mercoledì 26 novembre 2014

L'ECONOMIA DEL MOLISE

RAPPORTO ANNUALE DELLA BANCA D'ITALIA

N. 36 - L'ECONOMIA DEL MOLISE

Aggiornamento congiunturale, novembre 2014
Sommario
Nel corso del 2014 sono proseguite le difficoltà per l'economia del Molise. I segnali di miglioramento registrati sul finire del 2013 sono stati disattesi. Nei primi nove mesi dell'anno la domanda rivolta alle imprese industriali, anche quella proveniente dall'estero, è rimasta debole; l'attività industriale si è contratta. Gli ampi margini di capacità produttiva inutilizzata e l'elevata incertezza sulle prospettive economiche continuano a condizionare la spesa per investimenti, rivista al ribasso anche rispetto ai già contenuti livelli segnalati all'inizio dell'anno. Le difficoltà dell'edilizia hanno interessato sia il comparto delle opere pubbliche sia quello residenziale. Nel terziario ha pesato l'ulteriore ridimensionamento dei flussi turistici diretti in regione.
Nei primi sei mesi dell'anno il mercato del lavoro in Molise ha mostrato segnali contrastanti. Il numero di occupati è aumentato; la crescita ha riguardato la componente maschile e quella del lavoro dipendente. È proseguito, tuttavia, l'elevato ricorso agli interventi di Cassa integrazione guadagni, connessi in misura crescente con la crisi strutturale di alcuni tradizionali settori di specializzazione dell'economia regionale.
È proseguita la contrazione del credito bancario alle imprese e alle famiglie residenti, seppure in attenuazione nel confronto con lo scorso anno. Nel settore produttivo, il calo ha riguardato tutte le principali forme tecniche di finanziamento ed è risultato più intenso nel comparto delle costruzioni. La debolezza della domanda di credito da parte delle imprese si è accompagnata a condizioni di offerta ancora prudenti.
Per le famiglie, alla persistente contrazione dei prestiti per l'acquisto di abitazioni, seppure mitigata rispetto allo scorso anno, si è associata la flessione dei prestiti al consumo. Le difficoltà del quadro congiunturale continuano a riflettersi negativamente sulla qualità del credito alle imprese, il cui tasso di ingresso in sofferenza ha registrato un aumento. Per le famiglie consumatrici, i flussi di nuove sofferenze, in lieve aumento, si sono mantenuti su un livello contenuto.

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