martedì 29 maggio 2012

SERVONO ROULOTTES E/O CAMPERS NELLE ZONE DELL'EMILIA COLPITE DAL TERREMOTO


A.A.A. CERCASI URGENTEMENTE

by ICR
Cerchiamo urgentemente delle Roulottes o Camper al momento inutilizzate da poter prestare temporaneamente agli aderenti di Icr residenti nelle zone dell'Emilia interessate dal terremoto degli ultimi giorni, magari con disponibilità a trasportarle in loco.
Queste persone vivono in costante stress e non ritengono sicuro dormire nelle proprie abitazioni.
Non tutti hanno la possibilità di dormire in tendopoli o in giardino.
Chiediamo a tutti gli aderenti di Icr di dare un segno di solidarietà "imprenditoriale"  importante a quanti stanno vivendo nell'ansia per se stessi e le proprie famiglie.

sabato 26 maggio 2012

Paolo Barnard a L'Ultima Parola - "Monti bugiardo e criminale"


Paolo Barnard non è un giornalista che si presti molto spesso ad ospitate televisive. Personaggio schivo, assolutamente sui generis, ex collaboratore di Report e di Milena Gabanelli con la quale ha rotto qualsiasi tipo di rapporto in una celebre contesa e da qualche anno ai margini del mondo dell’informazione (un po’ per scelta sua, un po’ per scelta di qualsiasi eventuale editore). Lo scoppio della crisi finanziaria, in gran parte preconizzata con toni apocalittici e al limite del complottismo nel suo “Il più grande crimine” (libro mai distribuito e scaricabile gratuitamente qui), ha riportato sulla sua persona l’attenzione della rete ed in particolare dei seguaci della Teoria Monetaria Moderna.
Il suo punto di vista sulla crisi dell’Euro è quantomeno “diverso” dal pensiero unico che si è affermato sulla materia e che domina su tutti i media ufficiale. Non è questa la sede (né personalmente posseggo le competenze adeguate) per valutare la bontà delle sue teorie, ma è certamente apprezzabile che nel suo L’Ultima Parola Gianluigi Paragone abbia deciso di invitarlo permettendo la diffusione sulla tv pubblica di una visione differente da quelle ufficiali. L’intervento di Barnard in trasmissione è stato contraddistinto da toni durissimi, accuse pesanti che hanno colpito il presidente del consiglio Mario Monti definito apertamente “criminale e bugiardo”, mero esecutore di una sorta di disegno ordito dalla lobby della finanza per “distruggere il sud Europa” (Italia, Grecia, Spagna e Portogallo). Nel video che vi riportiamo trovo, opinione personale, particolarmente illuminante il modo in cui Oliviero Beha sottolinea “ora si parlerà solo del criminale e bugiardo e non di quello che hai detto”. La susseguente “censura” dell’onorevole Matteo Colanninno che urla alla “lesa maestà” ne è la più evidente dimostrazione.

2 Giugno Festa della Repubblica: DIFENDIAMO IL NOSTRO LAVORO........


mercoledì 23 maggio 2012

L'intervista alla Presidente di CommercioAttivo Giulia D'Ambrosio e pubblicata da http://www.lindro.it/ , quotidiano on line nazionale indipendente.




A proposito di

Commercioattivo ICR commercio


di: Simona Musco 
martedì 22 Maggio 2012, ore 19:45
L’Intervista a Giulia D’Ambrosio, imprenditrice e presidente dell’associazione indipendente

’COMMERCIOATTIVO’, A DIFESA DEI COMMERCIANTI

D’Ambrosio:"Economia ed etica non possono mai viaggiare separatamente"
Molti piccoli commercianti hanno deciso di dire basta e fuoriuscire da gruppi come Confcommercio e Confesercenti, formando un’associazione autonoma e a sé stante, ’Commercioattivo’, appunto, nata per contrastare le volontà delle confederazioni riconosciute e più conosciute che nell’ambito della riforma sul commercio, la legge numero 33, hanno spinto ’irresponsabilmente’ verso la liberalizzazione delle aperture straordinarie e verso l’autorizzazione anche all’apertura di nuove strutture di vendita, che, di fatto, andavano a violare gli obiettivi di presenza e il rapporto obbligatorio tra numero di esercizi commerciali e popolazione. "Nel Molise avevamo superato già tre volte questo limite – spiega D’Ambrosio - dalla grande distribuzione, però, venivano spinte molto forti e quindi le confederazioni si sono dimostrate inutili, perché anziché aiutarci ci calpestavano". Il tutto avveniva in virtù di presunte assunzioni e di creazione di nuovi posti di lavoro ma trascurando, di fatto, le esigenze dei piccoli commercianti e del centro urbano. Già, perché con lo sviluppo della grande distribuzione a risentirne sono stati anche il tessuto urbano e l’offerta dei servizi, che così venivano decentrati, svuotando la città e portando molte botteghe alla chiusura. "Da parte nostra c’è stata una dissociazione totale – aggiunge - perché non abbiamo mai avuto un piano commerciale. Nella zona nord di Campobasso, ad esempio, si sono collocate medie e grandi imprese e molti servizi sono stati spostati. Questa condizione si è verificata in molti centri, dove ci sono grandi negozi in franchising e grandi catene. Si tratta di un modo di fare commercio molto aggressivo, con una concorrenza quasi insopprimibile e un forte appiattimento  della merceologia. I tipi di negozio che si trovano in centro, poi, non garantiscono più la multifunzionalità. Per combattere tutto ciò, dunque, abbiamo creato questa associazione indipendente, che non ci vede allineati con nessuno". A far parte dell’associazione negozi specializzati, di qualità, che portano avanti un commercio di vicinato.

martedì 22 maggio 2012

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“mozione spalmadebiti”

by ICR
(AGENPARL) - Roma, 21 mag - "Crisi economica: presentazione della “mozione spalmadebiti” dei parlamentari Beltrandi (Radicali) e Misiani (Pd) per facilitare l’accesso al credito delle imprese indebitate ma economicamente sane. I due deputati presentano l’iniziativa domani, sala stampa della Camera dei deputati, dalle ore 13,30 alle 14,30 I deputati Marco Beltrandi (radicale) e Antonio Misiani (Pd) hanno rilasciato la seguente dichiarazione:
“La crisi in atto, nata come crisi finanziaria, si è allargata al settore produttivo divenendo crisi economica. A questo pessimo risultato si è giunti anche a causa della piccola dimensione delle imprese italiane, storicamente sottocapitalizzate e bisognose di accedere al credito per corrispondere alla domanda del mercato. Così, di fronte alla stretta creditizia delle banche, tante aziende sane, con importanti ordinativi nel portafoglio, hanno dovuto chiudere i battenti per mancanza di liquidità. “Nel 2009, grazie a Radio Radicale, siamo entrati in contatto con l’associazione spontanea di imprenditori “Imprese Che Resistono” e abbiamo rappresentato i bisogni ed i problemi delle PMI con iniziative concrete poichè lo Stato pretende i propri crediti alla scadenza esatta, mentre rinvia alle calende greche il momento del pagamento dei debiti. Termini perentori per i piccoli imprenditori, “canzonatori” per la P.A. e le grandi imprese. “Nel 2010 abbiamo quindi deciso di proporre immediatamente il recepimento della normativa comunitaria sui ritardi nei pagamenti, mutuando alcuni dei più stringenti vincoli dalla legge francese. La fiducia è infatti fondamentale in ogni società, in ogni istituzione, in ogni mercato. In Italia invece la P.A. e le grandi imprese possono violare le direttive comunitarie, la legge sui pagamenti e i contratti stessi.  Quella proposta è stata sottoscritta da oltre 80 deputati (di tutti i gruppi tranne la Lega) ma non è mai stata discussa. Nel frattempo, con tenacia, abbiamo continuato a proporre iniziative in favore delle PMI, come l’introduzione dell’Iva per cassa o la certificazione dei crediti".
"Con l’avvento del’attuale governo la musica è in parte cambiata, perché Monti ha dimostrato maggiore sensibilità, stanziando i primi miliardi per i pagamenti della P.A. e prendendo in considerazione la certificazione dei crediti, anche grazie alla nostra iniziativa”. Nel gennaio di quest’anno, il deputato Beltrandi ha condotto fra l’altro 11 giorni di sciopero della fame, sostenuto nell’azione nonviolenta da numerosi imprenditori, uno per tutti Luca Peotta. “L’interlocuzione con il governo non si è mai interrotta – proseguono i due parlamentari - La scorsa settimana, durante l’approvazione del decreto sulle commissioni bancarie, l’esecutivo ha fatto proprio un nostro ordine del giorno, in cui si chiede, per le piccole imprese economicamente sane, la ristrutturazione dei debiti contratti con le banche. Una sorta di provvedimento “spalmadebiti”, una boccata di ossigeno per tante imprese in difficoltà finanziaria".
"Domani presenteremo una mozione dal medesimo contenuto - concludono i due deputati – per rendere più stringente l’impegno del governo con un provvedimento “spalmadebiti” per le imprese indebitate ma ancora in grado di stare sul mercato, se solo avessero un miglior accesso al credito senza costi aggiuntivi".

ICR | maggio 22, 2012 at 20:07 |

Famiglia,il lavoro e la festa. Un convegno con il vescovo

Famiglia,il lavoro e la festa. Un convegno con il vescovo


Noi  abbiamo fatto queste riflessioni 4 anni fa ! Ricordate il convegno "SE VIVE IL COMMERCIO VIVE LA CITTA' ?" E  lo scorso anno " COMMERCIO E TERRITORIO" con le testimonianze di Luca Peotta  coordinatore nazionale di Imprese che Resistono(giunto dal Piemonte), Mons .Giancarlo Maria Bregantini Presidente della CEI  per Giustizia Lavoro e Pace(nonché nostro ammirato vescovo), Franco Spina  segretario FILCAMS CGIL  Molise. Pasquale Guarracino  segretario UILTUCS Molise, Stefano Zarfati di FEDERSTRADE ROMA , Silvia Carrozzi  per giovani imprenditori della città dell'Aquila( emblema di una città distrutta).
Allora Confcommercio e Confesercenti
propugnavano la liberalizzazione tout court e autorizzavano con la complicità della politica centinaia di aperture della grande distribuzione .Il Governo Monti  ha definitivamente azzerato i limiti e si lavora anche nelle feste comandate !Le famiglie dei dipendenti verranno distrutte.Gruppi economici stranieri hanno invaso l'Italia massacrando il mercato locale !Il Made in Italy e le grandi eccellenze del design e della produzione nazionale calpestati per sempre. Migliaia di piccoli negozi hanno già abbassato le serrande, le città si stanno desertificando e pochi potenti hanno in mano la ricchezza del Paese... bel risultato!Adesso i danni sono enormi .La crisi sta accelerando il passo.
La domanda è : Dove eravate prima ?Tutto è riconducibile al vile denaro ,agli interessi di lobbies e politica.
Il rispetto per i piccoli commercianti e  per le nostre  famiglie è stato azzerato,il consumatore non è stato tutelato.Tanti i posti di lavoro persi per vivere peggio. .....Eppure la Costituzione ci garantiva rispetto e tutela.

                                                                                     Giulia D'Ambrosio

PS. Un pensiero mi corre a tutte le imprese  del terremoto emiliano  che hanno perso tutto ed alle quali esprimiamo tutta la nostra solidarietà.

domenica 20 maggio 2012

OLTRE LA DIGNITA' NEGATA

di Umberto Berardo
In un incontro tenuto a Campobasso l’11 maggio sul tema della dignità della persona nel Molise nei nostri interventi, contestuali a quelli di Giuseppe Berardi e Pierluigi Giorgio, ci siamo fermati inizialmente a delineare il concetto di dignità della persona nella sua connotazione storica, filosofica, culturale, giuridica e politica ed in fase conclusiva abbiamo comunicato alcune riflessioni orientate ad andare al di là delle pur necessarie analisi critiche sulla condizione della dignità del cittadino molisano.
La dignità personale è una condizione che certo oggettivamente è appartenente alla persona fin dalla nascita, ma richiede anche l’impegno di ognuno per conquistarne continuamente le condizioni. E questa responsabilità di cittadinanza attiva è il presupposto essenziale per l’ottenimento e la conservazione della dignità, perché niente nella vita va elemosinato e tutto, invece, va conquistato.
Sui singoli elementi della dignità negata sul piano dei diritti oggi nel Molise proviamo a riferire le linee di intervento da noi indicate in quel convegno e che ci sembrano essenziali per garantire ai Molisani condizioni di vita che non cozzino almeno con la decenza.

venerdì 18 maggio 2012

INTERVISTA AL DOCENTE DI FILOSOFIA DEL DIRITTO PAOLO BECCHI SUI TEMI DELL'EURO E DELL'EUROPA. LE RICETTE DI BECCHI? USCITA DALL'EURO E RECUPERO DELLA SOVRANITA' MONETARIA E POLITICA.


Uno spavento senza fine


 Ieri ho incontrato Paolo Becchi, docente ordinario di Filosofia del Diritto all'Università di Genova, filosofo e giornalista. Nel video, la nostra chiacchierata sui temi dell'euro, dell'Europa come costruzione elitaria. Le ricette di Becchi? Uscita dall'euro e recupero della sovranità monetaria e politica.
Perchè, dice Becchi, "meglio una fine spaventosa che uno spavento senza fine".

IL COLPO DI STATO SOBRIO DI MARIO MONTI

Il governo degli spettri che espropria la sovranità dei popoli

MESSORA: Paolo Becchi, docente di filosofia del diritto all'Università di Genova, autore, tra gli altri, del libro “Il principio 'dignità umana'” che verrà presentato al Festival di Filosofia del 20 giugno a Brescia. Paolo Becchi, buongiorno.

BECCHI: buongiorno a te.

MESSORA: lei il 12 di gennaio ha scritto un interessantissimo articolo su Libero dal titolo “Il colpo di Stato sobrio di Mario Monti”. Ci vuole spiegare in che senso intendeva un colpo di Stato?

BECCHI: si potrebbe aggiungere, appunto, un colpo di Stato sobrio, perché noi siamo abituati a pensare a colpi di Stato con i carri armati, con la violenza e con il terrore, invece qui è stato tutto preparato a tavolino dai banchieri di Bruxelles a cui non andava bene il governo eletto democraticamente dal popolo italiano e quindi era necessario sostituirlo da un rappresentante dei tecnici, di quei tecnici di Bruxelles e Mario Monti era la persona ideale per ricoprire questo ruolo. I partiti non hanno potuto far altro che legalizzare questo stato di cose, ma un conto è la legalità, che è stata sicuramente rispettata, un conto è la legittimità di un governo, quello attuale, che non ne ha nessuna. È per quello che si è trattato di un colpo di Stato, diciamo così, sobrio, ma in ogni caso questo governo non esprime la volontà del popolo italiano

IMPRESECHERESISTONO

Italia: Fuggire o morire?

by ICR
di
Kordula Dörfler
Traduzione di ItaliaDallEstero.info
Il paese patisce enormemente le conseguenze della crisi del debito pubblico e le misure di austerità imposte del governo. Giovani laureati emigrano in massa – e molti disperati si tolgono la vita.
Il paese dei suoi sogni è bagnato dal mare. Ha una forma allungata, migliaia e migliaia di chilometri di coste e alte montagne, il clima è piacevole, c’è buon cibo e vino buono e tesori culturali di ogni epoca della storia occidentale. Daniela M. 32 anni, trattiene a fatica le lacrime quando parla della terra dei suoi sogni. Non avrebbe mai immaginato di doverla abbandonare, forse per sempre. Ma questa è la sua ferma decisione, lasciare l’Italia, perché nel paese dei suoi sogni non esiste una cosa: un futuro per i giovani.
Non vedo altre possibilità“, dice la donna snella con gli occhiali scuri, e la sua voce riprende sicurezza. E’ tutto pronto, in estate prenderà l’aereo per andare in Australia. Dopotutto, anche lì ci sono un clima mite e il mare ad attenderla – e un lavoro.
Le ha tentate tutte dopo aver finito gli studi. Non si contano le domande di impiego che ha spedito. “Dalla maggior parte non ho nemmeno ricevuto una risposta.” Nessuno ha

Un bambino mette in crisi il Presidente del Consiglio Monti

 Scusi , scusi  Signor Mario...

martedì 15 maggio 2012

nocensura.com: ECCO PERCHE' LO SPREAD E' UNA FREGATURA spiegato i...

Lo spread, come ben sappiamo, è il celebre "differenziale" tra i rendimenti dei titoli di stato italiani e i titoli tedeschi.
Se il rendimento (cioè il tasso di interesse corrisposto agli investitori che sono in possesso del titolo) dei "bund tedeschi" è del 2,00% e il rendimento dei titoli italiani è del 6,00% lo "spread" è di 400.
Perché questa differenza? Perché i titoli tedeschi hanno un rendimento del 2% mentre quelli italiani del 6%?
Il rendimento viene stabilito in base al rischio.Maggiore è il rischio di perdere il proprio investimento, maggiore è il tasso di interesse corrisposto.
Facciamo un esempio di facile comprensione. Intendiamo prestare 10.000€ a una persona, che in cambio si impegna a riconoscerci un determinato tasso di interesse. Mettiamo un annuncio su un giornale, e ci rispondono diverse persone interessate:
- Un medico, con uno stipendio sicuro di 5.000€ al mese
- Un artigiano che in media guadagna 3.000€ al mese
- Un dipendente statale, con una busta paga di 1.200€ al mese
- Un lavoratore dipendente di un'azienda a rischio cassa integrazione, con un salario di 1.000€ al mese.
Se tutti ci offrissero il medesimo tasso di interesse - per esempio, del 3% - sicuramente ci sentiremmo maggiormente tutelati prestando la somma al medico. Per questo motivo sono state istituite le "agenzie di rating" che stabiliscono il "fattore di rischio" di un investimento, e in base a quello viene stabilito il tasso di interesse.
Pertanto, chi presterà i soldi al medico, che è in grado di offrire garanzie più ampie, riceverà il 2% di interesse, mentre coloro che presteranno i propri soldi al dipendente statale riceverà il 4% e a chi sceglierà di prestare i soldi al lavoratore dipendente di un'azienda a rischio cassa integrazione, sarà corrisposto il 7% di interesse.
Il sistema - che funziona nello stesso modo sia nei confronti delle aziende che degli Stati sovrani- sarebbe giusto se non fosse che le agenzie di rating, che sono vere e proprie aziende private, non fanno il loro lavoro come dovrebbero, con imparzialità, visto che in molti caso hanno favorito (inconsapevolmente?) alcune società, attribuendo loro un rating positivo anche quando non c'erano i presupposti per farlo: è il caso della Lehman brothers, che poco prima di dichiarare bancarotta era ritenuta assolutamente affidabile (classificata A2) fattore che ha spinto numerosi investitori a investire forti somme, mentre in altri casi, alcune società hanno ricevuto un rating penalizzante, mettendole in difficoltà poiché per avere "accesso al credito" erano costrette a corrispondere tassi di interesse elevatissimi.
Ma torniamo alle nazioni. E' davvero necessario che l'Italia corrisponda interessi così alti?
La risposta, ce la danno direttamente i mercati:
ALLA RECENTE ASTA DI TITOLI ITALIANI, LA RICHIESTA E' STATA MOLTO PIU' ALTA RISPETTO ALL'OFFERTA! 
video del 27 Febbraio

lunedì 14 maggio 2012

Aziende in ginocchio: futuro nero nel lungo elenco dei cassaintegrati molisani - Primonumero.it

 FUTURO PRODUTTIVO IN MOLISE? UN VERO DISASTRO.
- Primonumero.it

I numeri della crisi
Aziende in ginocchio: futuro nero nel lungo elenco dei cassaintegrati molisani
Dalla Fiat ai Cantieri Navali, dalla Solagrital alla Comai alla Smit e a tutte le aziende molisane alle prese con una durissima emergenza occupazione. Lavori non pagati, fondi pubblici ridotti, banche indisponibili: le imprese presenti sul territorio molisano sono sempre più in affanno e chiedono l’intervento della politica regionale. Ma non bastano solo ammortizzatori sociali e bandi fumosi: serve un piano industriale. Ecco cosa pretendono le organizzazioni sindacali e datoriali. Dal ciclo di audizioni della seconda commissione emerge un quadro devastante. Il focus sul settore del metalmeccanico: 500 famiglie molisane tirano avanti grazie alla cassaintegrazione, ma la situazione generale è ancora peggiore.
di Redazione Campobasso
Se ci fosse un assessore nella sede dell’assessorato regionale al lavoro - la delega la sta tenendo in mano il governatore ancora adesso dagli inizi di questa nuova legislatura, sicché, com’è evidente, manca un referente politico con cui si sia facile dialogare delle numerose, infinite vertenze aziendali -, probabilmente starebbero lì ogni giorno a presidiare i gruppi di lavoratori che sistematicamente si posizionano a Campobasso davanti alla sede del consiglio regionale. Arrivano da ogni parte del Molise. L’emergenza lavoro non conosce confini e distanze. 

Non c’è impresa nel settore metalmeccanico anche nel ramo commerciale, in Molise, che non abbia richiesto una forma di sostegno pubblico. Tra queste 27 hanno ottenuto la concessione dell’ammortizzatore sociale Cassa integrazione in deroga o speciale, segno che le aziende soffrono ovunque. E soprattutto soffrono, ma sopravvivono, 500 famiglie. Per altre centinaia, migliaia è più giusto dire, il destino è stato più duro, lasciando a casa chi portava lo stipendio ogni fine mese.

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