Un bellissimo articolo di Ambrose Evans-Pritchard sul Telegraph fa un quadro chiaro e spietato della grave situazione in cui si sta dibattendo il nostro paese: portare avanti le politiche asimmetriche che finora si sono dimostrate rovinose sarebbe letale, le “riforme” sono parole vuote, ormai si dovrebbe aver capito che l’unica strada è l’uscita dall’eur
E’ un fatto incontrovertibile che il disastro che dura da 14 anni in Italia coincide con l’adesione all’UEM.
L’Italia è in depressione da quasi sei anni. Il crollo è stato costellato da false riprese, sopraffatte ogni volta dai dilettanti monetari responsabili della politica UEM.
L’ultima ripresa è svanita dopo un solo trimestre. L’economia è di nuovo in recessione tecnica. La produzione è crollata del 9.1pc da lsuo picco, indietro a livelli di 14 anni fa. La produzione industriale è scesa a livelli del 1980.
Ci vogliono errori di politica economica madornali per realizzare un tale risultato in una economia moderna. L’Italia non ha subito niente di simile durante la Grande Depressione, facendo segnare una crescita del 16pc tra il 1929 e il 1939. Nemmeno Mussolini era cosìmaniacale da perseguire i suoi deliri sul Gold Standard fino all‘amaro finale.
Le autorità italiane intravvedono segnali di ripresa, come le guardie della fortezza nel Deserto dei Tartari di Dino Buzzati, ingannati dalle illusioni ottiche dell’orizzonte senza vita. I prestiti bancari alle imprese sono ancora in calo a un tasso del 4.5pc. Moody‘s dice che quest’anno l’economia si contrarrà dello 0.1pc. Société Géneraleprevede -0.2pc.
Il crollo della proprietà immobiliare non ha ancora toccato il fondo. La Banca d’Italia ha detto che il numero dei mesi necessari per vendere una casa è salito a 9,4, da 8,8 della fine dell’anno scorso.L’indice del peggioramento delle condizioni di mercato è passato da 19.6pc a 34.7pc in tre mesi.
“Non possiamo andare avanti più a lungo”, hanno dichiarato alla filiale di Taranto dell’associazione degli industriali italiana, Confindustria, in una lettera aperta al Presidente della Repubblica. La regione sta diventando un “deserto industriale”, hanno avvertito, con le piccole imprese sull’orlo della chiusura e dei licenziamenti di massa.
Il mix letale di contrazione economica e inflazione zero sta portando la traiettoria del debito in Italia a crescere in maniera esponenziale, nonostante l’austerità e un avanzo primario del 2pc del PIL.