Carissimi fratelli e sorelle, vi Scrivo con tanta emozione nel cuore mio, per la festa patronale della città. Quasi una paterna "lettera alla città"! E’ una festa sempre più sentita. Più gustata, più amata. Perchè ci si rende conto che fa parte della nostra storia. E’ la festa di tutti Perchè Giorgio è il "grande martire", come lo chiama la Chiesa d'Oriente. Ed anche oggi ci insegna tante cose.
Rincorre anche oggi sulle nostre mura, tra le nostre case il grido del 1200: “E' san Giorgio che ci difende; è san Giorgio che ci salva!”. E’ un vero grido di liberazione, un inno di Pasqua!
E mi piace sintetizzarlo in uno stile di vita: "Non lasciarti vincere dal male, ma vinci, con il bene, il male"!
Quel drago che san Giorgio ha coraggiosamente affrontato e vinto anche oggi riappare sulle nostre mura e insidia le nostre case. Lo possiamo intravedere in precisi atteggiamenti.
Drago è l'egoismo, quando mettiamo in primo luogo, in tanti momenti, i nostri interessi personali, prima di quelli sociali. Quando si uccide il Bene Comune. E' quel drago terribile che crea le gelosie e invidie! Quando non si lavora a squadra. Quando le nostre "reti" sociali, a difesa dei piccoli e dei poveri, si spezzano!