venerdì 30 luglio 2010

CINQUEMILA COMUNI RISCHIANO DI RESTARE SENZA NEGOZI

Negli ultimi 5 anni hanno chiuso oltre 100mila negozi e sono andati in fumo almeno 250mila posti di lavoro. A dirlo è il presidente di Confesercenti, Marco Venturi, nella sua relazione all'Assemblea annuale dell'associazione. Per questo deve essere semplificata la vita alle piccolissime imprese, quelle che chiudono direttamente senza fallire. «Semplificazione e forfetizzazione potrebbero favorire chi produce lavoro e ricchezza per
il nostro Paese, - ha spiegato Venturi - a partire da quel regime dei minimi che dovrebbe essere portato dai 30.000 euro attuali a 50.000, per semplificare la vita ad oltre un milione di micro imprese, quelle che rischiano di chiudere senza fallire, che scompaiono e nessuno se ne accorge. Con esse spariscono servizio di vicinato e lavoro.
Per questo secondo Confesercenti, «è urgente un intervento per frenare questa tendenza, sostenendo chi resiste e chi si insedia in zone urbane svantaggiate, con provvedimenti fiscali mirati e favorevoli. Lo chiedo a gran voce - ha proseguito Venturi - perchè questi dati confermano quella denuncia del pericolo di desertificazione dei centri
urbani da noi lanciata già in occasione del referendum sulla liberalizzazione delle autorizzazioni commerciali, del 1995.
Liberalizzazione per far aprire nuove attività e per assicurare un servizio migliore, ci si continua a dire, e invece, proiettando gli attuali ritmi di apertura di grandi strutture commerciali, nel giro di cinque anni ci troveremo con 5mila comuni e tantissimi quartieri delle città senza negozi. Per questo, pur comprendendo le motivazioni che stanno alla base della spinta all'apertura di nuove imprese, ritengo che l'attenzione istituzionale deve essere orientata soprattutto verso chi già c'è, verso quelle Pmi che resistono per non ritrovarci città e quartieri senza servizi, senza vita sociale e senz'anima».

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