mercoledì 29 febbraio 2012

“Anche in Veneto i lavoratori del commercio si uniscono alla campagna europea Continua così, domenica 4 marzo, la battaglia delle commesse contro le aperture domenicali senza regole



 Questa volta ci saranno bambini, mariti, zii e amici e sarà una specie di gita collettiva per riappropriarsi degli spazi cittadini e dire che “la domenica non ha prezzo” ed “il tempo libero è prezioso per tutti, anche per i lavoratori del commercio”.. 

Continua così, domenica 4 marzo,
 la battaglia delle commesse contro le aperture domenicali senza regole che nel Veneto è entrata nel quarto mese di iniziative. L’appuntamento è per le 9,30 a Padova in Prato della Valle e l’occasione in  più è data dal fatto che il 4 marzo è stata dichiarata “giornata europea per le domeniche libere dal lavoro”.






“Anche in Veneto i lavoratori del commercio si uniscono alla campagna europea – scrivono Cgil, Cisl e Uil di categoria assieme alle sigle sindacali comunitarie - per affermare ancora con grande forza che la liberalizzazione senza regole delle domeniche e degli orari nella nostra regione provoca il peggioramento delle condizioni di lavoro di chi nel commercio ci lavora, non favorisce i consumi, non agevola i consumatori, riduce le città in un grande immenso centro commerciale”.

Riscoprire le città e i luoghi di incontro come le piazze, i parchi, gli spazi aperti in questo inizio di primavera è un invito che anche molti clienti raccoglieranno. “Quando hanno

Domenica 4 marzo: festa europea contro il lavoro festivo nel commercio



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Appuntamento in largo Cairoli dalle 14.30 alle 17.30. Artisti di strada per i bambini. I sindacati dicono no ai negozi sempre aperti.

28.2.12.
 Domenica 4 marzo è stata proclamata giornata di mobilitazione europea all’insegna dello slogan “Liberare le domeniche”; l’iniziativa è promossa dalla EUROPEAN SUNDAY ALLIANCE e da UNI  Europa (Federazione Europea dei Sindacati per i servizi e la comunicazione), e prevede il contemporaneo svolgimento, nelle principali città europee, di presidi e manifestazioni.
Per quanto riguarda il nostro Paese, l’iniziativa si colloca proprio a poche settimane dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni introdotte dal Governo con l’art. 31 della Legge del 22 dicembre 2011 n. 214, che liberalizzano e deregolamentano totalmente gli orari e le giornate di apertura nel settore del commercio.
Le conseguenze dirette sulle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici, che occupano in grande maggioranza il settore, tante giovani mamme e donne sempre più lontane dalla pensione, che però sopperiscono alle inesistenti strutture di supporto per la cura e l’assistenza dei familiari anziani o malati, rischiano di essere pesanti.
Tenere aperti i negozi senza regole tutte le domeniche può solo appesantire ognuna di queste situazioni familiari, e tra l’altro non porterà alcun beneficio nemmeno ai

martedì 28 febbraio 2012


DA ASCOLTARE CON MOLTA ATTENZIONE.....

Consiglio dei Ministri n.16 del 24/02/2012 Semplificazione fiscale e rateazione flessibile debiti tributari

24 Febbraio 2012
Il Consiglio dei Ministri si è riunito oggi alle ore 15,35 a Palazzo Chigi, sotto la presidenza del Presidente del Consiglio, Mario Monti.
Segretario il Sottosegretario di Stato alla Presidenza, Antonio Catricalà.
Il Consiglio dei Ministri ha approvato misure in tema di semplificazione fiscale, composizione dei Consigli provinciali, lavoro interinale, affari esteri, salute, contenimento della spesa pubblica. Di seguito, in sintesi, le novità principali, suddivise per tema:
1. SEMPLIFICAZIONE FISCALE
Il Governo, con l’approvazione del decreto legge sulla semplificazione fiscale, ha introdotto alcune novità che renderanno ancora più marcata l’azione nel campo della semplificazione della normativa tributaria e della lotta all’evasione. Nei 13 articoli del provvedimento, predisposto dal Ministrero dell’economia e delle finanze, sono annunciate diverse misure che permetteranno ulteriori passi avanti verso equità e controllo mirato degli illeciti.
In particolare, tra le semplificazioni in materia tributaria, si segnala quella sulla rateizzazione dei debiti tributari, ovvero la dilazione dei pagamenti in caso di scadenza dal termine ultimo di pagamento. Con il nuovo provvedimento il contribuente, qualora decadesse la rateazione accordata, potrà comunque accedere, una volta ricevuta la cartella di pagamento delle somme iscritte a ruolo, alla rateazione per momentanea difficoltà economica. In proposito, il decreto prevede la Rateazione flessibile. Si interviene sulla rateazione per momentanea difficoltà economica proponendo tre soluzioni:
a) piani di ammortamento a rata crescente fin dalla prima richiesta di dilazione;
b) esclusione della decadenza dal beneficio per mancato pagamento della prima rata ovvero di due rate successive; la decadenza opera solo in caso di mancato pagamento di due rate consecutive;
c) divieto di iscrivere ulteriori ipoteche oltre la prima.




Il nostro intervento di sollecito inviato al Presidente della Regione  Michele IORIO.

Nascondere il Tirannosauro. Summit MMT Rimini considerazioni finali dell'organizzatore.


Nascondere il Tirannosauro.

C’era un Tirannosauro in una stanza a Rimini lo scorso weekend. Era ‘awesome’, direbbero gli americani, cioè imponente e terrifico, faceva una paura incontenibile. Al punto che hanno dovuto nasconderlo, e con un dispiego di mezzi che, non esagero, ha dell’incredibile.
E’ vero, il regime nei media c’è, anche lì. Aveva ragione Travaglio (eccetto che dal regime, lui e i suoi compari, sono sempre stati adorati e amplificati). Immaginate:
- Cinque fra i più grandi economisti del mondo oggi, celebrati dal Washington Post del Watergate, che neppure il Senato americano può più ignorare, ospiti di routine di Harvard, Oxford, la Sapienza, sono qui in Italia. E di cosa parlano? Quale è il titolo della loro conferenza? E’ per caso qualcosa come

Salviamo la Grecia dai suoi salvatori!. Nel momento in cui un giovane greco su due è disoccupato, 25.000 persone senza tetto vagano per le strade di Atene, il 30 per cento della popolazione è ormai sotto la soglia della povertà


Nel momento in cui un giovane greco su due è disoccupato, 25.000 persone senza tetto vagano per le strade di Atene, il 30 per cento della popolazione è ormai sotto la soglia della povertà, migliaia di famiglie sono costrette a dare in affidamento i bambini perché non crepino di fame e di freddo e i nuovi poveri e i rifugiati si contendono l’immondizia nelle discariche pubbliche, i “salvatori” della Grecia, col pretesto che i Greci “non fanno abbastanza sforzi”, impongono un nuovo piano di aiuti che raddoppia la dose letale già somministrata. Un piano che abolisce il diritto del lavoro e riduce i poveri alla miseria estrema, facendo contemporaneamente scomparire dal quadro le classi medie.

L’obiettivo non è il “salvataggio”della Grecia: su questo punto tutti gli economisti degni di questo nome concordano. Si tratta di guadagnare tempo per salvare i creditori, portando nel frattempo il Paese a un fallimento differito.Si tratta soprattutto di fare della Grecia il laboratorio di un cambiamento sociale che in un secondo momento verrà generalizzato a tutta l’Europa. Il modello sperimentato sulla pelle dei Greci è quello di una società senza servizi pubblici, in cui le scuole, gli ospedali e i dispensari cadono in rovina, la salute diventa privilegio dei ricchi e la parte più vulnerabile della popolazione è destinata a un’eliminazione programmata, mentre coloro che ancora lavorano sono condannati a forme estreme di impoverimento e di precarizzazione.
Salvati…”, di Dave BrownThe Independent
Ma perché questa offensiva neoliberista possa andare a segno, bisogna instaurare un regime che metta fra

LA STRATEGIA TEDESCA SUL DEFAULT GRECO Stanno cercando di isolare la Grecia e i paesi periferici, compresa l'Italia, per mettere al riparo le loro banche dal rischio default. La Grecia fallirà entro i prossimi 12 mesi ed è difficile pensare che questo non avrà effetti sull'Italia. Noi siamo l'Europa periferico


Il Bundestag ha approvato a larghissima maggioranza il pacchetto di aiuti da 130 miliardi per la Grecia. Accolto il monito della Merkel, che aveva parlato di "conseguenze incalcolabili" sull'economia europea e mondiale in caso di default del Paese. E' davvero la soluzione o è solo l'ennesimo palliativo per rallentare un decorso patologico ormai inarrestabile?







"L'aiuto tedesco è una strategia di temporeggiamento. Germania e Francia hanno bisogno di un periodo di tempo di circa 3 anni (adesso siamo al secondo anno) per riuscire a isolare completamente la crisi greca, di modo che un default incontrollato del Paese non abbia un effetto negativo sui sistemi bancari tedesco e francese.
Se guardiamo alla composizione attuale del debito pubblico nelle mani delle banche francesi e tedesche, vediamo che c'è stata una drastica riduzione della quantità di debito proveniente dalla periferia, non solo dalla Grecia, ma anche da Italia, Spagna, Portogallo e Irlanda.
Germania e Francia, quindi, hanno bisogno di un altro anno per mettere sotto controllo la situazione, e quei

domenica 26 febbraio 2012

Una telefonata della tua banca per conto di Equitalia e sei condannato all'ergastolo finanziario senza processo.


Equitalia e l'ergastolo finanziario

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Una telefonata della tua banca per conto di Equitalia e sei condannato all'ergastolo finanziario senza processo.

"Mi ci è voluto qualche giorno per riacquistare la necessaria lucidità ad esporre in modo comprensibile la condizione kafkiana nella quale sono stato catapultato. Spero di aver recuperato a sufficienza le facoltà mentali e di conseguenza riuscire ad essere esplicito, nei limiti del possibile sintetico e comprensibile.
La scorsa settimana ricevo una telefonata dalla banca dove ho il mio conto corrente, quello su cui mi viene accreditato lo stipendio e attraverso il quale pago le utenze della casa che ho in affitto e dove vivo; la signorina mi comunica che un decreto ingiuntivoarrivato da Equitalia impone alla banca il sequestro del mio conto corrente e di tutti i versamenti che su di esso dovessero arrivare in futuro. Ovviamente mi viene detto che anche l'utilizzo del bancomat è abrogato e che non verrà saldato il conto della carta di credito ad esso correlata. In buona sostanza non ho più i soldi per comprare nemmeno un pezzo di pane raffermo e finirò nella

In Italia stipendi tra i più bassi d'Europa. Fornero: ''Aumentare la produttività''


La tabella Eurostat con il dato dell'Italia al 2009
ultimo aggiornamento: 26 febbraio, ore 20:58
Roma - (Ign) - Il dato Eurostat riferito al nostro Paese nel 2009 è stato di 23.406 euro. Guadagniamo la metà dei tedeschi. La Grecia ci superava con 29.160. Nel paese ellenico schiacciato dalla crisi a gennaio 2012 lo stipendio minimo scende a poco più di 10.000 euro.Adoc: "Coprono l'80% delle normali spese"
Roma, 26 feb. (Ign) - In Italia, nel 2009, lo stipendio medio annuo è stato di 23.406 euro. Un dato presente in un rapporto Eurostat, 'Labour market statistics', che relega il nostro Paese tra gli ultimi nella graduatoria dei redditi europei. In Lussemburgo o in Olanda le cifre sono molto diverse, rispettivamente di 48.914 e 44.412 euro. Anche la Germania è ben oltre il dato italiano, con 41.000 euro. Niente poi a che vedere con la Danimarca e la Norvegia, le cui medie aggiornate a tre anni fa toccano quota 56.044 e 51.343 euro.
Il dato è riferito a un lavoratore di un'azienda di almeno dieci dipendenti che opera nel ramo dell'industria, delle costruzioni, dei servizi e del commercio. Nella tabella presente a metà rapporto Eurostat, l'Italia viene superata di poco dalla Spagna (26.316 euro) e da Cipro (24.775 euro).
Nel 2009 la Grecia ci superava con 29.160 euro. Oggi, nel paese investito dalla crisi economica che l'ha portato sull'orlo del default e ha impegnato l'Europa in un piano di salvataggio, colpisce il dato di uno stipendio minimo: appena 922 euro, 11.064 annui.
In Italia abbiamo "salari bassi e un costo del lavoro comparativamente elevato'' ha commentato da New York il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, secondo la quale è necessario ''aumentare la produttività" per scardinare questa situazione.

Tra un anno si terranno le elezioni politiche. Tra un anno saremo più o meno nelle condizioni odierne della Grecia. Nel 2012 il PIL sarà negativo dell'1,3%, secondo le previsioni più ottimistiche, il che equivale a circa un milione e duecentomila posti di lavoro in meno.


2013: un anno vissuto pericolosamente

Tra un anno si terranno le elezioni politiche. Tra un anno saremo più o meno nelle condizioni odierne della Grecia. Nel 2012 il PIL sarà negativo dell'1,3%, secondo le previsioni più ottimistiche, il che equivale a circa un milione e duecentomila posti di lavoro in meno. Peggio di noi faranno solo Grecia e Portogallo, nazioni sostanzialmente fallite. Il credito alle imprese è scomparso. Si ritirano i fidi già concessi, non si erogano più prestiti. Le banche reggono grazie ai prestiti della BCE, soldi peraltro degli Stati, quindi nostri, dei cittadini. Soldi sottratti allo sviluppo per comprare titoli pubblici e obbligazioni bancarie. Il Paese è allo stremo e si cerca di risollevarlo con gli accertamenti degli scontrini nei negozi, che chiudono sempre più spesso, e con le spaventose sanzioni di Equitalia a comuni cittadini. Una barzelletta.
I disordini sociali sono alle porte e i partiti si stanno preparando. Nella primavera del 2013 può succedere di tutto. Le elezioni sono uno spartiacque. Ci sono varie ipotesi di lavoro per impedire un cambiamento radicale e la scomparsa degli attuali partiti. Lo sbarramento alla Camera all’8% e al Senato al 12%. Un premio raddoppiato di coalizione (se non ti allei e superi lo sbarramento ti ritrovi comunque con un pugno di parlamentari). La nascita di un Partito Unico (il “Partito della Nazione”?) con Pdl, Pdmenoelle e Udc nello stesso cartello. Più o meno quello che

Crisi, lo scaricabarile delle banche - ECONOMIA

Confidi: a rischio 30 mila aziende.
di Marco Mostallino
Secondo i Confidi la chiusura delle imprese provocherebbe una perdita di posti di lavoro che oscilla tra le 625 e le 700 mila unità.
Un calo di 200 miliardi di euro negli impieghi bancari provocherà, nel 2012, la chiusura di 25-30 mila imprese e una perdita di posti di lavoro che oscilla tra le 625 e le 700 mila unità. Colpa, secondo le associazioni dei Confidi, della stretta sul credito operata dalle banche che sempre meno sostengono le aziende, preferendo investire in titoli di Stato, per non assumere alcun tipo di rischio.
È lo scenario prospettato dai Consorzi fidi di garanzia, riuniti a Firenze per il sesto convegno nazionale. Ma è anche l'allarme lanciato da una serie di istituti di ricerca, Nomisma, Res consulting group, Prometeia, Cnr, e dalle imprese del Meridione, durante due incontri tenutisi a Benevento e Salerno.
L'ABI: CHIESTI MENO FINANZIAMENTI. Indice puntato sul sistema del credito, dunque, ma dal fronte degli sportelli arriva la replica dell'Associazione bancaria italiana (Abi) secondo la quale il cuore del problema risiede tra gli stessi imprenditori i quali chiedono sempre meno finanziamenti per investimenti, rivolgendosi al sistema del credito principalmente per «ristrutturare i debiti», ovvero per coprire le vecchie esposizioni con quelle nuove, mettendo così in moto una sprirale negativa e distruttiva per la produzione e l'occupazione.
Peggiorate le condizioni di accesso al credito

Secondo il Centro Europa ricerche, istituto fondato da Giorgio Ruffolo, sulla base dei dati Istat risulta come

martedì 21 febbraio 2012

La lettera di MIKIS THEODORAKIS ai popoli d'Europa: Esiste un complotto internazionale che ha come obiettivo la cancellazione del mio Paese..


Mikis Theodorakis
Mikis Theodorakis

LA LETTERA DI MIKIS THEODORAKIS AI POPOLI D’EUROPA.
Esiste un complotto internazionale che ha come obiettivo la cancellazione del mio Paese. Hanno iniziato nel 1975 con obiettivo la civiltà neo-greca, hanno continuato con la distorsione della nostra storia contemporanea e della nostra identità culturale ed adesso stanno cercando di cancellarci anche materialmente con la mancanza di lavoro, la fame e la miseria.

Se il popolo greco non prende la situazione in mano per ostacolarli, il pericolo della sparizione della Grecia è reale. Io lo colloco entro i prossimi 10 anni. Di noi, resterà solo la memoria della nostra civiltà e delle nostre battaglie per la libertà.
Fino al 2009 il problema economico non era grave. Le grandi ferite della nostra economia erano la spesa esagerata per la difesa del paese e la corruzione di una parte dei politici e dei giornalisti. Per queste due ferite, però, erano corresponsabili anche dei Paesi stranieri. Come la Germania, la Francia, il Regno Unito e gli Stati Uniti che guadagnavano miliardi di euro da noi con la vendita annuale di materiale bellico.
Questa emorragia continua, ci metteva in ginocchio e non ci permetteva di crescere, mentre offriva grandi ricchezze ai paesi stranieri. Lo stesso succedeva con il problema della corruzione. La società tedesca Siemens manteneva un settore che si occupava della corruzione dei nostri politici per poter piazzare i suoi prodotti sul mercato greco. Di conseguenza, il popolo greco è stato vittima di questo duetto di ladri, Greci e Tedeschi che si arricchivano alle sue spalle.
E’ evidente che queste due ferite potevano essere evitate se le leadership dei due partiti di potere (filo americani) non avesse raccolto elementi corrotti, i quali, per coprire l’emorragia di ricchezze (che erano prodotto del lavoro del popolo greco) verso le casse di Paesi stranieri, si sono rivolti a prestiti esagerati, con il risultato dell’ aumento del debito pubblico fino a 300 miliardi di euro, cioè il 130% del Pil.
Con questo sistema, le forze straniere di cui ho detto sopra, guadagnavano il doppio. Prima con la vendita di armi e dei loro prodotti e poi dai tassi d’interesse dei capitali prestati ai vari governi e non al popolo. Perché come abbiamo visto, il popolo era la vittima principale in ambedue i casi. Un esempio solo vi convincerà. I tassi d’interesse di un prestito di 1 miliardo di dollari che ha contratto Andreas Papandreou nel 1986 dalla Francia, sono diventati 54 miliardi di euro e sono stati finalmente saldati nel…2010!
Il Sig. Juncker ha dichiarato un anno fa che aveva notato questa grande emorragia dei Greci a causa di spese enormi (ed obbligatorie) per l’acquisto di vari armamenti dalla Germania e dalla Francia. Aveva capito che i nostri venditori ci portavano direttamente ad una catastrofe sicura ma ha confessato pubblicamente che non ha reagito minimamente, per non colpire gli interessi dei Paesi suoi amici!

Marcia Indietro della RAI dopo le proteste per il canone per pc, smartphone e tablet. Il mero possesso dei computer non comporta il pagamento del canone speciale. l'obbligo è solo per gli apparecchi adattati alla ricezione effettiva dei canali televisivi.



Il cavallo della Rai (Eidon) Il cavallo della Rai (Eidon)
MILANO - Marcia indietro della Rai.Dopo le polemiche sull'abbonamento speciale richiesto per pc, tablet e smartphone, l'azienda di Viale Mazzini, in seguito a un confronto con il dipartimento delle comunicazioni guidato da Roberto Sambuco del ministero dello Sviluppo economico, ha precisato che il mero possesso dei computer e delle altre apparecchiature non comporta il pagamento del canone speciale. Una decisa manovra a U rispetto a quanto era emerso fino ad ora.
INTERPRETAZIONE RESTRITTIVA - Il caso, sollevato da Rete Imprese e finito anche in Parlamento in seguito a diverse interrogazioni parlamentari bipartisan, aveva causato un crollo dell'indice di popolarità della Rai, già molto volatile in condizioni normali, su blog e social network. Peraltro il rischio di dare vita a un altro canone non pagato era molto alto. In

Grecia, accordo nella notte. Via libera agli aiuti Dopo 12 ore di discussione i 17 ministri dell'eurogruppo hanno dato il via al secondo pacchetto di aiuti ad Atene- Corriere.it

MILANO - Ci sono volute 12 ore di discussione (e un'altra per scrivere il lungo e complesso comunicato finale) perchè i 17 ministri delle Finanze dell'Eurogruppo decidessero il varo del secondo pacchetto di aiuti internazionali per sostenere i conti pubblici di Atene. La conferenza stampa è cominciata poco dopo le cinque, con il presidente Jean Claude Juncker che ha augurato il «buongiorno» ai giornalisti, prima di annunciare una decisione che «garantisce il futuro nell'Euro della Grecia». Il nuovo
programma prevede aiuti per 130 miliardi e, assieme alle ulteriori rinunce dei creditori privati per un totale di 107 miliardi, farà scendere il rapporto fra debito pubblico e Pil dall'attuale 160% a poco più del 120% nel 2020. I detentori privati di obbligazioni greche, con i quali il premier Lucas Papademos ha trattato «fino

lunedì 20 febbraio 2012

Anche il pc paga il canone Rai: lo dice una legge del 1938. E in rete piovono insulti per Viale Mazzini

Nel 1938 i computer connessi a internet non esistevano. E anche la televisione era un media sconosciuto ai più. Ma in quell'anno un dettame reale - per l'esattezza l'articolo 27 del regio decreto 246 del 21 febbraio 1938 - sancì che sono sottoposti a canone tutti gli «apparecchi atti o adattabili alla ricezione delle trasmissioni radiotelevisive indipendentemente dalla qualità o dalla quantità del relativo utilizzo».

La polemiche sulla rete. Parole scolpite nel diritto e mai più rimosse. Tanto che "mamma Rai", come ogni anno, le ha rispolverate con lo scopo di aumentare la platea di cittadini e imprese che pagano il canone Rai. Ottenendo anche l'effetto, prevedibile, di attirare critiche e insulti da parte dei contribuenti. Su Twitter, per esempio, la protesta non usa mezzi termini: in queste ore, i cinguettii sul tema si raccolgono intorno alla parola chiave #raimerda.

Il testo della lettera. Quest'anno nel mirino sono finite soprattutto le imprese e gli studi di professionisti, che

Canone RAI anche per il possesso di PC. Per l'ADUC è illegittimo

In questi giorni la RAI ha inviato a diverse aziende la richiesta di pagamento del canone, anzi del cosiddetto canone speciale, ipotizzando l'esistenza presso i locali professionali non di un televisore ma di uno o più personal computer collegati a Internet.
L'ADUC - Associazione per i Diritti degli Utenti e Consumatori ha già definito illegittima la richiesta della RAI e ha presentato un'interrogazione parlamentare al Ministero dello Sviluppo Economico poiché si configura come una nuova tassa sul lavoro.
Il Ministero dello Sviluppo Economico infatti non ha mai promulgato una determinazione su questo argomenti, per cui la materia è ancora al vaglio dello stesso Ministero e di una commissione tecnico-giuridica in via di definizione.
Va però precisato che è tenuta al pagamento del canone speciale ogni azienda in possesso di apparecchi atti alla ricezione di segnali radiotelevisivi la cui fruizione avviene al di fuori dell'ambito familiare, anche non a scopo di lucro.

sabato 18 febbraio 2012

EMERGENZA MALTEMPO. RICHIESTA DEL PREFETTO DI CAMPOBASSO INOLTRATA ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI.



IL FUTURO NON SI COSTRUISCE CONTRO I POPOLI: Quando in Germania stavano nelle caverne in Grecia inventavano la Democrazia.



Il Dollaro e gli Stati Uniti d’America sull’orlo del baratro......


- Greg Hunter - Tradotto da  Curzio Bettio

Nell’ultima settimana o giù di lì, ho notato una insolita quantità di articoli molto ben scritti e densi di dettagli che mettono in guardia su una triste sorte e su un orrore finanziario incombente.  Questi articoli non sono scritti da un branco di arrabbiati blogger ignoranti, ma da gestori di fondi, investitori ed editorialisti finanziari. Sono tutte persone che avevano visto giusto che stava maturando il crollo del 2008, e la mia scommessa è che lo sono di nuovo. Dopo il crollo del 2008, i media del sistema delle comunicazioni di massa (MSM) ci avevano raccontato: “Nessuno aveva previsto ciò che stava per arrivare”, che è una menzogna sfacciata che non funzionerà più.
Jim Quinn di “TheBurningPlatform.com” scriveva un profluvio di documenti su realtà preoccupanti, che non sentirete mai sul MSM.
Quinn espone la tesi di una rovina in arrivo con statistiche, grafici e logica tagliente come un rasoio in un post dal titolo “Illusion of Recovery–Feelings vs. Facts – Illusione di una ripresa – Emozioni vs fatti.”
Questa la sua sintesi:
“Non c’è modo di evitare il collasso finale di un boom creato esclusivamente dall’espansione del credito. Coloro che sono al potere non potranno mai rinunciare volontariamente al loro grande gioco del saccheggio della ricchezza della nazione, e così il risultato finale sarà il collasso economico. Costoro continueranno ad utilizzare la propaganda, le rotative e le mezze verità per portare avanti i loro programmi. Ma chi esamina i fatti arriverà alla conclusione logica che ci stanno vendendo un grande menzogna.”
Altri titoli di testa recitano “Molti di noi non vedranno mai l’arrivo di giorni felici.

Mentre Grecia e Portogallo piangono, la Polonia se la ride fuori dall'euro...


Vorrei analizzare la situazione economica dei due paesi dell’Ue che adesso se la passano peggio di tutti, Grecia e Portogallo, ed esaminare il successo di un paese come la Polonia che per ora non manifesta (saggiamente) alcuna fretta per entrare nell’Ue.

GRECIA – In Grecia, per adesso hanno reinviato il piano di aiuti da 130 miliardi di euro, sperando un’intesa da raggiungere per lunedì. I tempi sono stretti anche perchè il 20 marzo scadranno titoli greci per un valore di 14 miliardi di euro e, attualmente, il governo è senza un euro per ripagarli.
Cosa è stato richiesto alla Grecia?
La troika (Ue-BCE-FMI), dopo le atroci misure di austerity già chieste al popolo greco, adesso rincara la dose e chiede ulteriori tagli di bilancio: sono stati identificati altri 325 miliondi di euro da tagliare nella spesa pubblica e, sembra, quell’aguzzino della Troika abbia convinto quei servi dei politici ad accettare la dura linea imposta per ricevere il prestito.
Ma il debito greco come è composto?
La torta del debito greco è di 342 miliardi di euro così suddiviso:
- 76 mld a banche private
- 44 mld alla BCE
- 65 mld a Unione europea e FMI
- 157 mld suddivisi tra fondi sovrani, banche centrali, fondi pensione.
In sostanza non ci vuole un genio per capire che il popolo greco si stia sacrificando per ripagare banche ed istituzioni sovranazionali, che decidono circa la sua politica socio-economica e, per giunta, non sono mai stati votati da alcun elettore greco.
Ma la democrazia non era nata proprio nell’antica Atene?
Inoltre quell’usurpatrice della troika offre si 130 miliardi di euro, ma col ricatto che 100 miliardi siano destinati alla ristrutturazione del debito. E cose se voi domani andaste in banche per chiedere un mutuo di 130 mila euro per l’acquisto di una casa, la banca ve li concede ma vi chiede di restituire subito 100 mila euro, lasciandovi pagare le rate mensili del mutuo col resto dei soldi.
Questi non sono “aiuti”, questo è “strozzinaggio”.

venerdì 17 febbraio 2012

Agenda digitale: in Parlamento il ddl per imprese, PA e cittadini

15 Febbraio 2012 Angela Lamboglia



Office - foto di Oil Industry NewsIn arrivo oggi, in commissione Trasporti e comunicazioni, un ddl a firma di Paolo Gentiloni (Pd) e Roberto Rao (Terzo polo) dal titolo “Misure urgenti per lo sviluppo della domanda di servizi digitali. Il provvedimento, a pochi giorni dall'avvio della cabina di regia del governo sull'agenda digitale, propone una serie di provvedimenti riguardanti la concessione di incentivi alle imprese, la riduzione delle aliquote per l'e-commerce, il superamento del digital divide e la digitalizzazione della pubblica amministrazione.
Il primo punto del ddl riguarda l'adozione ogni 12 mesi di una legge quadro sugli incentivi digitali, con particolare attenzione ai giovani e alle piccole e medie imprese. A questo dovrebbe affiancarsi l'introduzione, temporanea, di un'aliquota unica del 10% per il commercio elettronico.
Sul fronte della pubblica amministrazione, l'obiettivo è raggiungere entro il 2013 la conversione al digitale dei servizi ai cittadini, compreso il passaggio ai certificati online, mentre, per quanto riguarda l'accesso a Internet, la proposta è di prevedere un contributo una tantum, dell'importo di 50 euro, per garantire l'accesso alla connessione alle famiglie meno abbienti.
L'idea è quindi di lavorare congiuntamente su più fronti, imprese, pubblica amministrazione e cittadini, per dare slancio a un settore che secondo un recente studio dell'Oxford Economics, potrebbe generare in Italia, entro il 2020, un incremento del Pil pari al 7%.

Quando la creazione di moneta diventa un crimine contro i popoli

Denis Dupré e' professore di finanza e etica, titolare della poltrona di manager responsabile dell’Universita' di Grenoble.New York - Il diritto di battere moneta e' un "regalo reale". Le banche centrali di Stati Uniti e Inghilterra mettono denaro a disposizione dei loro stati a tassi convenienti e quando ne hanno bisogno. L’Europa invece non ha ancora ben chiara la differenza tra liberalismo e perdita di sovranita'. 

Per evitare che la politica demagogica defraudasse il cittadino formica in nome del cittadino cicala, l’Europa con l'articolo 123 del trattato europeo ha confiscato questo diritto (di battere moneta per aiutare lo stato), come denuncia un docente di Finanza ed Etica sul quotidianoLes Temps

Il prestito a uno stato dipende dalla buona volonta' del prestatore e il tasso di interesse cambia in funzione del rischio di default dello stato. Il regalo messo a disposizione ha un costo che non

IL SINDACO DEL COMUNE DI FILETTINO IN PROVINCIA DI FROSINONE,HA DECISO DI STAMPARE UNA PROPRIA MONETA "IL FIORITO" : la notizia fa il giro del mondo. Gli stipendi raddoppieranno?....


- di Daniele Di Luciano per Informare per Resistere -

Filettino è un comune del Lazio, in provincia di Frosinone, situato al confine con l’Abruzzo. Conta 500 abitanti eppure lo hanno conosciuto in tutto il mondo…

Tutto merito dell’ambizioso sindaco Luca Sellari che vuole far diventare il suo comune un principato rendendo la comunità autonoma e indipendente. Autonomia e indipendenza che sarebbero più che garantite dalle risorse del territorio: Filettino infatti, possiede uno dei bacini idrici più grandi d’Europa e la sua acqua arriva ai rubinetti di Roma e a quelli di altri cinquanta paesi. Fino ad ora però, il comune non ha mai ricevuto alcun rientro economico da parte dello stato o della regione.
Il sindaco si è stancato e così ha iniziato anche a battere moneta:





“Fiorito” è il nome della nuova moneta che è in rapporto di 2:1 con l’Euro (un Fiorito vale circa due Euro).
Lo stesso rapporto che aveva il SIMEC di Auriti con il quale il professore dell’università di Teramo riuscì a raddoppiare gli stipendi dei suoi concittadini di Guardiagrele.
Non sappiamo come il sindaco di Filettino voglia utilizzare il “Fiorito” ma conosciamo bene il metodo utilizzato del professore di giurisprudenza che tanto vantaggio portò all’economia di Guardiagrele: stipendi raddoppiati a tutti i guardiesi e incassi senza precedenti per i commercianti.



Vi illustreremo brevemente il metodo rivoluzionario di Giacinto Auriti (anche nel caso in cui Sellari decidesse di imitarlo):
Gli abitanti di Guardiagrele cambiavano gli euro (all’epoca erano le lire ma per semplificare parliamo di euro, tanto per il nostro discorso non cambia nulla) con i SIMEC.
Auriti per ogni euro dava un SIMEC.

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