La notizia del giorno gran manze di Libera Molise
di Franco Novelli
L’associazione LIBERA - Associazione, nomi e numeri contro le mafie - ritiene opportuno intervenire nel dibattito aperto, soprattutto nel Basso Molise, sul problema relativo al progetto della Granarolo di trasferire su 1 Km quadrato di territorio molisano dodicimila manze in attesa che venga resa pubblica (come da normativa vigente D.L.gs 152/06) la proposta di piano o programma e il relativo rapporto ambientale (che costituisce parte integrante del piano e ne accompagna l’intero processo di elaborazione e approvazione ma che a tutt’oggi è tenuto nascosto) per fare in modo eventualmente, di riconsiderare le posizioni preconcette e presentare le proprie osservazioni, obiezioni e/o suggerimenti.
Dall’analisi delle innumerevoli pubblicazioni scientifiche, rese a tutti disponibili dai correnti mezzi di informazione si evincono le considerazioni che di seguito si riportano.
benessere animale e interessi economici
La denuncia delle cattive condizioni di vita degli animali negli allevamenti intensivi non è recente: essa risale a metà degli anni 60, dopo la pubblicazione del saggio di Ruth Harrison, Animal Machine. In seguito a tale pubblicazione il governo inglese fu costretto ad istituire un’apposita commissione d’indagine, passata alla storia come “commissione Brambell” dal nome del medico veterinario che la presiedeva. Nel 1965 questa commissione pubblicava il “Brambell Report” divenuto punto di riferimento per lo studio del benessere animale, offrendo per la prima volta una definizione scientifica di benessere animale e stabilendo precisi parametri di riferimento che non prendono in considerazione solo quelli riconducibili ad un concetto etico ma soprattutto valutabili e quindi misurabili. Detti parametri possono essere racchiusi nelle famose 5 libertà: 1- libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione, 2- libertà dal disagio ambientale, 3- libertà dal dolore dai traumi e dalle malattie, 4- libertà dalla paura e dallo stress, 5- libertà di poter manifestare le caratteristiche comportamentali specie-specifiche.
L’evoluzione storico-culturale del rapporto uomo-animale, che non vede più gli animali come oggetti asserviti all’uomo (il dominio dell’uomo sulla natura non deve essere trasformato “in tirannide che devasta la natura” come sostiene Monsignor Ravasi) ma portatori di diritti in quanto “esseri senzienti”, ha nel corso del tempo ampliato ed integrato il concetto di benessere.
Si è così arrivati alla definizione di benessere formulata dal Farm Animal Welfare Council : “vita degna di essere vissuta”, intendendo cioè la possibilità di offrire agli animali opportunità per esplorare l’ambiente, cibarsi di ciò che preferiscono o mettere in atto comportamenti che diano loro soddisfazione. Ci sembra di capire che l’allevamento intensivo per la fabbrica di “macchine animali ad alta produzione di latte” da trasferire poi, al momento della produzione, in Emilia (e quindi non disponibili per il rilancio della zootecnia molisana) non risponda ai principi di vita degna di essere vissuta. Come viene riportato dalle indiscrezioni dei giornali locali, i vitelli a 10 giorni di vita (subito dopo la cicatrizzazione del cordoneombelicale) vengono allontanati dalle mamme per essere trasferiti in Molise ed alimentati con latte in polvere e avviare così il ciclo della famosa nursery per la costruzione “delle macchine da latte”. È forse utile ricordare che in natura una vacca produce il latte sufficiente esclusivamente per alimentare, per il tempo necessario, il proprio vitello. Fabbricare macchine da latte, che producono circa 60 litri di latte al giorno, con una alimentazione spinta,