giovedì 16 febbraio 2012

“Molisani, non frignate. Risarcimenti per neve? Convengono alla mala politica” - Primonumero.it

Emergenza dignità

“Molisani, non frignate. Risarcimenti per neve? Convengono alla mala politica”
Edoardo Falcione, dalla presidenza di Assindustria, si appella alla dignità dei corregionali: “Una volta tanto non facciamo i piagnoni meridionali e diamo un segnale di senso di responsabilità”. Per non ripetere la questua degli indennizzi e dei facili (e a volte truffaldini) risarcimenti, come accaduto per le calamità terremoto e alluvione. “La Regione eviti di indennizzare i danni utilizzando risorse già destinate al Molise per altre finalità. Anche perché chi ci guadagna davvero in queste situazioni è la classe politica, che in questo modo conquista l’elettorato”.
di Giovanni Daniele

Emergenza neve sì, ma fino a un certo punto. Il peggio sembra passato, meteorologicamente parlando, e come ogni postumo da bollino rosso la macchina della conta dei danni e dell’attesa dei risarcimenti sta già scaldando i motori. «Bisogna fare attenzione, valutiamo con trasparenza e coscienza, non facciamo sempre i soliti meridionali pronti ad alzare la voce quando si tratta di chiedere soldi».
Nessuna volontà di minimizzare, ma l’altolà ai furbetti di turno parte dalla scrivania di Edoardo Falcione, quella della presidenza di Assindustria Molise, prima che nessuno abbia ancora pronunciato manco per scherzo la parola ’euro’. Ma prevenire, a maggior ragione nella cosa pubblica, è parecchio meglio che curare. Il pericolo c’è, il manuale molisano dell’ultimo decennio alla voce emergenze parla chiaro, e nel calderone dei furbetti, ancora una volta, rischia di doverci sguazzare la nostra classe dirigente: «Non facciamo sempre i soliti piagnoni, per una volta mettiamoci la pala in mano. Anche perché chi ci guadagna davvero in queste situazioni è la classe politica: risarcire, indennizzare, anche dove non esplicitamente necessario, è il modo migliore per conquistare l’elettorato. Lo sappiamo tutti».

Va giù duro il presidente Falcione, senza fare nomi, o quasi, perché è l’atteggiamento quello che conta. «Il sistema Molise ha dato una prova di efficienza e di organizzazione della quale andare fieri. Ora dobbiamo augurarci che tutto questo non venga inquinato dalla questua dei risarcimenti, degli indennizzi e delle provvidenze: è fuor di dubbio che si siano verificati danni, in qualche caso, anche di notevole entità. È successo per le aziende di ogni settore, per le case di abitazione, per le persone, per le cose in genere. Ma non dobbiamo farci sfuggire l’occasione per dare, in questo momento, un segnale di dignità e di senso di responsabilità. La Regione eviti, in ogni modo, di ripetere esperienze passate: indennizzare i danni utilizzando risorse già destinate al Molise per altre finalità».

La preoccupazione è tanto semplice quanto concreta: nei giorni in cui la parola d’ordine dettata dall’Europa è sempre e solo ’crescita’, pensare a un impiego di risorse destinate allo sviluppo per altri fini potrebbe rivelarsi irrimediabilmente sconsiderato. E nella memoria del nuovo vertice di Assindustria è ancora viva l’indignazione perl’affido di qualche mese fa di milioni di euro di fondi Fas, proprio quelli per la crescita, al ripianamento del buco sanitario molisano. Il tutto all’indomani della vittoria di Iorio alle scorse elezioni e quando a governare il Paese c’era Silvio Berlusconi. Un deja vù, lo si può dire, perché al di là dell’utilizzo di risorse inizialmente stanziate per altri fini, il Molise non ha certo brillato in materia di gestione dei risarcimenti anche quando assegnati per tragedie come quelle del sisma del 2002 e dell’alluvione in basso Molise dell’anno successivo.
Centinaia di milioni di euro in entrambe le circostanze per risultati che dopo un decennio si fa ancora fatica a intravedere.

C’è n’è, ce ne è stata, un po’ per tutti: una venatura grigia sull’intonaco, roba da imbianchini, e l’abitazione che si trasforma in una catapecchia a rischio sismico pronta a essere messa, chissà con quali sciccherie, a nuovo. Un pollaio cancellato dalla violenza dell’acqua e all’atto della denuncia per i danni subiti si chiede e si ottiene un risarcimento congruo per un immobile. Il rischio c’è, perché c’è già stato. «Articolo 15? Non credo sia il momento - ha aggiunto Falcione - di fare riferimento al passato. Come sono andate le cose è sotto gli occhi di tutti, nella politica ognuno tira acqua al suo mulino». E tanto per dare un senso a quell’ "ognuno" il presidente di Assindustria spende due parole anche per l’uomo simbolo del Pd locale: «Il consigliere regionale Michele Petraroia ha chiesto la sospensione del pagamento delle tasse per questa emergenza maltempo. Mi sembra una cosa ridicola, fuori dagli schemi». Perchè, a dirla tutta e con le parole di Falcione, viene da chiedersi come mai una regione che si fregia in giro del titolo di località di montagna e con invidiabili strutture sciistiche in tutto il mezzogiorno possa andare in tilt sotto una nevicata seppure eccezionale: «Non possiamo dimenticare che siamo una regione montana. Per questo, negli anni passati, la Regione, insieme agli altri enti, si è impegnata, e continua a impegnarsi, investendo risorse pubbliche molto importanti per promuovere sulle nostre montagne il turismo dello sci. Che, fino a prova contraria, è fatto di neve». E tanta, pure.

Nessun commento:

OLD-POST: