La notizia è di quelle che i giornali inseriscono nei trafiletti, come se fosse acqua. Ma un indebitamento di cinque miliardi all’anno per tre anni, più altri 110 sicuri da corrispondersi a insindacabile giudizio di Monti, più chissà quanti altri dai quali non ci si può in alcun modo sottrarre, se fossi un direttore di giornale io la metterei in prima pagina. Lo so, vi avevo detto che erano tre miliardi all’anno per cinque anni, ma la situazione precipita ed hanno bisogno di soldi subito, dei nostri soldi: per cui hanno stretto i tempi.
Mi riferisco al MES (in inglese ESM), il trattato europeo che eufemisticamente chiamano fondo salva-stati. A gestirlo saranno diciassette super-governatori. Saranno immuni a qualsiasi atto giudiziario e i
“L’unione
fa la forza”. E’ questo lo slogan dello spot prodotto da
un’organizzazione basca che invitas i cittadini spagnoli ad aderire allo
sciopero generale contro le misure anticrisi messe in campo dal nuovo
premier Mariano Rajoy. Una riposta al progetto di riforma del mercato
del lavoro proposto dal Partito popolare. Nelle immagini, una legione di
granchi mette in fuga un aggressivo gabbiano. Come? Grazie al gioco di
squadra
Ciao a tutti. Scusate se non sono molto presente on line ma ultimamente mi dedico molto di più alle attività offline J
Battute a parte, desideravo portarvi a conoscenza di alcune vicende a mio avviso preoccupanti che si stanno verificano nella mia regione, normalmente tranquilla. Molte imprese anche qui non hanno più accesso al credito, come anche la mia stessa azienda, ed è necessario lavorare in attivo. Credo che non devo illustrarvi tutte le problematiche che da questo deriva oltre a dover far fronte a tutti i pagamenti che ormai fioccano da ogni dove.
Con questa stretta molti imprenditori sono disperati. Grazie alle apparizioni televisive di Luca ed altri sono stato contattato da diversi imprenditori soprattutto piccoli della regione e sono andato ad incontrarli. È stata un’esperienza molto forte poiché mi hanno raccontato la loro esperienza, molto simile alla mia, ma trovarsi di fronte ad una mamma con 3 figli che non sa dove sbattere la testa o un imprenditore edile che vuole farla finita confesso non è stato facile.
La cosa che da alcuni di questi incontri è emersa secondo me preoccupante è la seguente. Questi imprenditori in difficoltà non hanno credito da parte della banche e non sanno come portare avanti l’azienda. Un bel giorno arrivano da loro delle persone piuttosto distinte che di loro sanno praticamente tutto (soprattutto i debiti) e che, in soldoni, gli offrono la possibilità di sistemare i loro debiti a fronte di un semplice servizio: fare i prestanomi per loro. Non so se questa è mafia ma in questa regione storie di questo tipo non le ho mai sentite. Alcuni di loro hanno cercato di andare dalla giustizia ma non c’è alcun tipo di reato; c’è chi ha informato la politica che non ha fatto nulla; c’è chi è andato dalle associazioni di categoria (in un caso Confindustria) che gli ha praticamente snobbati. Hanno visto la TV e sono arrivati da noi almeno per sfogarsi, per trovare qualcuno che gli ascolti.
All’inizio pensavo fosse qualcosa di isolato ma dagli incontri che ho fatto, non mi sembra lo sia, anzi, si sta propagando. La parte brutta è che gli imprenditori strozzati, stanno pensato seriamente ad accettare tale proposta poiché disperati.
Io comunque vado avanti nella speranza di incontrarvi presto. Sono a disposizione per qualsiasi cosa.
di: Marina Imberti Pubblicato il 28 marzo 2012 Ora 01:35 Il logo di STOP ESM. Sono sempre piu' numerose le associazioni, i gruppi e i movimenti che vogliono fermare le lobby europee anti-democratiche. Vorrei associarmi all'economista Lidia Undiemi e al direttore di Wall Street Italia Luca Ciarrocca (guarda il video): gli italiani e gli europei devono sapere e capire che i sacrifici cui siamo sottoposti sono iniqui, indegni di una società civile e, soprattutto NON dovuti dal cittadino, perché provocati da fenomeni speculativi, contro cui mi sono battuta con la petizione del dicembre scorso.
Prevedendo il buco nero in cui ci avrebbero imbrigliato ho lanciato il mio grido d’allarme a diversi partiti politici e pseudo tutori dell’interesse cittadino, i quali si sono girati dall’altra parte e SOLO Wall Street Italia ha accolto la mia istanza.
Adesso voglio aggiungere un po’ di "chicche", informazioni utili per capire quel che veramente capita sotto i nostri occhi, senza che nessuno nemmeno se ne accorga, perché silenzio omertoso e propaganda politica – o tecnica visto che è di moda - alzano sapientemente lo zerbino e ci spingono sotto l’immondizia.
Voglio che tutti vedano innanzitutto chi sono i proprietari della BCE, così che si sappia che il capitale appartiene alle vecchie Banche emittenti valuta dei vari Stati Membri.
E adesso veniamo alla regina delle anomalie: Bankitalia! Controllate chi sono gli azionisti di Bankitalia e poi chiedetevi se è normale che un organo di vigilanza pubblico possa essere di proprietà dei "vigilati" e
Monsignor Giancarlo Bregantini, capo-commissione Cei per il Lavoro (Ansa) «La modalità con cui è ipotizzato il licenziamento economico potrebbe rivelarsi infausta». Così monsignor Giancarlo Bregantini, capo-commissione Cei per il Lavoro, sulla riforma Fornero in discussione. «Nemmeno il giudice può intervenire», osserva a Famiglia Cristiana, e così «è facilissimo che si arrivi in tutto il Paese» a «un clima di paura generalizzata». Tra le altre osservazioni dell'esponente dei vescovi italiani il fatto che ci volesse «un po' più di tempo per mettere in atto una riforma così importante». E ancora: «Si poteva dire: la questione è posta, ora dialoghiamo, nelle fabbriche, negli uffici, in Parlamento, nella società civile, ovunque perchè il lavoro è il tema cruciale del nostro Paese».
«Il lavoratore ha aggiunto Bregantini - non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio» In politica - ha detto monsignor Bregantini a Famiglia Cristiana - l'aspetto tecnico sta diventando prevalente sull'aspetto etico». Bisogna chiedersi, davanti alla questione dei licenziamenti, «chiamati elegantemente, con un eufemismo, 'lessibilità in uscita, se il lavoratore è persona o merce».
«È la grande istanza dell'enciclica sociale Rerum Novarum - ha proseguito -. La questione di fondo. Il lavoratore non è una merce. Non lo si può trattare come un prodotto da dismettere, da eliminare per motivi di bilancio, perchè resta invenduto in magazzino. Leone XIII lo scrisse nella pietra miliare del cattolicesimo sociale, emanata nel 1891, più di un secolo fa».
«È un po' come nella questione della domenica derubricata a giorno lavorativo - ha aggiunto il presidente della Commissione Cei -. In politica ormai l'aspetto tecnico sta diventando prevalente sull'aspetto etico». Secondo monsignor Bregantini, inoltre, «se con Berlusconi la questione centrale era legata al profitto, oggi c'è l'aspetto tecnico che domina ogni questione politica. Ma alla fine tra profitto e aspetto tecnico si crea una sintonia eccessiva. L'aspetto etico nella politica è necessario. E invece non è più tenuto in considerazione». VIDEOCamusso: faremo di tutto per contrastare la riforma Camusso: diritti smantellati, bugie da Fornero e Monti
Le utlime notizie sulla ratifica di adesione dell'Italia all'ESM (European Stability Mechanism), sul bluff del Fondo Salva Stati e sul ruolo della BCE nel salvataggio delle banche e non dei Paesi, nella conferenza dell'Economista Lidia Undiemi e del Direttore di Wall Street Italia, Luca Ciarrocca, mediati dal giornalista di palermoreport.it, Dimitri Strazzeri. Un tentativo di dare una rilevanza mediatica ad un'operazione coperta da un silenzio preoccupante e con risvolti oscuri.
COMMENTI +1#2 La crisi organizzata — Aldo 2012-03-21 18:33 La crisi odierna non è un momento congiunturale di difficoltà economica con motivazioni più o meno complesse... tutt'altro! Le radici sono nella storia: Le banche sono diventate già da 2 secoli il vero centro di potere mondiale. Altro che la politica... i politici sono solo burattini! Da allora la storia l'hanno scritta loro le banche. Il crollo di wall street, l'11 settembre, le due guerre mondiali etc. etc. sono tutti eventi organizzati a tavolino dai signori del potere. L'ESM altro non è che una legittimazione del loro potere. La loro tecnica da sempre è questa: creano una situazione di bisogno e danno la soluzione alla situazione da loro creata con quello che era il loro intento iniziale, ovvero avere la legittimazione del potere. Denaro elettronico, chip sottopelle per motivi di salvaguardia della salute e altre manovre simili, sono tutte nella stessa direzione di strumentalizzar ci tutti in senso globale... non è a caso che c'è stata l'aviaria e tutte le pandemie degli ultimi 30 anni... Grazie Lidia e tutti voi di palermoreport, state facendo un grande lavoro!Citazione
0#1 RE: La conferenza sull'ESM su palermoreport.it — Gabriele Pecoraro 2012-03-21 17:41 apprezzo moltissimo quello che si è detto . Mi adopererò al massimo per informare . Il primo problema è trovare le persone giuste e queste cominciano ad esserci, il resto è informare,infor mare ,informare . Manca il terzo tassello per fare in modo che la gente a qualsiasi livello culturale possa dire la sua .Mi piacerebbe avere una linea diretta con la prof Lidia Undiemi e il direttore Luca Ciarocca per parlare del terzo problema .Citazione
Caro imprenditore, spero che una domenica pomeriggio nella calma del suo salotto lei possa dedicare trenta minuti a leggere questa mia. Il contenuto parla di quanto di più caro lei abbia fuori dall’ambito familiare: il suo lavoro, il suo investimento di una vita, e coloro che lavorano con, per, lei. Vi stanno distruggendo. E peggio: siete soli. Né Confindustria, né le vostre organizzazioni di rappresentanza hanno capito cosa è in atto nell’Unione Europea, non sanno, o vogliono capire, e infatti se ne vedono i risultati. Qui vorrei offrire a lei, e ai suoi omologhi, un contributo di comprensione, ma soprattutto di autodifesa e di riscatto. Le parlo di economia, il motore di tutto ciò che ci sostiene, senza il quale non solo i redditi e i fatturati, ma neppure i diritti sono possibili. La sua figura, ritengo, è oggi una chiave fondamentale per salvare l’Italia, la democrazia, il lavoro.
I sindacati… devo trattenere il disprezzo per organizzazioni condotte da quadri dirigenti che sono quanto di più parrocchiale, ignorante e cinico questo Paese abbia prodotto fuori dalle Mafie. Veri ascessi del mondo del lavoro e nel futuro di milioni di lavoratori, traditori di una causa che fu nobile, venduti non ai ‘Padroni’, ma al proprio bieco opportunismo. Per questo faccio appello a voi imprenditori. Spero che voi, uomini e donne schiacciati fra la retorica defunta della sinistra e la distruttività apocalittica dei poteri sovranazionali, possiate intuire la validità di queste righe.
Il mio lavoro ha per oltre dodici anni approfondito i temi di cui tratto qui. Nulla di quanto scrivo di seguito è frutto di esasperati concetti, radicalismi infondati, notiziole da internet. Ho fatto ricerca con alcuni dei maggiori macro economisti internazionali, e il mio saggio Il Più Grande Crimine 2011 si fregia dell’apprezzamento di uno dei massimi esperti di storia dell’economia Neoliberale al mondo, il Prof. John F. Henry, autore del fondamentale testo The Historic Roots of the Neoliberal Program. Lo scorso 24-26 febbraio ho ospitato a Rimini cinque degli economisti sopraccitati in un summit intitolato “Questo è un Colpo di Stato Finanziario”, dove la teoria economica detta Modern Money Theory (MMT), che forma le basi di questo scritto, è stata spiegata in tre giorni di lezioni (dettagli più sotto). Qui uno scorciohttp://www.youtube.com/watch?v=XP60tpwu5cs.
Cittadini e sistemi democratici nella ragnatela finanziaria. Come uscirne? Questo il titolo della videoconferenza internazionale che l'economista Lidia Undiemi, assieme a Luca Ciarrocca, Direttore di Wall Street Italia, tratteranno martedì 20 marzo a partire dalle 17. Dal trattato ESM al Fiscal Impact: luci ed ombre del governo europeo della grande crisi. E' passato poco più di un mese da quanto Palermoreport.it e l'economista Lidia Undiemi hanno intrapreso il non facile percorso della denuncia contro la scelta di affidare il cosiddetto fondo salva-stati ad un'organizzazione finanziaria intergovernativa in un valzer di immunità e privilegi. Nonostante il clamoroso silenzio dei partiti, si direbbe più un assenso, vista la posizione assunta nei confronti dell'attuale governo mediante specifiche mozioni, un numero sempre crescente di movimenti, associazioni ed importanti canali di comunicazione alternativa italiani ed esteri hanno appoggiato la sfida mostrando un grande senso dello Stato. Stesso ragionamento per quanto riguarda il contributo di singoli giornalisti, studiosi e cittadini, stanchi di essere vittime di una crisi che la politica non intende spiegare e motivare. Adesso è necessario fare il punto della situazione, e lo faremo con un incontro in diretta streaming internazionale con Lidia Undiemi, Luca Ciarrocca (direttore di Wall street Italia) ed altri ospiti.
A scanso di equivoci, è direttamente dalla pagine de“il Sole 24 Ore” che arrivano notizie incoraggianti sullo stato di salute dell’economia abruzzese. A passare l’esame dell’autorevole quotidiano è l’attenzione che la regione riserva agli aiuti destinati alle imprese, il cui ammontare la colloca in buona posizione nazionale.
“Un riconoscimento importante “– è stato l’immediato commento di Alfredo Castiglione, vice presidente della Giunta regionale con delega allo Sviluppo Economico -. Il Sole 24 Ore ha posizionato l'Abruzzo tra le Regioni più virtuose nel panorama italiano con circa 74 milioni di euro messi a disposizione per bandi e progetti su ricerca innovazione e aggregazione d'impresa, ai quali va aggiunta la parte del PAR FAS e del FRI (Fondo Rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca) di prossima disponibilità.
“La nuova visione legata al riordino della geografia industriale della nostra Regione – prosegue Castiglione – è stata ed è accompagnata da riforme importanti che mettono in condizione l'Abruzzo di poter competere nei
Di seguito il link per leggere e/o scaricare la MOZIONE scritta dalla economista LIDIA UNDIEMI per fare chiarezza sul Meccanismo Europeo di Stabilità "MES" o "FONDO SALVA STATI". Chiediamo la non ratifica dello SME da parte dei nostri parlamentari e il suo rifiuto da parte del Capo dello Stato. Impegniamoci a creare una catena di cittadini.
“L’indifferenza oggi è un atto eversivo” (Lidia Undiemi):
Il MES è un trattato, uno strumento con il quale si vuole perseguire l’obiettivo di raggiungere una stabilità finanziaria nella zona euro
È vero, è difficile sbarcare il lunario e districarsi tra le difficoltà quotidiane che portano spesso a concentrarsi solo sull’oggi senza la possibilità di alzare il capo, respirare e prendere il tempo per una riflessione di più lungo termine. Eppure come cittadini italiani ed europei in questo momento storico più che mai corre l’obbligo di svegliarsi dal torpore e dal senso di sfiducia nel quale il sistema ci ha impantanato.
Dobbiamo imparare ad andare oltre decodificando ciò che accade intorno per averne consapevolezza e per essere vigilanti decisionisti del futuro. Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Lidia Undiemi, studiosa di diritto ed economia, con la quale ci siamo intrattenuti per capire di più e fare chiarezza sul Meccanismo Europeo di Stabilità (MES), un trattato che i governanti europei hanno approvato nell’ultima versione il 2 Febbraio 2012 e che è in attesa della ratifica (art. 136) a livello di ogni singola nazione europea aderente. In che cosa consiste il MES e quali sono i suoi capisaldi?
Il MES è un trattato, uno strumento con il quale si vuole perseguire l’obiettivo di raggiungere una stabilità finanziaria nella zona euro. Con tale documento si istituisce un’organizzazione finanziaria intergovernativa alla quale si affida la gestione di un fondo 'salva stati'. In sintesi la dotazione iniziale del fondo sarà di 700 miliardi di euro alla quale ogni nazione parteciperà con una quota contributiva proporzionale, per l’Italia si tratta di circa 126 miliardi, terzo più grande contributore dopo Germania e Francia.
Quello che colpisce innanzitutto ed è il primo passo fondamentale da rimarcare è che il fondo sarà gestito da un’istituzione non democraticamente eletta ed indipendente anche dalle istituzioni europee. Quindi si trasferisce la gestione del 'Salva-Stati' dalle istituzioni europee a una istituzione che di fatto rappresenta delle logiche privatistiche.
Entriamo un po’ più in profondità, chi saranno i soci o i membri di tale istituzione intergovernativa finanziaria?
I soci sono gli stessi Stati, ma attenzione: il potere di ogni singolo Stato non sarà misurato sulla base del potere sovrano bensì in qualità di socio e quindi del potere proporzionato alla quota versata. Cosa succederà? A cosa andremo incontro?
Basta guardare il caso della Grecia ed è sconvolgente: la Troika, costituita da FMI, UE e BCE, ha imposto alla Grecia delle condizioni che si traducono sostanzialmente in una cessione della sovranità. Ti do dei soldi, però in cambio devi accettare una serie di condizioni di politica interna (piano di austerity, riduzione dello stato sociale, liberalizzazioni e privatizzazioni). Quindi organizzazioni esterne, e non più dei rappresentanti eletti democraticamente, incidono sulla sovranità popolare sulla base di un fabbisogno di carattere finanziario. Potrebbe accadere lo stesso con uno Stato-socio del MES in difficoltà. Il trattato del MES accenna, inoltre, ad una 'rigorosa condizionalità' che rischia di aprire le porte ad una rilevante ingerenza del fondo nella politica economica e sociale di ogni singola nazione.
Si è detto che l’obiettivo del MES è quello di raggiungere la stabilità finanziaria dell’eurozona, ma sorgono dei dubbi sul come farlo, sulle modalità con cui si mira all’ottenimento di tale meta.
In effetti, ci sono tante aree grigie ed opache nel trattato che
propone ampie libertà. Il MES sarà costituito da un Consiglio di Governatori rappresentato dai ministri delle finanze di ogni stato membro e poi da un Consiglio di Amministratori per il quale il documento resta ancora molto opaco. Chi saranno? Si sa che i suoi membri sono nominati dai governatori e possono essere revocati in qualsiasi momento.
Quello che stupisce inoltre è il fatto che si intenda superare il problema dell’indebitamento con un ulteriore indebitamento finanziario generato da un fondo che viene gestito non da istituzioni europee ma da un’istituzione che potrebbe perseguire degli obiettivi differenti, su tutti quello creare dei piani di finanziamento con i quali ricavare degli introiti con 'congrui margini' così come previsto dal MES.
C’è da chiedersi se non si debba parlare di conflitto di interessi; si pensi al ministro delle finanze che, da un lato, deve curare e proteggere gli interessi dello Stato di appartenenza ma che dall’altro è membro-socio del MES che non avrà necessariamente comunione di interessi con lo Stato del ministro. Perché poi non affidare la mission della stabilità alle istituzioni europee? Perché estendere la partecipazione alle riunioni del MES, ad altri soggetti, come potrebbe essere la Cina qualora partecipasse ai piani di finanziamento, inizialmente come osservatore esterno?
"I membri del MES godranno di immunità nell'esercizio delle proprie funzioni, di esenzione fiscale, di inviolabilità di documenti"
Sembrerebbe quasi che l’obiettivo finale non sia quello della stabilità economica ma al contrario quello di aumentare le difficoltà delle singole nazioni per poi prevaricarle consensualmente. L’impressione è che dietro il trattato si celino altri interessi e che il fondo possa tramutarsi in una vera e propria super potenza economica in grado di sostituire la sovranità degli stati in una dittatura economica. Mi sembra preoccupante e disarmante il volere creare una sorta di limbo intoccabile nel quale i componenti del MES possano agire arbitrariamente godendo tra l’altro di totale immunità e di altri privilegi e nel quale si prevede perfino l’inviolabilità dei loro carteggi, dei documenti, degli archivi.
I membri del MES godranno di immunità nell'esercizio delle proprie funzioni, di esenzione fiscale, di inviolabilità di documenti; preme ribadire la gravità di quanto stabilito. Il fondo potrà applicare sanzioni di natura finanziaria agli Stati membri che dovranno irrevocabilmente e incondizionatamente contribuire nella tempistica prevista.
Ma c’è di più, nel trattato si fa riferimento alla vendita e all’importazione di beni. Perché? Ciò vorrà dire che il MES può entrare nel campo della commercializzazione e nei processi di privatizzazione degli 'Stati cattivi'? Che attinenza ha tutto ciò con la stabilità finanziaria? È sconvolgente pensare a questa spasmodica ricerca di garanzie di immunità. È quanto meno sospetta questa volontà di proteggersi, in maniera del tutto antidemocratica, con l’immunità e l’inviolabilità. Trovo infine grave la deresponsabilizzazione della politica che è palese nel momento in cui si accetta di garantire e rendere immuni dei poteri spropositati
"Le risorse dei paesi verranno svendute"
Quali sono i rischi che il cittadino europeo ma anche le autorità governative di ogni singolo Stato aderente corrono?
I rischi sono per tutti. Innanzitutto quello di perdita o cessione della sovranità, poi quello della perdita dello stato sociale per i cittadini. Nel momento in cui uno Stato non sarà in grado di fare fronte agli impegni presi si entrerebbe nel circuito dell’attuale Grecia: ti 'salvo' dandoti dei soldi, ma devi accettare di impoverire la gente con dei piani di austerità che implicano riduzioni di stipendi, riduzioni dei servizi, liberalizzazioni e privatizzazioni.
Le risorse dei paesi potrebbero essere svendute. Infine il rischio per le autorità nazionali che vedranno sempre più perdere il potere istituzionale per fare del posto alle condizioni del MES imposte con logiche privatistiche. In breve i rischi sono rappresentati dalle pesanti ingerenze di un’istituzione intergovernativa nelle politiche economiche e sociali degli Stati europei. In questo scenario la classe politica italiana, i tecnici non eletti e lo stesso Capo dello Stato tacciono. Qual è il l’allarme da segnalare ai cittadini italiani ed europei? Cosa si può fare e come ci si sta muovendo concretamente per generare un elettro-shock che possa svegliare l’Italia?
Il silenzio è inaccettabile. Ad oggi del MES si è parlato solamente come strumento Salva-Stati. Se la nostra politica non ne parla perché non conosce in profondità i potenziali impatti del MES allora vuol dire che non è idonea ad esercitare le proprie funzioni, ma non credo sia così. Se invece fosse così, mi sono fatta promotrice di una mozione popolare con lo scopo di creare consapevolezza tra i cittadini ma anche per scuotere la classe politica.
Occorre creare la denuncia mediante la partecipazione diretta del singolo cittadino. È inutile dare tante cose da fare ai cittadini; ho pensato ad una mozione popolare da fare firmare e da diffondere massivamente. Gli obiettivi immediati e concreti sono quelli di chiedere al Premier Monti di fornire delle spiegazioni pubbliche in merito al MES. È un dovere per chi guida il Governo 'rendicontare' sulle implicazioni di tale atto che potrà avere degli effetti non indifferenti sulle nostre vite. Inoltre, con la mozione si chiede la non ratifica da parte dei parlamentari e il suo rifiuto da parte del Capo dello Stato. Impegniamoci a creare una catena di cittadini. “L’indifferenza oggi è un atto eversivo” (Lidia Undiemi)
Per aderire e firmare simbolicamente alla mozione on-line, entrare nel sito di Parlermo Report e compilare il form sulla colonna destra.
Postato il Martedì, 06 marzo @ 05:50:00 CST di supervice
DI AMBROSE EVANS-PRITCHARD Telegraph.co.uk
La ribellione spagnola è iniziata, prima e più decisamente di quanto mi aspettassi. Come molti lettori avranno già saputo, il Premier Mariano Rajoy si è rifiutato categoricamente di adempiere alle richieste di austerità della Commissione Europea e del Consiglio Europeo (sequestrato da Merkozy).
Prendendo quella che ha definito una "decisione sovrana", ha semplicemente annunciato che intende di ignorare gli obbiettivi per il deficit dell’UE del 4,4% del PIL per quest’anno, fissando l’asticella al 5,8% (in calo dall’8,5% del 2011).
In venti anni trascorsi a seguire da vicino gli affari dell’UE, non ricordo un atto di sfida tanto audace e aperto da parte di uno stato. Di solito gli argomenti sono sfumati. Le nazioni arrivano al limite, ma non lo oltrepassano mai.
Con una condotta appropriata, il signor Rajoy ha comunicato lo scoop subito dopo il summit dell’UE, senza averlo prima notificato alla commissione o ai colleghi dirigenti dell’UE. E per questo è sembrato provar piacere nel buttare all’aria il libro delle regole e nel disconoscere l’intera struttura di controllo monetario dell’UE.
Ha sicuramente ragione nel prendere l’iniziativa. L’economia della Spagna si contrarrà dell’1,7% quest’anno
"Grazie per quest'accoglienza calorosa, per questo spirito di familiarità" che fa sentire "il Papa anche un papà: questo mi incoraggia". È stata questa frase pronunciata a braccio quella che più ha toccato la comunità del quartiere Torrino, riunita nella chiesa di San Giovanni Battista de La Salle, periferia sud di Roma, dove Benedetto XVI si è recato in visita domenica e ha celebrato la messa.
Ratzinger ha espresso la sua emozione di sentirsi "padre" della comunità e la gente lo ha ricambiato con affetto. Poi, parlando ai fedeli, è passato ai temi a lui più cari, con l'invito a "superare quell'analfabetismo religioso che è uno dei più grandi problemi di oggi". E ricordando che l'incontro con Cristo "non è solo un fatto personale": "fatevi voi stessi missionari di Cristo ai fratelli - ha detto - là dove vivono, lavorano, studiano o soltanto trascorrono il tempo libero". Un concetto ripreso poco dopo all'Angelus, quando dirà: "Non vergognatevi di essere cristiani e di vivere la Quaresima nei luoghi in cui vivete".
Benedetto XVI è giunto nella parrocchia romana - che conta circa 12mila abitanti e 3.116 famiglie, per lo
Richieste semplificate per debiti fino a 20 mila euro. Con una nuova direttiva di gruppo (n.7/2012) Equitalia porta da 5 a 20 mila euro la soglia per ottenere la rateizzazione sulla base di una procedura più semplice: basta presentare una richiesta motivata che attesta la propria situazione di temporanea difficoltà economica. Al di sotto di questa soglia, dunque, non servono più documenti per dimostrare la situazione economico-finanziaria del contribuente. Alla luce di questa modifica, nei limiti dei 20 mila euro viene elevato a 48 il numero massimo di rate mensili che possono essere concesse. La rata minima resta di 100 euro. Inoltre, spiega in una nota Equitalia, sono state anche stabilite procedure più snelle per le associazioni, le società di persone e le ditte individuali.
Vantaggi per gli uffici e i contribuenti
L'innalzamento della soglia da cinque a 20mila euro, si legge nel testo della direttiva, contribuirà a determinare uno snellimento burocratico per gli uffici che gestiscono le istanze di rateazione e una maggiore semplificazione degli adempimenti amministrativi - in termini di documentazione da produrre - a carico dei contribuenti ai fini dell'ottenimento della dilazione. DOCUMENTI Il testo della direttiva