lunedì 23 marzo 2009

MESSAGGIO DEI VESCOVI MOLISANI, SULLA REALTA' OCCUPAZIONALE DEL MOLISE

I vescovi delle diocesi molisane hanno diramato un Messaggio accorato e propositivo, che vuole essere la voce delle chiese locali, angosciate dal dramma di una disoccupazione crescente e ormai intollerabile per una regione già segnata da storiche povertà.
I vescovi auspicano azioni incisive, competenti e coordinate da parte delle autorità, assicurano la loro preghiera e il sostegno delle comunità locali, garantiscono l'interessamento presso le autorità nazionali e invocano pari attenzione alle piccole come alle grandi imprese travolte dalla crisi.I vescovi poi chiedono un piano sanitario regionale che finalmente contemperi, senza lacerazioni e strumentalizzazioni, le ragioni contabili con il diritto alla salute per ogni cittadino, spesso reso povero anche dalle difficoltà geografiche, con un'equanime distribuzione dei poli di eccellenza e un'equilibrata distribuzione delle risorse.
Segue il Messaggio integraleMessaggio dei Vescovi del Molise, sulla realtà occupazionale della nostra Regione
"Noi quattro Vescovi del Molise, riuniti in fraterno dialogo, abbiamo preso in grande considerazione, con cuore evangelico, la situazione occupazionale della nostra Terra.Ovunque si manifestano, infatti, segnali angoscianti di crisi, che coinvolge in modo serio tante nostre famiglie e paesi.In particolare, vista l'entità numerica, ci siamo preoccupati della gravissima situazione all'interno della ITTIERRE spa, che riguarda migliaia di dipendenti.Di fronte ad essa, il nostro cuore esprime questi sentimenti ed indica queste strade da percorrere insieme:a) Auspichiamo che l'azione dei Commissari, ora preposti alla direzione aziendale, possa risultare feconda, per il rilancio dell'azienda e la ripresa dell'occupazione;b) Assicuriamo la nostra intensa preghiera per chi tanto sta soffrendo e la nostra vicinanza di Pastori, solidali, insieme a tutte le nostre comunità parrocchiali, promettendo nel contempo un preciso interessamento presso le varie autorità nazionali, perché sentano più vicina la nostra realtà del Molise, spesso dimenticata;c) Incoraggiamo tutte le Istituzioni regionali a proseguire, con decisione ed intelligenza, le iniziative già messe in atto;d) la nostra preoccupazione si estende poi all'intero indotto, che presenta realtà ancora più gravi, con il rischio di restare marginali.Chiediamo perciò uguale attenzione sia alle piccole che alle grandi unità lavorative.Siamo poi vicini, come vescovi e come comunità, anche ai dipendenti della FIAT FPT di Termoli e agli operai dello Zuccherificio: a tutti manifestiamo la nostra sollecita condivisione, forti nella speranza, che sempre ci ha sostenuti e con loro, accogliamo il grido dei dipendenti de "LARIVERA": da mesi soffrono per particolari problemi di gestione, che compromettono la regolarità del loro stipendio.Quanto ai nostri Ospedali, specie di Larino e di Venafro, ribadiamo tre principi ispiratori, che crediamo illuminanti:a) la centralità della persona malata, specie dei poveri. Ed in Molise, anche le evidenti fatiche geografiche possono risultare come fattori di povertà;b) ogni struttura ospedaliera abbia dei precisi poli d'eccellenza, ben qualificati e costantemente incrementati;c) ma contemporaneamente si realizzi un piano organico, a rete, su tutta la Regione, ben coordinato tra le varie strutture ospedaliere, aiutando anche a superare le spontanee resistenze locali, che comunque vanno sempre comprese e mai strumentalizzate.Ci sia di grande aiuto la figura coraggiosa e forte di san Giuseppe, custode della casa di Nazaret, che sentiamo per tutti noi Padre di speranza, nel suo gesto di coraggio, avendo difeso, alzandosi di notte, cioè in condizione di estrema precarietà, la sua famiglia davanti a chi voleva portare distruzione e morte.Forti nella condivisione, invochiamo su tutti voi la benedizione del Signore, rugiada di primavera, i vescovi + GianCarlo di Campobasso, + GianFranco di Termoli, + Domenico di Trivento e + Salvatore di Isernia"

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