mercoledì 27 ottobre 2010

COMUNICATO STAMPA: No alla proposta di modifica alla legge Regionale sul Commercio già insufficiente e superata. SI ad un vero piano commerciale Regionale.

Il piccolo commercio regionale ,che nonostante tutto resta avvinghiato al suo territorio, mostra di avere le unghie e i denti per combattere la crisi ed una forte volontà di riemergere, sperando di superare una corsa ad ostacoli che si fa sempre più prepotente. Dunque si riesamini la nuova proposta di legge sul commercio che appare già insufficiente e superata e si adotti un vero piano commerciale per la Regione Molise!

La battaglia condotta da CommercioAttivo sin qui per tentare di fermare l'emorragia continua delle nostre risorse regionali, pare arrivata al termine. Qualunque sarà l'esito della definizione delle modifiche alla legge 33 sul commercio del lontano 1999, noi piccoli esercenti non avremo rimorsi, perché avremo tentato in ogni modo di difenderci civilmente, dialogando con le istituzioni, proponendo e facendo chiarezza sulle nostre difficoltà oggettive.
In questo particolare momento la Regione non garantisce migliori condizioni di welfare, al contrario avremo meno garanzie di assistenza sociale, meno scuole, minor diritto alla salute.
L'enorme presenza femminile nel mondo del commercio avrà sempre minori possibilità di soddisfare le normali azioni di tutela e di cura delle proprie famiglie e dei propri figli.
Le donne saranno quindi le prime a pagare con la rinuncia alla propria autonomia se la liberalizzazione delle aperture festive andrà avanti come disposto dalla proposta di modifica della legge 33/99.
Se poi salvare il piccolo commercio vuole dire aprire le porte dei negozi per 32 giornate festive all'anno che equivalgono ad 8 mesi di aperture ininterrotte delle attività commerciali, significherà non rispettare neppure il più piccolo barlume di una “par condicio” tra piccoli esercenti e grande distribuzione.
Ci rendiamo conto della responsabilità di conservare i posti di lavoro impegnati in tali strutture ma è immorale da parte del Governo Regionale, alla luce dei fatti, girare la faccia a chi, in questa regione e per questa regione, lavora e paga le tasse.
Altre autorizzazioni di grandi superfici di vendita sono in programma ed altre nostre serrande di abbasseranno svuotando le città. L'Osservatorio economico è stato e resterà come prima una semplice farsa. Durante questi due anni di concertazione, nonostante i pareri discordi, non è mai stato aperto, dalla commissione preposta, un ampio dibattito pubblico sulle reali necessità della categoria, al fine di concertare modi innovativi per cercare di superare il naturale svantaggio di chi lavora in semplice autonomia, incoraggiando uno sviluppo integrale del territorio. Né mai risposta ci è giunta sul progetto dei “distretti urbani” da noi presentato in occasione degli Stati Generali.
Liberalizzare, senza riorganizzare un piano commerciale serio, è diabolico. La più grande difficoltà del Molise consiste nella mancanza di vie di comunicazione adeguate ed un sistema di trasporti assai problematico. Dal Governo Regionale, ci aspettiamo impegno e confronto serio con i cittadini proprio mentre il diritto al lavoro ed alla salute si abbassano a livelli non più sostenibili. Non sarà facile per molti di noi conservare dignità ed autonomia.
Chiediamo pertanto, responsabilità assoluta e passione civile per una Regione che rischia di annettersi ad altri territori piombando inesorabilmente nell'anonimato e nella marginalità. Ci appelliamo anche ai singoli cittadini che pur nel più piccolo comune di questa regione meritano di esistere con pari dignità.

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