bilancio, via libera della Camera al ddl costituzionale. L'abc




Il dirittura d'arrivo il disegno di legge costituzionale che mira a introdurre nella Costituzione il pareggio di bilancio, cioè il principio dell'equilibrio delle entrate e delle spese. Terzo via libera, dopo la prima lettura a Montecitorio e palazzo Madama, da parte dell'Aula della Camera al disegno di legge costituzionale: i voti a favore sono stati 489, i voti contrari 3, le astensioni 19. Il provvedimento - già approvato, in prima deliberazione, dalla Camera dei deputati, il 30 novembre 2011, e dal Senato della Repubblica, il 15 dicembre 2011 - torna ora al Senato per il via libera definitivo.
Due distinte deliberazioni per le leggi costituzionali
L'articolo 138 della Carta prevede che le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali debbano essere approvate a maggioranza assoluta da ciascun ramo del Parlamento con due distinte deliberazioni, tra le quali devono intercorrere almeno tre mesi. Sei articoli in tutto, per inserire nella Carta Costituzionale regole di taglio europeo sul pareggio di bilancio. Le nuove disposizioni costituzionali si applicano dall'esercizio finanziario relativo all'anno 2014. Ecco, voce per voce, il contenuto del provvedimento costituzionale.
Applicazione delle nuove disposizioni (articolo 6). Le disposizioni della proposta di legge costituzionale si applicano a decorrere dall'esercizio finanziario relativo all'anno 2014.

Licenziato vende casa, apre un'azienda e assume gli ex colleghi disoccupati Padova. Cristian Stangalini, 42 anni, è il titolare della Omp Fili di Arzergrande. «Lavoriamo 7 giorni su 7, il fatturato è in crescita ma le banche non ci fanno credito»

Nuova fabbrica nel Padovano (archivio)PADOVA - Licenziato dalla propria azienda per «cessata attività», ha deciso di aprirne un’altra, ridando lavoro e speranza a 15 suoi colleghi. O meglio, suoi sottoposti: Cristian Stangalini, fino al luglio del 2010, era il direttore della Metal Welding Wire di Correzzola, azienda che produceva trafilature d’acciaio. Quando è arrivata la notizia della chiusura Stangalini aveva altre offerte. «Possibilità d’impiego in altre aziende ne avevo. Mi sarebbe seccato sprecare tanta competenza, clienti fidelizzati, ordini acquisiti – spiega – e mi dispiaceva vedere 42 persone così, rimaste a piedi». Stangalini, originario di Como, ha deciso allora di aprire in proprio. «Ho dovuto convincere mia moglie, e non è stato facile. Abbiamo due bambini di 9 e 12 anni, l’abbiamo fatto pensando al loro futuro». Proprio con la moglie è diventato così fondatore della Omp Fili, ad Arzegrande.

«A fine 2010 ho trovato i capannoni giusti dove sistemare i macchinari, nel 2011 ho ricominciato a lavorare. Ho preso con me, poco per volta, 15 ex dipendenti della Metal Welding Wire. Eravamo diventati amici, ci frequentavamo dopo lavoro». Ora tutto sembra girare per il meglio. «Abbiamo le nostre soddisfazioni, pago i fornitori e gli stipendi, lavoro c’è». Nonostante l’assenza di istituzioni e banche. «Il mondo istituzionale non si dovrebbe solo presentare ai funerali degli imprenditori suicidi o davanti alle telecamere per promettere aiuti - conclude Stangalini - dietro ogni gesto estremo ci sono decine di persone che rimangono senza lavoro, gente che sta male. Puoi avere il miglior progetto, ma senza garanzie nessuno ti dà una mano. Per quanto riguarda le banche le dico questo: un istituto di credito mi ha chiesto un deposito di garanzia di 150 mila euro per darmi un prestito di 150 mila euro. Volevano da me la cifra che avrebbero dovuto prestarmi». Chissà Kafka cosa avrebbe detto.

Enrico Albertini

Familismo morale

"...in questi tempi di crisi e in questi giorni duri, ci stiamo accorgendo che è molto più interes­sante e appagante investire tempo nelle relazioni che consumare denaro negli ipermercati."
 
16 marzo 2012

 

Valori che ci uniscono e ci servono
Familismo morale 
Il rapporto Censis sui "valori degli italiani" è una buo­na notizia per il Paese. Emerge un familismo mora­le, che è meno raccontato e famoso del familismo a­morale di cui si parla e straparla per descrivere il mo­dello italiano. Le relazioni, quelle familiari e comuni­­tarie, sono poste in cima ai valori. E – ciò che il Censis non dice ma che è emerso da una ricerca svolta con un collega dell’Università di Milano-Bicocca (Luca Stan­ca) – le persone che attribuiscono im­portanza alla famiglia e alle relazioni sono mediamente anche quelle più felici. Dopo alcuni decenni che han­no visto l’ipertrofia della finanza e del consumismo, questi primi anni di crisi stanno risvegliando una vo­cazione nazionale che non era morta, ma che si era soltanto assopita, covando viva e calda sotto la cene­re.

L’Italia ha una storia di relazioni che dura da oltre due­mila anni: la cultura mediterranea, il cristianesimo, lo scambio e il commercio, la cultura cittadina e borghi­giana, hanno creato nei secoli una identità dove il va­lore della relazione è al centro del suo dna. È stato que­sta rete di

domenica 15 aprile 2012

Una lettera dettagliata e cruda sugli effetti del Fondo Salva Stati Europeo (Esm): “Struttura sovranazionale che pretende di gestire le risorse dei cittadini con immunità di giurisdizione e benefici di casta. La politica nazionale venduta ai poteri forti. Qui c’è in gioco la vostra vita. Talvolta vi osservo e vedo uomini talmente affannati a vincere le elezioni da perdere di vista se stessi e il significato della politica”


di: Pier Paolo Flammini3 aprile 2012 @12:00
da rivieraoggi.it
Lei si chiama Lidia Undiemi, siciliana, è misconosciuta al grande pubblico, ma ieri, con una lettera indirizzata al leader dell’Idv Antonio Di Pietro e il candidato sindaco a Palermo Leoluca Orlando, ha annunciato le sue dimissioni dal partito. Di seguito la lettera pubblicata nel suo sito. “Studiosa di diritto ed economia” presso l’Università di Palermo, Lidia Undiemi ha colto nel segno delle contraddizioni di uno dei due partiti di opposizione all’attuale governo nella crisi tra immagine televisiva e concretezza delle analisi.
Qui trovate un suo recente intervento video sulle questioni finanziarie europee nella trasmissione Linea Notte (“I soggetti che gestiranno il Fondo Salva Stati Europeo godranno di totale immunità. Rischiamo di cadere in una pericolosissima dittatura economica, una cosa è una organizzazione internazionale che si prende la responsabilità di gestire la crisi, altra cosa è assegnare a dei soggetti che godranno di immunità la gestione del debito pubblico e le linee di politiche economiche in ambito nazionale”).
Di seguito la lettera di Lidia Undiemi, che crediamo rappresenti per i lettori un utile strumento per approfondire ciò che sta avvenendo.
Raccontate la verità, gli italiani hanno il diritto di sapere che Italia dei Valori sta appoggiando, soprattutto con il proprio silenzio, la proposta del governo Monti di trasferire 125 miliardi di euro (minimo) ad una organizzazione finanziaria intergovernativa, l’Esm, ambiguamente definita “fondo salva-stati”, che, fra immunità, esenzioni, condoni ed altri privilegi, si propone di concedere finanziamenti agli Stati in difficoltà in cambio della possibilità di potere imporre “rigorose condizionalità” da far gravare sulle spalle del popolo.
Sapete benissimo che la ratifica del rattato Esm (non ancora in vigore) comporterà l’incremento delle politiche di austerity, ossia l’imposizione di ulteriori interventi “lacrime e sangue” che colpiranno soprattutto le fasce più deboli e che metteranno in crisi anche coloro che ancora oggi riescono ad arrivare a fine mese.
Un obiettivo politico che ovviamente travolgerà anche la vita dei vostri elettori, compresi quelli della sua amata Palermo, professor Orlando.
L’Imu? L’art. 18? E’ solo l’inizio.
Per comprendere la pericolosità di tale scelta, basta semplicemente osservare ciò che è accaduto in Grecia. La Troika ha concesso i piani di salvataggio in cambio di una serie di richieste che per Atene si sono tradotti in cessione di sovranità. Si pensi alle condizioni imposte in materia di tagli alla spesa, ai dipendenti pubblici e alle pensioni. In tal senso, la politica nazionale diventa oggetto di contrattazione finanziaria.
Appoggiare questa idea di politica europea del governo Monti significa essere contro i lavoratori, gli imprenditori, i giovani, le donne, i bambini e gli anziani.

Lidia Undiemi e Luca Ciarrocca chiedono al governo Monti, al parlamento e agli italiani di fermare l'ESM. In esclusiva il file definitivo, per far comprendere a tutti i cittadini i rischi che corre il nostro Paese con il meccanismo di stabilita' del debito pubblico pensato e gestito dai poteri forti Ue, con


Disoccupato vive in auto con la famiglia Imprenditore dà loro un tetto a Taranto

Per due settimane ha vissuto in auto con la moglie e la figlia quindicenne non potendosi più permettere, ormai disoccupato da tempo, di pagare l'affitto di casa. Antonio, 44 anni, piastrellista di Taranto, ora ha trovato un tetto.
Glielo ha offerto un ex imprenditore, Giuseppe Iudici, 46 anni, sposato
e padre di tre figli, che vive a Martina Franca (Taranto) e fino a tre anni
fa aveva un'azienda che vendeva centri benessere. La notizia è pubblicata
dalla Gazzetta del Mezzogiorno. L'azienda, insieme ai suoi 12 dipendenti,
è stata spazzata via dalla crisi in pochissimo tempo. Iudici ne ha parlato
anche in tv, ospite della trasmissione di Lucia Annunziata, spiegando come
la crisi possa cancellare anche chi apparentemente non aveva problemi
economici o di mercato. Anche Iudici, oggi, non ha un lavoro stabile.
Un gesto di solidarietà, quello di Iudici, che l'ex imprenditore ha spiegato
ricordando semplicemente che almeno lui un tetto ce l'ha. Ora la sua famiglia
lo divide con chi, come lui, ha visto la fortuna girargli le spalle.
Sperando che qualcuno si ricordi di loro.
Domenica 15 aprile 2012 11:L'UNIONE SARDA.it

GIORGIO GATTEI, Tutti i debiti del mondo gli stati europei vengono costretti dalla finanza internazionale a ridurre il debito pubblico, e cioè al solo scopo di pagare gli interessi in scadenza nel 2012-2013 agli stessiinvestitori internazionali. Altro che salvataggio dell’Euro!


Il professor Giorgio Gattei, docente di Storia del Pensiero Economico, Dipartimento di Scienze Economiche dell’Università di Bologna, ha il pregio di spiegare concetti complessi con molta semplicità, rendendoli comprensibili ai più. Vale la pena ascoltare fino in fondo la sua esposizione, perché una spiegazione così chiara e logica sulla crisi del debito fin’ora nessuno l’ha ancora fornita, nell’analisi e nelle conseguenze.
Da questa conferenza si evince il motivo per cui gli stati europei vengono costretti dalla finanza internazionale a ridurre il debito pubblico, e cioè al solo scopo di pagare gli interessi in scadenza nel 2012-2013 agli stessiinvestitori internazionali. Altro che salvataggio dell’Euro!
Quelle sono soltanto pagliuzze gettate negli occhi per ingannare, argomenti buoni per i gonzi e per i gate-keepers che reggono il gioco.



E’ un ricatto incredibile, di una portata mai attuata prima, di cui non troverete traccia sulla stampa convenzionale, addomesticata alle lobbies ed ai poteri forti (che in Italia non vi sia stampa indipendente

INCONTRO IN ABRUZZO L'AQUILA: 29 APRILE ORE 12:00


sabato 7 aprile 2012

Ferrara: Aperture domenicali, nessuna tregua per Pasqua I sindacati chiedono autoregolamentazione e maggiorazioni


Una tregua per le aperture domenicali. La chiedono le federazioni Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil del settore commercio, dopo che è saltato il tavolo promosso dal Comune di Ferrara che cercava di trovare un accordo. Quel tentativo di accordo prevedeva una “autoregolamentazione” che escludesse le aperture festive in corrispondenza delle principali festività civili e religiose (individuate da una specifica delibera di giunta regionale dell’Emilia Romagna: 1 gennaio, Pasqua, lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 25 e 26 dicembre).
“Purtroppo quel tavolo non ha prodotto un esito positivo – è il

mercoledì 4 aprile 2012

COME LE BANANE......

di Giulia D Ambrosio*
Un bollino blu per i negozi in regola con il Fisco. Cito dal Sole24ore: “Un "bollino blu" per attestare la fedeltà fiscale di negozianti e artigiani. Nella stagione del rilancio a tutto campo della lotta all'evasione contro i furbetti di scontrini e ricevute fiscali, è lo stesso direttore dell'agenzia delle Entrate, Attilio Befera, a farsi promotore di un "attestato" di bravo contribuente, da rilasciare ai negozianti e agli esercizi commerciali”. Secondo Befera, si dovrà “approfondire se e a quali condizioni l'agenzia delle Entrate possa impegnarsi a rilasciare pubblici attestati di riconoscimento di correttezza fiscale agli esercizi commerciali che risultano in regola al controllo degli obblighi tributari…”.
Che colore potrebbe avere il bollino da applicare ai negozi che non evadono, ma non hanno i soldi per pagare le tasse? Opterei per il “marrone”. Per quelli che evadono? Opterei per il “nero”. Per gli evasori totali? Opterei per quello “trasparente”. Ma cosa applichiamo a quelli che rubano, impuniti, milioni di euro di soldi pubblici?
Il controllo dell’evasione è importante per tutti gli imprenditori onesti ma la stretta creditizia (credit crunch)

martedì 3 aprile 2012

mercoledì 4 Aprile ore 8,30 a Campobasso Consiglio Comunale Monotematico su isole pedonali e dintorni.


mercoledì 
4 Aprile alle 8,30 
al Comune di Campobasso
Consiglio Comunale monotematico su isole pedonali e dintorni.

La città di Campobasso vive uno dei suoi momenti peggiori a causa del degrado diffuso e dalla mancanza di  una reale programmazione sia dal punto di vista urbanistico  che della viabilità e dei trasporti.Non è mai stato richiesto un nostro parere in merito, ma pare che si ricordino di noi solo in " particolari  momenti " !

ADESSO BASTA.

La crisi morde come non mai , ma siamo sicuri che una città più decorosa e attraente riuscirebbe a trattenere i pur tanti visitatori quotidiani. La  nostra sopravvivenza è esposta a grave rischio e molti purtroppo hanno già rinunciato e soffrono in silenzio.

NON POSSIAMO RESTARE INDIFFERENTI A TUTTO QUESTO.

La nostra numerosa presenza potrebbe essere un bel segnale , vista la sordità generale. Paghiamo le tasse , illuminiamo la città conferendo ad essa un grande contributo alla sua sicurezza ed alla sua vivibilità ,ma veniamo considerati meno di nulla.Non credete che ormai la misura sia colma ?

Non siamo sufficientemente arrabbiati? Nel progetto denominato MASTER PLAN che insiste sul vecchio Romagnoli  è prevista un'area commerciale di 10.000 mq2 . Voi pensate che sarà accessibile alle imprese locali? L'ingresso sarà così oneroso che altra Grande distribuzione  vi si insedierà lasciando il centro storico sempre più emarginato.I problemi sono tanti , ma tutto dipende dalla volontà di ognuno di noi (per le energie che restano) di essere  partecipi sui problemi comuni.

Nei limiti della vostra disponibilità vi chiedo di essere presenti anche per non ritrovarci con decisioni già prese e contrarie ai nostri bisogni

Giulia D'Ambrosio  Presidente commercioattivo.blogspot.com

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