venerdì 28 maggio 2010

Mons. Giancarlo BREGANTINI Presidente Commissione Episcopale del lavoro e opere sociali della giustizia e della pace, della CEI.

Le più sincere congratulazioni, dalla nostra Associazione per il prestigioso incarico conferito al nostro eccellente Vescovo Mons. Giancarlo Maria Bregantini che presiederà la Commissione del Lavoro e del Sociale della CEI.
Giusto premio per un convinto assertore della necessità di coniugare il lavoro con il recupero
sociale,eccellente testimone della giustizia , della pace e della solidarietà quanto paziente ed umile educatore. Già profondo conoscitore dei problemi del Mezzogiorno per l'esperienza vissuta in Puglia , in Calabria e poi in Molise.
I problemi del Mezzogiorno ed in particolare della nostra regione (apparentemente tranquilla), non provengono soltanto dai deficit della classe politica ma anche da un popolo incline all'assistenzialismo ed alla scarsa partecipazione civile.
Noi lavoratori autonomi , coscienti di non poter fare abbastanza per arginare la perdita di posti di lavoro nelle forme di autoimpiego, attraversati da una crisi economica senza precedenti,saremo penalizzati ulteriormente dall'aggravio delle tasse regionali a causa del grave deficit della sanità nonché dalla manovra finanziaria nazionale.
Continueremo a lottare nella speranza di vedere attivare le risorse umane migliori per difendere la nostra Regione come la nostra casa. Occorrerà sostenere cooperative ed imprese sociali per lavorare nei servizi alla persona e nelle piccole imprese.
Favorevoli all'idea di una “borsa sociale”-promossa da Bagnasco- per sganciare imprese e cooperative dai tagli della spesa pubblica per far ripartire la crescita con l'occupazione. Nella speranza di un federalismo solidale che non veda il Sud penalizzato sul nascere. Nella speranza di un Paese che ripensi agli orari produttivi in funzione della salvaguardia delle famiglie e della vita sociale, nonché ad una pressione fiscale meno grave ma con minor evasione.
Ci sentiremo sicuramente sostenuti dall'impegno pastorale del nostro Vescovo nel sapere mettere in connessione tra noi le forze ed i sentimenti migliori per far frutto della pratica della reciprocità.
La ricchezza di un popolo sta anche nell'accorgersi della particolarità ,della unicità di un territorio “marginale” ma non “emarginato”,del quale ci piacerebbe conservare identità , ambiente ed autonomia con l'impegno solidale di tutti noi.

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