martedì 16 novembre 2010

COMUNICATO STAMPA: LA REGIONE APPROVA UNA LEGGE DISTRUTTIVA PER IL PICCOLO COMMERCIO

L'Aula consiliare
  • Favorita la Grande Distribuzione, piccolo commercio e lavoratori del settore penalizzati 
  • Passa la legge sul Commercio così come licenziata dalla giunta regionale a nulla è servita la concertazione! 
  • Consiglio Regionale favorevole alla liberalizzazione selvaggia!. 
  • Unici pareri contrari a difesa del territorio i consiglieri Petraroia e Romano. Un grazie da CommercioAttivo. Approvata la richiesta di 32+ 3 festivita' chieste originariamente dalle associazioni di categoria. 
  • Si approva un nuovo comma all'articolo 4 della proposta di legge della Giunta Regionale la n° 135: comma 5/bis "La Giunta Regionale, su proposta del Sindaco, PUO' AUTORIZZARE ulteriori aperture in deroga, sentite le organizzazioni di cui al comma 1, fatto salvo quanto previsto al comma 4 dell'articolo 14 -bis" a firma di D'ALETE e DE MATTEIS che tradotto in cifre: RISCHIO LIBERALIZZAZIONE TOTALE. 
16 Novembre. E' l'ora della verità. Dopo tanti rinvii ed una snervante attesa si apre l'ultima scatola cinese...brutta giornata. Anche per le pesanti scadenze fiscali, per quelle non ci sono sconti. 
Il Consiglio regionale non ha provato neppure a ragionare. Subiremo un ordine dall'alto ,tanto valeva non concertare .In questi tre anni ,per una associazione territoriale come CommercioAttivo, non è stato facile dar voce a tutti i piccoli esercenti per difenderci assieme dalla legge del più forte. Arriviamo sfiduciati e senza più fiato alla fine di un percorso in cui ,volendo agire fuori dalle lobbies, che non ci stavano rappresentando, abbiamo incontrato tanti, troppi inciampi. 
In questi 3 anni non solo il Molise non è riuscito a dare impulso ai settori trainanti dell'economia locale come l'agricoltura e le imprese, ma ha prodotto una ulteriore diaspora nella popolazione, specialmente quella dei territori interni, a causa della marcata mancanza di lavoro. Le condizioni critiche a causa del deficit sanitario, porteranno i molisani a soffrire di più ,a curarsi di meno ed a pagare più tasse. In tutto ciò la panacea per la Regione Molise è incoraggiare le aperture indiscriminate dei negozi e magari fare accoglienza a nuove e più grandi realtà extraregionali. 
Confcommercio e Confesercenti promotrici delle aperture festive anche in rappresentanza degli ipermercati, insorgono alla fine, con dichiarazioni diverse da quelle fatte durante la concertazione ed a dir poco sorprendenti. su una nota ulteriormente degenerativa della legge: il diritto di deroga ai Sindaci. Strada aperta al clientelismo più sfrenato, una deregulation completa. Un po' come è accaduto con le pale eoliche....All'apparenza paiono parlare finalmente la nostra lingua,forse è cambiato qualcosa … chissà. Ma vero è che la legge fu costruita sulle loro proposte. Forse sarebbe bello avere un po' di onestà intellettuale. Abbiamo subìto, attacchi, accuse, dalle confederazioni locali,ma abbiamo portato avanti le nostre idee ,le nostre proposte, civilmente e con coerenza. Viaggiando su google ,nell'archivio delle notizie provenienti dalle varie associazioni, troverete la memoria di questi anni ,di tutte le contraddizioni . 
Inutile parlare di qualità della vita, di diritto alla cura ed ai tempi della famiglia,di Costituzione,di valore della dignità umana,ecc,ecc. Inutile quando governa il business. Molti politici si professano cattolici , ma bisogna esserlo nell'agire: Rispetta il prossimo tuo come te stesso.... 
Nel tempo delle vacche grasse ,come si suol dire, i molisani ,come pecore mansuete potevano tacere e sopportare. Non più. Non ora .Quante volte dovremo piangere ancora su questa terra tradita? 
Vorremmo non entrare nel conteggio matematico di tutte le risorse che avremmo potuto risparmiare,ma su tutto ciò che è rimasto fermo sì, sui progetti mai nati , sui finanziamenti annunciati e mai erogati. A noi,piccoli esercenti,bastava poter contare sulla capacità di questa regione di moltiplicare e valorizzare le risorse proprie del territorio,salvaguardandolo e che questo fosse efficiente e sicuro. Lavorare con le nostre proprie forze, come sempre ed in silenzio,senza aver bisogno di favori. Ma forse era proprio questo che dava fastidio? La nostra libertà? 
Campobasso, 17 /11/ 2010 La presidente Giulia D'Ambrosio

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