martedì 21 febbraio 2012

Grecia, accordo nella notte. Via libera agli aiuti Dopo 12 ore di discussione i 17 ministri dell'eurogruppo hanno dato il via al secondo pacchetto di aiuti ad Atene- Corriere.it

MILANO - Ci sono volute 12 ore di discussione (e un'altra per scrivere il lungo e complesso comunicato finale) perchè i 17 ministri delle Finanze dell'Eurogruppo decidessero il varo del secondo pacchetto di aiuti internazionali per sostenere i conti pubblici di Atene. La conferenza stampa è cominciata poco dopo le cinque, con il presidente Jean Claude Juncker che ha augurato il «buongiorno» ai giornalisti, prima di annunciare una decisione che «garantisce il futuro nell'Euro della Grecia». Il nuovo
programma prevede aiuti per 130 miliardi e, assieme alle ulteriori rinunce dei creditori privati per un totale di 107 miliardi, farà scendere il rapporto fra debito pubblico e Pil dall'attuale 160% a poco più del 120% nel 2020. I detentori privati di obbligazioni greche, con i quali il premier Lucas Papademos ha trattato «fino
all'ultimo», come aveva anticipato prima della riunione il ministro delle Finanze greco Evangelos Venizelos, rinunciano al 53,5% del valore nominale dei loro titoli (oltre il 70% ai valori attuali), consentendo così una riduzione di circa 100 miliardi dell'ammontare complessivo del debito pubblico; mentre anche gli interessi sui prestiti del primo pacchetto di aiuti, 110 miliardi decisi nel 2010, saranno tagliati per agevolare le autorità greche e la Bce rinuncerà ai profitti sui titoli del debito greco acquistati negli ultimi due anni redistribuendoli alle banche centrali nazionali che li gireranno ai rispettivi governi perchè questi possano abbassare gli interessi del primo prestito.
SOTTO SORVEGLIANZA -Atene dovrà sottostare a una sorveglianza «rafforzata», che prevede la presenza permanente della troika e l'inserimento nella Costituzione di una norma sulla priorità dei pagamenti delle scadenze del debito. «È molto importante - ha commentato al termine della riunione il presidente della Bce Mario Draghi - che l'attuazione del programma da parte di Atene sia adeguatamente monitorata». Quanto al ruolo del Fondo monetario, il direttore generale Christine Lagarde ha spiegato nella conferenza stampa che «l'Eurogruppo si aspetta che sia significativo: lo decideremo alla prossima riunione del Consiglio di amministrazione nella seconda settimana di marzo». Lagarde ha ricordato i progressi compiuti durante la riunione di oggi: «alle 14,30 di oggi sembrava che con gli aiuti il rapporto debito/Pil al 2020 non potesse essere inferiore al 129% e siamo scesi al 120,5%, ieri sembrava che il pacchetto dovesse essere ben oltre 130 miliardi e invece siamo a 130».
MONTI: «L'EUROPA FUNZIONA» - «Un bel risultato», lo ha definito il presidente del Consiglio Mario Monti, secondo il quale la decisione della notte scorsa ha dimostrato che «l'Europa è anche in grado di funzionare». La troika, rappresentata nella riunione notturna ai più alti livelli con Draghi, Lagarde e il vicepresidente della Commissione Ue Olli Rehn, assieme ai partner dell'Euro e agli impegni di Atene hanno quindi scongiurato il rischio di fallimento in occasione della prossima scadenza del 20 marzo, quando la Grecia dovrà rimborsare 14,5 miliardi.
PAPADEMOS SODDISFATTO - Il premier greco Lucas Papademos si è detto «molto soddisfatto» del piano di aiuti da 237 miliardi concesso dai partner europei e dai creditori privati. «Siamo molto soddisfatti», ha detto Papademos al termine del lungo negoziato a Bruxelles. Il premier ha quindi ammesso che la piena attuazione dell'accordo raggiunto nella notte dipenderà dalla capacità di Atene di attuare il programma di risanamento economico concordato «per tempo e in maniera efficace». Quindi ha aggiunto: «Sono convinto che il governo che si insedierà dopo le elezioni (di aprile) sarà ugualmente impegnato a rispettare appieno il programma, perchè è nell'interesse del popolo greco».
Redazione Online
21 febbraio 2012 | 9:45

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