sabato 7 aprile 2012

Ferrara: Aperture domenicali, nessuna tregua per Pasqua I sindacati chiedono autoregolamentazione e maggiorazioni


Una tregua per le aperture domenicali. La chiedono le federazioni Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil del settore commercio, dopo che è saltato il tavolo promosso dal Comune di Ferrara che cercava di trovare un accordo. Quel tentativo di accordo prevedeva una “autoregolamentazione” che escludesse le aperture festive in corrispondenza delle principali festività civili e religiose (individuate da una specifica delibera di giunta regionale dell’Emilia Romagna: 1 gennaio, Pasqua, lunedì di Pasqua, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno, 15 agosto, 1 novembre, 25 e 26 dicembre).
“Purtroppo quel tavolo non ha prodotto un esito positivo – è il rammarico dei confederali di Cgil, Cisl e Uil -, è prevalsa la libertà di concorrenza tout court cavalcata da coloro i quali a quel tavolo rappresentavano la Federdistribuzione (l’associazione della Gdo). Nei prossimi giorni le lavoratrici e lavoratori del settore verificheranno sulla propria “pelle”, l’abuso di coloro i quali vorranno aprire le attività commerciali il giorno di Pasquetta, piuttosto che il XXV Aprile”.
Anche a Ferrara e provincia, infatti, le serrande rimarranno alzate “non solo a Pasquetta, ma addirittura il giorno di Pasqua”. E per i dipendenti non saranno rose e fiori. Né euro in più in busta paga. “Le associazioni datoriali del settore Ascom Confcommercio e Confesercenti – accusano Filcams, Fisascat e Uiltucs -hanno disdettato in questi giorni l’accordo territoriale che prevedeva ulteriori maggiorazioni economiche e ore aggiuntive di recupero da sommarsi alle ore di permesso individuali per coloro che avrebbero prestato la propria opera nelle giornate festive e domenicali; i principali gruppi della Gdo laddove facciamo contrattazione integrativa aziendale ci chiedono di ridurre il costo del lavoro abbassando le maggiorazioni derivanti dal lavoro festivo domenicale”. In merito “ricordiamo che le giornate festive in cui il lavoratore viene chiamato a prestare la sua opera sono da intendersi straordinarie e come tali vanno regolate”.
Quanto alla parola magica “assunzioni” che le aperture domenicali dovevano portare, “tranne un importante gruppo della distribuzione cooperativa al momento non si sono verificate”.
“Tutta la materia del lavoro è fortemente e pesantemente in discussione – aggiungono i sindacati – al punto tale che anche la parte ecclesiastica è voluta intervenire sull’argomento presentando la sua presa di posizione, invitando le istituzioni a trattare la materia non come merce ma valorizzando le persone che lavorano”.
“Per quanto ci riguarda abbiamo attivato tutti i tavoli per controbattere le tesi che si stanno scaricando sulle lavoratrici e lavoratori”, concludono le segreterie confederali del commercio, anticipando che “abbiamo già provveduto ad inoltrare una richiesta di incontro urgente con Ascom e Confesercenti e con taluni gruppi della Gdo, cooperative comprese, stiamo discutendo sulla contrattazione integrativa”.

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