mercoledì 4 maggio 2011

VIRZI' A PROPOSITO DI NUCLEARE: “Serve una reazione contro gli sfacciati”


“Ieri ero a pranzo con mia madre e mia zia, e ho scoperto che non sapevano nulla del referendum: bisogna darsi una mossa e spargere la voce”. Per il regista di Tutta la vita davanti e de La prima cosa bella, Paolo Virzì, gli artisti devono prendersi la responsabilità di raccontare l’importanza di andare alle urne i prossimi 12 e 13 giugno. Perché “senza una mobilitazione massiccia non sarà possibile smuovere 25 milioni di persone e raggiungere il
quorum. Ma basta informarli: se si rendono conto di ciò che ci stiamo giocando, andranno tutti a votare”.

Virzì, perché teme che il referendum fallisca?

É in atto un tentativo sfacciato di non farci votare. Questi pessimi amministratori da condominio hanno scelto di buttare centinaia di milioni di euro pur di cambiare la data e far passare sotto silenzio i quesiti. Dobbiamo reagire.

Però quando Berlusconi ammette di aver sospeso il nucleare solo per tranquillizzare la gente, le reazioni sono poche.

Ma per nessun motivo possiamo ipotecare il futuro dei nostri figli e nipoti sotto il peso delle scorie radioattive. Fukushima ha svegliato molti, e se questo referendum avrà successo sarà grazie alla voglia degli italiani di restare sani e sicuri. L’unica strada sono le energie rinnovabili. Non ci si può fidare del premier: non riesce più nemmeno a dire le bugie.

É contrario anche al legittimo impedimento, su cui pure si vota?

Mentre ho dei dubbi sull’acqua, nel senso che dovrebbe esserci più dialogo, non ne ho alcuno sullo scudo al Cavaliere: ne va dei nostri principi costituzionali. Siamo tutti uguali davanti alla legge. Perché lui no?

Se impediranno il voto cosa farà?

Aderirò a qualunque forma di protesta civile. Andrò a votare anche a urne chiuse.
E porterò con me tutti quelli che conosco.

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