mercoledì 21 luglio 2010

Il rapporto del Cnel molte ombre, poche luci

La disoccupazione in aumento, il gap sempre più ampio tra Nord e Sud, il ruolo fondamentale degli immigrati. E un senso generale di sfiducia e scoramento di fronte alla crisi
Questi i punti principali della relazione sul mercato del lavoro nel 2009, tra dati acquisiti, che evidenziano in primo luogo come i giovani siano penalizzati 1, e stime per il futuro.
A rischio fino a 420mila posti nel 2010
Sono 350 mila i posti di lavoro a rischio nel 2010 ma
potrebbero arrivare fino a 420 mila. Mentre la disoccupazione potrebbe salire all'8,7 per cento (pari a circa 241 mila persone senza lavoro) ma nello scenario peggiore rischia di toccare il 9 per cento (circa 315 mila unità). La maglia nera va al Sud da cui dipende sostanzialmente la generale contrazione degli occupati. Ma paradossalmente i disoccupati crescono al Nord.

Nel 2009 l'occupazione è calata più al Sud che al NordNel 2009 è cresciuto il divario occupazionale tra Nord e Sud del Paese. Benché il calo dell'occupazione non abbia risparmiato alcuna area, la sua intensità è stata particolarmente marcata nel Mezzogiorno. Mentre nel Centro-Nord il numero di occupati si è ridotto dell'uno per cento, nel Sud la riduzione è stata del 2,9 per cento.

Nel 2009 è aumentato il gap tra Nord e SudCresce anche il divario di offerta di lavoro tra il Nord e il Sud del Paese. Nel corso del 2009 l'offerta nel Centro-Nord è cresciuta, seppur a tassi modesti rispetto ai ritmi tenuti nel decennio precedente.

Nel 2009 sono crollati i contratti a termineContratti a temine 'in fumo' nel 2009. Si è registrata una correzione dell'incidenza dell'occupazione temporanea su quella totale, scesa dal 13,3 per cento al 12,5 in un solo anno. Secondo il rapporto del Cnel, nel 2009 il numero di occupati con contratti a termine, a causa dei mancati rinnovi, si è ridotto del 7,3 per cento, e alla fine dell'anno la perdita totale rispetto al massimo (toccato a metà del 2008) è stata dell'11 per cento, pari a 269mila occupati temporanei in meno.

Nel 2009 con la crisi sono aumentati scoraggiamento e inattività

C'è la crisi e sempre più italiani sono scoraggiati, tanto da non provare neanche a cercare un lavoro. Secondo il  Cnel "si è osservata una generale riduzione della propensione a partecipare al mercato del lavoro in concomitanza con una caduta dell'attività produttiva". All'aumentare delle difficoltà a trovare un'occupazione, molti rinunciano a cercare, uscendo così dal mercato del lavoro.

I disoccupati sono in maggioranza uominiMentre fino al 2008 le donne rappresentavano la maggioranza dei disoccupati in Italia, dal 2009 la situazione si è ribaltata: gli uomini costituiscono ora la maggioranza dei senza lavoro (51,4 per cento).

Arginata la crisi con i tagli agli orari e con la Cig 
Il quadro occupazionale nei vari Paesi ha avuto risposte molto eterogenee alla crisi del 2008-2009 e per l'Europa la dimensione delle perdite dei posti lavoro è risultata per lo più di entità contenuta. In una certa misura la parziale tenuta dei livelli dell'occupazione deriva anche dalle politiche che hanno puntato sugli schemi di lavoro a orario ridotto, come la cassa integrazione per l'Italia.

Dal 2018 immigrati sempre più necessari 

Nel 2018, in Italia, i lavoratori immigrati saranno necessari per far fronte al calo demografico nel nostro Paese. Sulla base delle proiezioni Istat sulla popolazione per età, gli occupati italiani fino a 64 anni risulteranno pari a 19,9 milioni nel 2018, in riduzione di quasi 1,4 milioni di persone rispetto a quanto osservato nel 2008. In assenza di immigrati, dunque, ci sarebbe un'ampia carenza di forza lavoro.

Lavoro sicuro: le figure professionali introvabili
Infermieri, fisioterapisti, farmacisti, programmatori e addetti marketing 'cercansi'. Sono alcune delle figure professionali "introvabili", quelle cioè che le aziende faticano ad assumere. Il dato è stato offerto dal sistema informativo Excelsior (Unioncamere 2010).

Nessun commento:

OLD-POST: