mercoledì 30 luglio 2014

SCAMBIO DI OPINIONI CON L'AUTORE DELL'ARTICOLO PUBBLICATO DA REPUBBLICA IN MERITO ALLA LIBERALIZZAZIONE DEL COMMERCIO: "SE LE LOBBY NON CONOSCONO CRISI"

Ho letto l'articolo pubblicato su la Repubblica "Se le lobby non conoscono crisi" e credo che si stia sbagliando fortemente.Provi ad entrare nel mondo della piccola distribuzione e si accorgerà che oltre a difendere la qualità della vita ,difendiamo settori di nicchia che spesso ci preservano dalla massificazione,che alimentano le diversità e il made in Italy.Intere generazioni di commercianti hanno fatto la storia delle città e vorremmo continuare a farlo.Certamente abbiamo bisogno di essere più uniti ed organizzati dinanzi ad un cambio d'epoca.Ma non fagocitati da interessi miliardari che tutto difendono meno che il nostro Paese.
Giulia D'Ambrosio-presidente associaz. Commercio Attivo-Molise


Gentile signora, grazie della email. Io non vedo le dinamiche sociali in termini di "interessi miliardari" che "fagocitano" qualcuno. Non penso in termini semi complottistici. C'è un mercato, composto da milioni di consumatori che si dirigono dove meglio gli si aggrada per soddisfare le loro esigenze: chi può farlo prospera, chi non é in grado deve riorganizzarsi. Tutto lì. Cordialmente ADN

Da buon bocconiano...L'Italia è un paese straordinario che perderà interesse per turismo ,cultura ,tradizioni,per colpa della globalizzazione.DAL SALVAiTALIA IN POI ABBIAMO PERSO MIGLIAIA DI NEGOZI e i consumatori sono diventati automi in mano alle lobby non dei commercianti ma delle multinazionali.Mi creda la mia azienda ha 50 anni di storia alle spalle e la stima e l'apprezzamento di tutta la città se non anche quella dei territori limitrofi.Il nostro mondo è variegato e spesso anche troppo improvvisato.Ma lì è il consumatore che fa la selezione.Se i centri storici di tutte le città muoiono sarà pure colpa di qualcuno che non ha preservato il diritto al lavoro e alla propria dignità .Il diritto di nascere e crescere come tanti che da una bottega hanno creato una fabbrica ,un marchio ,la bellezza e la creatività.Non voglio essere polemica con lei che apprezzo e stimo,dico solo che nel nostro mondo spesso fatto di passione per il lavoro e amore per la qualità ,bisogna entrare per capire....Cordialmente.
Giulia D'Ambrosio.


SE LE LOBBY NON CONOSCONO CRISI

CHI ha detto che finito il governo Letta sono tramontate le larghe intese? Quando si tratta di allearsi contro i diritti di libertà economica o per motivi ideologici o a favore di lobby potenti per concrete ragioni di convenienza, il consociativismo regna sovrano.
Prendiamo l'annosa questione delle aperture festive degli esercizi commerciali. Una delle poche liberalizzazioni portate a termine dal governo Monti nell'inverno 2011-2012 fu quella degli orari dei negozi. Con il famoso decreto Salva-Italia il governo del professore sancì che la Pubblica amministrazione non poteva più frapporre ostacoli alla libera scelta dei commercianti di fare affari come e quando loro pareva.
Fin dall'inizio la riforma fu osteggiata sia dalle associazioni dei commercianti, i quali si sentivano minacciati dalla grande distribuzione che poteva organizzarsi in modo più flessibile ed efficiente, sia dai loro referenti politici, come la Lega, una parte sostanziosa dell'allora Pdl e deputati sparsi in ogni partito (per convinzione anti-capitalista o convenienza), cui si sono aggiunti i grillini, contrari alle aperture libere in attesa che le stampanti 3D aboliscano del tutto la necessità di far shopping e la Chiesa, preoccupata di santificare le feste e popolare le messe.
Questa variopinta coalizione ha trovato espressione in un disegno di legge bipartisan, a firma del deputato Pd Angelo Senaldi, approvato di recente dalla commissione attività produttive con il voto favorevole di tutte le forze politiche, tranne il Gruppo Misto che ha votato contro nonché con l'astensione di M5S (che vorrebbe qualcosa di più restrittivo) e di Scelta Civica (nota a margine: perché un partito quasi dissolto come SC almeno su

LA GERMANIA BOCCIA IL TRATTATO COMMERCIALE TRA UE E CANADA SIMILE AL "TTIP" AMERICANO. E' desolante constatare la latitanza del nostro governo nonostante la presidenza europea a guida italiana, su temi destinati ad incidere fortemente sulla vita delle future generazioni.


martedì 15 luglio 2014

IL PAPA IN MOLISE: RASSEGNA STAMPA

"Primo Piano Molise 10/07/14"
 
"Il Messaggero 6 luglio 2014"
"Avvenire 6 luglio 14"



                                                   "Repubblica 6 Luglio 14"


 "Avvenire 6 luglio 2014"



                                                          Quotidiano del Molise 11/7/14"

sabato 5 luglio 2014

dalla pagina di "DOMENICA NO GRAZIE ITALIA" su Facebook




Il Nostro Ringraziamento speciale va a Giulia di Campobasso, Presidente di Commercio Attivo la Quale E Stata la Portavoce di Tutti i lavoratori del Commercio Davanti al Santo Padre.
Qui la SUA testimonianza:
"IL PAPA IN MOLISE per Parlare di Emergenza Lavoro.
Finalmente Ê giunto il 5 Luglio L'atteso Giorno della Visita di Papa Francesco a Molise.Meraviglioso l'incontro nell'Aula Magna dell'Università del Molise, colomba SI E Parlato dell'emergenza Lavoro attraverso dovuto testimonianze significative:. Una operaia della Fiat di Termoli (era atteso also Marchionne) e ONU Giovane agricoltore di Riccia (piccolo comune molisano) Che DOPO Una laurea in agraria sta Sperimentando nia Suoi Terreni in Molise Nuove Tecniche di coltivazione.L 'operaia Fiat, Giovane mamma con ONU ed bimbo In attesa del Secondo figlio, Oltre ad esprimere il disagio della precarietà del Lavoro di tra licenziamenti e cassa integrazione, ha sottolineato also la necessitá di Tornare ad Una Giusta conciliazione TRA Tempi di Vita e Tempi del Lavoro, istituendo asili aziendali per le lavoratrici delle industrie e rispettando, per i lavoratori del Commercio, la Libertà e la necessitá di Vivere la domenica con le proprie famiglie.Noi in qualita di Commercianti di vicinato attraverso la Nostra associazione molisana, denominata Commercio Attivo, ABBIAMO lottato per Anni Contro le liberalizzazioni degli Orari del Commercio consci Che avrebbe rappresentato La morte di Tanti Piccoli NEGOZI schiacciati Dalla Concorrenza sleale della Grande Distribuzione. Specialmente DOPO il decreto Salva Italia del Governo Monti. Così Ê Stato. Migliaia di NEGOZI Chiusi e di conseguenza Tanti posti di Lavoro Persi e altrettante Famiglie in difficolta. Oggi il Papa ha Detto con Vigore: "la domenica SIA libera Dal Lavoro, eccettuati i Servizi necessari per affermare Che la Prioritario non ê all'economico, ma all'umano, al gratuito, l'Hotel Alle RELAZIONI non Commerciali ma Familiari, amicali, per i credenti alla Relazione con Dio e con la Comunità. FORSE - ha aggiunto il Papa -. Ì Giunto Il Momento di domandarci se Quella di Lavorare alla domenica é una vera libertà "Esprimiamo con gioia la Nostra grande soddisfazione Sperando Che La Proposta di Legge, Presentata in parlamento DOPO Aver Raccolto Oltre 150.000 firme collaborando con la Confesercenti Nazionale e la Conferenza Episcopale Italiana Ed. in Particolare, Grazie al grande impegno del Nostro Arcivescovo della Diocesi di Campobasso-Bojano, nonchè Presidente della commissione Giustizia Lavoro e Pace della CEI Giancarlo Maria Bregantini, il Che ha Dato ascolto alla scintilla Partita Proprio Dal Molise ed ormai voce comune su Tutto il territorio nazionale il Che assisté inoltre alla desertificazione dei Centri città.Siamo solidali con il Movimento "Domenica no grazie Italia" e con la SUA instancabile Portavoce Tiziana D'Andrea. Grazie Papà Francesco.
Giulia COMMERCIO ATTIVO-Campobasso "

Papa Francesco al pranzo della mensa dei poveri di Campobasso insieme al Vescovo Bregantini

Francesco: Nel lavoro creatività e attenzione alla famiglia.

IL MESSAGGIO DEL SANTO PADRE AL MOLISE


Papa Francesco in Molise, realizzare un patto sul lavoro "Il problema è non portare il pane a casa, questo toglie la dignità"



Papa Francesco è arrivato in Molise per la sua visita pastorale. L'elicottero con a bordo il Pontefice è atterrato sul piazzale dell'Università del Molise, a Campobasso. ll Pontefice, arrivato con circa dieci minuti di anticipo sul programma, è stato accolto tra gli altri dall'arcivescovo di Campobasso-Bojano, Giancarlo Maria Bregantini, dal presidente della regione Paolo Di Laura Frattura e dal sindaco della città, Antonio Battista. La folla assiepata nell'aula circostante ha calorosamente applaudito l'arrivo di Francesco.
Dopo 19 anni un Papa visita il Molise. L'ultimo Pontefice a recarsi in questa piccola regione di 300 mila abitanti era stato Giovanni Paolo II, due volte, nel 1983 a Termoli e nel 1995 a Campobasso e Agnone. A prendere la parola per primo all'arrivo di papa Francesco all'Università del Molise Don Pasquale D'Elia della Cappellania Universitaria: "Siamo in 600 nell'Aula Magna e 1.000 qui fuori, questo è il primo benvenuto che il Molise Le rivolge".
Sono circa 80 mila i pellegrini presenti nell'area dell'ex stadio Romagnoli per la messa di papa Francesco. Lo riferisce l'organizzazione. Sommati ai pellegrini dell'area circostante, viene spiegato, si arriva a circa 100 mila persone.
   
"Si tratta di conciliare i tempi del lavoro con i tempi della famiglia". Lo ha detto papa Francesco nel suo discorso all'Università del Molise incontrando il mondo del lavoro e dell'industria. Il Papa ha definito questo un punto "critico2, che "ci permette di discernere, di valutare la qualità umana del sistema economico in cui ci troviamo".
"La domenica libera dal lavoro - eccettuati i servizi necessari - sta ad affermare che la priorità non è all'economico, ma all'umano". ha anche detto papa Francesco durante l'incontro col mondo del lavoro. "Forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà", ha aggiunto.
"Oggi vorrei unire la mia voce a quella di tanti lavoratori e imprenditori di questo territorio nel chiedere che possa attuarsi anche qui un 'patto per il lavoro'" ha proseguito Francesco.
"Non avere lavoro non è solo non avere il necessario per vivere: no, noi possiamo mangiare tutti i giorni, andare alla Caritas o altre associazioni.Il problema è non portare il pane a casa, questo toglie la dignità", ha sempre detto il Papa a Campobasso. "Il problema più grave non è la fame, è la dignità: dobbiamo difenderla e la dà il lavoro".
"Questa è una delle più grandi sfide della nostra epoca: convertirci ad uno sviluppo che sappia rispettare il creato"  ha sottolineato papa Francesco. "Io vedo l'America, che è la mia patria - ha proseguito 'a braccio' -: tante foreste spogliate, che diventano terra che non si può coltivare, che non può dare vita".
"Per un contadino restare sulla terra non è rimanere fisso: è un dialogo fecondo, creativo" ha sottolineato Francesco. "Il dialogo di un uomo con la sua terra la fa fiorire, la rende feconda. E questo è importante", ha aggiunto.
"Se non cerchiamo di rompere gli schemi non andremo avanti.Bisogna essere creativi sul futuro" ha spiegato il papa con

IL PAPA IN MOLISE: "Forse è giunto il momento di domandarci se quella di lavorare alla domenica è una vera libertà".

Il Papa in Molise: "La domenica libera dal lavoro"

A Campobasso Francesco declina il suo Vangelo sociale: bisogna conciliare i tempi dell’impiego con quelli della famiglia. "Genitori, giocate con i vostri figli"




"Non poter portare il pane a casa toglie dignità". Prima all'università del Molise, poi davanti ad 80mila persone all'ex campo sportivo,  papa Bergoglio declina il Vangelo sociale proponendo un patto per l'occupazione che consenta di conciliare lavoro e famiglia, salvaguardi l'agricoltura ("non abbandonate la terra"), impedisca le deforestazioni che devastano l'ambiente, consacri la domenica agli affetti domestici. "Ho visto che nel Molise -evidenzia il Pontefice - si sta cercando di rispondere al dramma della  disoccupazione mettendo insieme le forze in modo costruttivo. Tanti posti di lavoro potrebbero essere recuperati attraverso una strategia concordata con le autorità nazionali, un patto per il lavoro che sappia cogliere le opportunità offerte dalle normative nazionali ed europee. Vi incoraggio ad andare avanti su questa strada, che può portare buoni frutti qui come anche in altre regioni".

Incontrando il mondo del lavoro, il Pontefice raccomanda:"Genitori, perdete tempo con i vostri bambini". E a braccio racconta: "Quando andavo a confessare, nella diocesi nel caso arrivi una mamma o un papà giovani io chiedevo: quanti bambini hai? Poi un'altra domanda: tu giochi con i tuoi bambini? E la

Papa: bisogna dedicare la domenica alla famiglia

Papa: bisogna dedicare la domenica alla famiglia

Papa Francesco: 'Non portare il pane a casa togle la dignità' - Il Fatto Quotidiano

L'emergenza lavoro è stata al centro dell'omelia pronunciata dal Pontefice nel suo quinto viaggio pastorale in Molise. Incontrando il mondo dell'industria ha proposto di dare vita a "patto per il lavoro che sappia cogliere le opportunità offerte dalle normative nazionali ed europee"
Papa Francesco: “Non portare il pane a casa toglie la dignità”

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