lunedì 20 maggio 2013

La stagione del Fisco: il calendario e le scadenze I consigli per evitare di scottarsi (troppo) - Corriere.it

LE SCADENZE: MODELLO UNICO, IMU E I PAGAMENTI DELLE IMPOSTE

Entro il 18 giugno i pagamenti delle imposte senza penalità,
il 20 ultima chiamata per il 730 ma non sono escluse proroghe

(Imagoeconomica)(Imagoeconomica)
MILANO - Il conto sta per essere servito. La stagione delle tasse è ormai entrata nel vivo. La data clou, salvo possibili slittamenti, è fissata per lunedì 18 giugno quando si dovrà passare alla cassa per il saldo delle imposta risultanti dal modello Unico. E per la prima rata della complicatissima Imu, l'imposta che ha sostituito l'Ici, ma che si annuncia decisamente più pesante. Ancora due settimane di tempo per presentare il 730 al Caf o al professionista abilitato. Il termine è fissato per il 20 giugno. È scaduto, invece, il 16 maggio quello per chi si faceva assistere dal sostituto d' imposta.
IN AGENDA - Le scadenze del modello Unico sono quelle classiche. Ma, come avvenuto l' anno scorso, non sono escluse proroghe. In sintesi i termini sono i seguenti:
18 giugno, pagamento imposte risultanti dal modello Unico senza maggiorazioni;
2 luglio, presentazione modello Unico su carta in un ufficio

mercoledì 15 maggio 2013

"LIBERIAMO LA DOMENICA dal LAVORO": 150mila firme raccolte. Depositata in Parlamento la proposta di legge.

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150mila firme
per un domenica
"libera" dal lavoro









​Centocinquantamila no alle aperture domenicali. Tre volte tante le firme che sarebbero bastate per una legge d’iniziativa popolare. La campagna "Libera la domenica", promossa da Confesercenti,  Federstrade,  CommercioAttivo e sostenuta da tante altre associazioni del mondo cattolico e sindacale, ha raggiunto il suo primo traguardo. Tantissime firme, depositate ieri in Parlamento, per restituire alle Regioni il potere di regolamentare gli orari degli esercizi commerciali. E soprattutto la necessità di adattarli alle esigenze territoriali, aprendo la domenica solo se necessario.

La liberalizzazione nelle aperture introdotta dal decreto Salva Italia del governo Monti, infatti, non ha portato gli sperati aumenti dei consumi e nemmeno dell’occupazione. Anzi, secondo Confesercenti, nel 2012 hanno chiuso 135mila piccole imprese e nel solo primo trimestre di quest’anno altre 23mila. E la prospettiva a cinque anni è ancora nera: 80mila Pmi in meno. In più le famiglie, che hanno speso lo scorso anno 40 miliardi in meno, nel 2013 tireranno la cinghia per altri 13 miliardi (-1,6%). Aprire sette giorni su sette, insomma, ha avvantaggiato, secondo i commercianti, solo la grande distribuzione, togliendo tempo inoltre al riposo, alla famiglia, alla cura dello spirito. Per questo le associazioni del commercio e il mondo cattolico si sono mobilitate, perché si torni a considerare la domenica il giorno della festa e degli affetti e non un altro semplice giorno di lavoro. A discapito di figli e nipoti.

venerdì 3 maggio 2013

ICR* Imprese che Resistono* ci segnala questo articolo :



DAL SOLE24 ORE DI OGGI

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Il malessere delle imprese si misura anche e soprattutto nei numeri: -31.351. È il saldo diffuso da Movimprese tra aziende nuove e aziende che invece hanno chiuso i battenti tra gennaio e marzo 2013.
Un dato peggiore addirittura rispetto a quello del cosiddetto annus horribilis della crisi, quel 2009 quando, nello stesso periodo, il saldo negativo si fermò intorno alle 30mila unità. Secondo Movimprese non si registrava un dato così negativo dal 2004.

A soffrire maggiormente i due settori da tempo più tartassati dalla crisi: costruzioni (calo percentuale dell’1,4, pari a un saldo di -12.507 imprese) e manifattura (calo dello 0,88%, equivalente a -5.342 imprese). Poi il commercio: -0,54%, corrispondente, però, a -9.151 unità. Più in generale, sono le imprese artigiane quelle più colpite: le piccole o piccolissime realtà hanno perso oltre 21mila unità da inizio anno. Anche qui: un anno

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