sabato 30 giugno 2012

Confederare il dissenso La proposta di ICR: unire tutte le voci critiche per far cambiare rotta al palazzo

Ritenendo di fondamentale importanza quello che tutte le voci, dalla rete e non, stanno cercando di fare nel tentativo di farsi sentire ai piani alti del governo, Imprese che Resistono propone di riunire tutti i dissensi in un unico coro. Riusciremmo così a raggiungere quella ’massa critica’ che è fondamentale per portare avanti una qualsiasi idea di cambiamento. 

I vari movimenti nati dallo scoppio di questa crisi stanno cercando di portare l’attenzione su problemi che quasi sempre ci sembrano fondamentali per la nostra tutela. Ma purtroppo la frammentazione delle voci, siano di protesta o di proposta, fa in modo che per quanto ci si agiti o si dibatta, ogni buona ragione si trasformi in una piccola goccia in un mare di chiacchiere. Imprese che Resistono crede fermamente che sia giunto il momento di ’confederare’ lo scontento generale in un’unica forza, necessaria a oliare gli ingranaggi della partitocrazia e costringerla a guardare di nuovo il bene del paese, abbandonando ogni conflitto di interessi.
Riteniamo che per quanto possano essere differenti gli obiettivi e le problematiche espresse da ciascun movimento, la madre di tutti i mali sia una sola e si possa identificare senza timor di errore proprio in coloro che dovrebbero risolvere i problemi del paese. 

giovedì 28 giugno 2012

NO MES (meccanismo europeo di stabilità) chiediamo ai politici di dare risposta alle seguenti domande:




































































GUERRA AL MES. Il volantino.

Lidia Undiemi

 di Lidia Undiemi
 Rischiamo di finire come la Grecia, dove la Troika, in cambio di aiuti finanziari, ha posto tutta una serie di politiche di austerità, di taglio dei dipendenti, di riduzione delle pensioni che non sono aiuti, ma un mero scambio di natura finanziaria. Cioè: danno del denaro a uno Stato, il quale in cambio cede loro la sovranità, e poi saranno loro ad imporre al popolo tutta una serie di condizioni insopportabili, soprattutto per le fasce più deboli.
 Bene, adesso anche gli italiani rischiano di ritrovarsi come i greci. Infatti un passaggio fondamentale del trattato MES dice espressamente che uno Stato che intenda chiedere un prestito al cosiddetto fondo salva stati (il MES, appunto) deve sottostare a condizioni molto rigorose. Non abbiamo sentito né un parlamentare nazionale né uno comunitario riferire al popolo italiano i dettagli di questo trattato, nonostante già di per sé preveda un vincolo di 125 miliardi di euro che influenzerà giocoforza le nuove

giovedì 14 giugno 2012

Per salvare la Spagna, indebitano l'Italia! L'intervento di Nigel Farage al Parlamento Europeo.


Nigel Farage Spagna Italia
 Nigel Farage è intervenuto oggi a Strasburgo, al Parlamento Europeo, per commentare il prestito di 100 miliardi al sistema bancario spagnolo. Il pacchetto prevede che l'Italia contribuisca al 20% e che il prestito venga erogato col 3% di interessi. Ma l'Italia, per trovare i soldi da conferire, deve indebitarsi sul mercato al 7%: un vero e proprio colpo di genio, non c'è che dire. Questa la trascrizione dell'intervento di Farage.

Per salvare la Spagna, indebitate del doppio l'Italia

 Strasburgo - 13 giugno 2012 - L'intervento di Nigel Farage al Parlamento Europeo.

 Questo accordo non migliora le cose: le peggiora. Cento miliardi di euro sono stati accordati al sistema bancario spagnolo, e il 20% di quei soldi deve venire dall'Italia. L'accordo prevede che gli italiani debbano prestare soldi alle banche spagnole al 3 per cento, ma per trovare quei soldi, devono indebitarsi sui mercati al 7 per cento. E' veramente geniale, non trovate? Veramente brillante!

 Insomma, quello che stiamo facendo con questo accordo è che stiamo accompagnando paesi come l'Italia all'esigenza di salvarsi da soli. In aggiunta, ricarichiamo con un ulteriore 10 per cento il debito pubblico spagnolo e vi dico una cosa, che ogni analista bancario vi direbbe: cento miliardi non risolvono il problema

domenica 10 giugno 2012

BREGANTINI: "dai vescovi un no al lavoro domenicale"


 L'ARCIVESCOVO. Riflessioni sulla contemporaneità, mafia compresa   

Al palazzo delle Opere sociali, in piazza Duomo, una composta folla si accalca nel salone. Non ci sono nemmeno posti in piedi, come sta accadendo spesso in questi giorni di Festival Biblico. C'è anche chi, in uno spazio adiacente, segue l'evento su di un maxischermo. Ad un anno e ad un festival di distanza torna monsignor Giancarlo Bregantini, oggi, arcivescovo di Campobasso; ieri, dal 1994 al 2007, vescovo di Locri. Uomo pacato e mite, chiamato, in tempi non troppo lontani, ad essere pastore in terra di mafia. La persona giusta per dipanare il tema dell'incontro “La paura e la speranza: pensieri e percorsi per l'uomo di oggi”. Incalzato dal giornalista del quotidiano Avvenire, Paolo Lambrusci, all'inizio della testimonianza, Bregantini salpa con San Paolo su di una nave romana per essere giudicato nella capitale dell'impero. Un viaggio difficile, spaventoso, facilmente assimilabile a quanto le cronache della crisi, economica e non solo, raccontano. Un percorso, però, che parla, anche, di speranza. « La Lettera ai Romani di San Paolo - spiega in piedi di fronte alla platea mons. Bregantini- è una metafora perfetta per comprendere il rapporto tra paura e speranza. Spesso viene da chiedersi se sia possibile continuare a sperare, davanti a notizie allarmanti, a situazioni di difficoltà legate alla crisi, o davanti alla forza della mafia. Se pensiamo a libri come “Gomorra” di Saviano, che raccontano efficacemente la spregiudicatezza e la forza delle mafie, rischiamo di sentirci sconfitti. Io credo che dopo, aver analizzato la situazione, come è bravo a fare il giornalista, occorra dire


mercoledì 6 giugno 2012

L'intervista in diretta a PAOLO BARNARD su LIBERI.TV di lunedì 4 giugno 2012.



Paolo Barnard, giornalista e saggista, è l'unico che ha avuto in coraggio di dire, in televisione, chiaro e tondo che il presidente Monti è un criminale da processare insieme al presidente Napolitano. E' un folle?
Alcuni così hanno detto, ma nel suo libro, Il più grande crimine, c'è un'approfondita analisi storica con nomi, cognomi e fatti che messi insieme uno dopo l'altro ci ha portati al disastro economico e sociale che stiamo vivendo in questo tempo.
Barnard ha portato in Italia la MMT (Modern Money Theory) e in febbraio oltre 2.000 persone a Rimini hanno ascoltato le lezioni di economia e sulla MMT da parte di economisti

lunedì 4 giugno 2012

Un inedito di Jean de la Fontaine (@imprenditori d’Italia)




DI PAOLO BARNARD
paolobarnard.info
C’era una volta una cicala imprenditrice, tutta diversa dall’altra cicala canterina. Questa lavorava sodo, eccome, faceva arredi per ristoranti, e che scic! Cristalli e marmi nel banco bar, gran design, modulistica e legno fino. Il made in Italy come vanto.
C’era una volta una formica operaia, lavorava per la cicala, ironia della sorte, eh?
Un brutto giorno la cicala chiamò quella formica, e altre 50 sue compagne, e gli disse: “Son spiacente, licenziate! L’efficienza vi ha dannate. Meno bocche qui al lavoro, per l’azienda è tutto oro!” Immaginate le formiche, il dramma.

Cosa era successo? Era successo che poco tempo prima una cavalletta in giacca e cravatta si era presentata dalla cicala con una bella storia da raccontare. Parlava fino, e le disse “I dipendenti, pelandroni, sono come dei limoni. Tu non sai: ne spremi uno e due ne avrai!”. La cicala si era illuminata. “E’ vero!” aveva pensato, la produttività! ottimizzazione delle risorse umane! slimming down! outsourcing dove è possibile! Si fanno più arredi e si pagano meno stipendi! E così aveva fatto. Via 50 formiche, a casa.
La voce poi si era sparsa, infatti quella cavalletta in cravatta era balzata da lì all’azienda del calabrone, poi a

TERREMOTO IN EMILIA: STRANE COINCIDENZE DA NON SOTTOVALUTARE.


Nelle settimane precedenti al terribile terremoto in Emilia si sono verificati alcuni eventi che non si possono escludere come causa/effetto del sisma.
 Il 17 febbraio 2012, i Ministri dell’Ambiente e dei Beni Culturali Corrado Clini e Lorenzo Ornaghi hanno decretato la compatibilità ambientale e quindi l’autorizzazione di opere di indagine geologica, ossia trivellazioni con uso di cariche esplosive e pompaggio di acqua ad alta pressione, allo scopo di verificare la realizzabilità di un gigantesco deposito di gas metano, nel sottosuolo dei comuni di San Felice sul Panaro, Finale Emilia, Camposanto, Medolla, Mirandola e Crevalcore, all’interno di una altrettanto gigantesca cavità naturale situata a quasi tre chilometri di profondità ed in grado di servire allo stoccaggio di 3,2miliardi di metri cubi di gas metano (equivalente al volume di un’enorme sfera dal diametro di quasi 2km).  Tutto ciò in una zona ad elevato rischio sismico e contro il parere dei cittadini e dai vertici della stessa Regione che da anni si oppongono agli studi di fattibilità già promossi sin dal 2005 dai governi

LA FAMIGLIA IL LAVORO E LA FESTA. Le parole del PAPA : «lavorare per armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa».


In chiusura di un Incontro mondiale dedicato a “Famiglia, lavoro e festa” il Papa riserva, infine, poche ma incisive parole a una delle emergenze sociali di oggi: l’equilibrio tra lavoro, festa e tempi della famiglia. Benedetto XVI, che nella “Caritas in Veritate” ha esaltato il valore-bussola della gratuità, denuncia «la mentalità utilitaristica» che «tende ad estendersi anche alle relazioni interpersonali e familiari, riducendole a convergenze precarie di interessi individuali». Ma - insiste - «il progetto di Dio e la stessa esperienza mostrano che non è la logica unilaterale dell’utile proprio e del massimo profitto quella che può concorrere ad uno sviluppo armonico e al bene della famiglia», perché, tra gli effetti collaterali, produce corsa ai consumi e disagio nelle famiglie. C’è bisogno, allora, di lavorare per «armonizzare i tempi del lavoro e le esigenze della famiglia, la professione e la maternità, il lavoro e la festa».
Per gli stessi motivi, una famiglia che voglia dirsi cristiana «pur nei ritmi serrati della nostra epoca», è chiamata a «non perdete il senso del giorno del Signore», ossia «l’oasi in cui fermarsi per dissetare la nostra sete di Dio».

Terremoto in Emilia, un sms di solidarietà al 45500


Dal 29 maggio al 26 giugno è attivo il numero solidale per la raccolta fondi in favore delle popolazioni colpite dal sisma. Il valore della donazione è di 2 euro per ciascun messaggio inviato o telefonata effettuata

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