giovedì 11 marzo 2010

LETTERA APERTA : "SPENDIAMO" LA DOMENICA CON LE NOSTRE FAMIGLIE!

         Ill.mo Sen. Signor
         ANGELO MICHELE IORIO
         Presidente Regione Molise Via XXIV Maggio, 130
         86100 CAMPOBASSO
p.c.: 
  •  Al Presidente commissione commercio regione Molise
  •  All'Assessore Attività Produttive Regione Molise
  • Ai Componenti commissione commercio regione Molise
  • Agli Organi d'informazione locale
Racc/Ar  E-mail
protocollo 0102004
CAMPOBASSO, 10/03/2010

“Spendiamo” la domenica con le nostre famiglie!
LE PROPOSTE DI COMMERCIOATTIVO PER LA LEGGE REGIONALE SUL COMMERCIO

La grave crisi economica che incombe sulle famiglie e sulle imprese invita a ritrovare quel valore imprescindibile della coesione sociale, del rispetto dell’economia del territorio che va difeso ad oltranza e che necessita della solidarietà di tutti.
Abbiamo creduto di vivere in un paese democratico in cui tutti potevano crescere in base al valore che erano capaci di esprimere senza differenze e discriminazioni. Oggi noi non riconosciamo più questo Paese come il nostro.
Abbiamo consentito che un’economia drogata invadesse di prepotenza il territorio dominandolo e dettandone i tempi, non importa se poi i più deboli o semplicemente lo specchio della vera economia locale, muore. Ormai è chiaro: non è più governabile un paese che non protegge i suoi cittadini con la legalità, la trasparenza, la difesa del territorio, dell'ambiente e dell’economia locale. Ma non è solo questo che ci manca. Abbiamo perso il gusto di condividere il tempo con i nostri figli, non conosciamo la loro vita, i loro pensieri. Queste sono cose che non si comprano e non si vendono e non si trovano tra gli scaffali di un supermercato la domenica!
E' notizia di questi giorni l'apertura dell'ennesimo gigante del commercio in Campania, 26000 metri quadrati, nel lusso più sfrenato echeggiando le antiche fogge della Reggia di Caserta in una città come Marcianise mentre per tutta l'Italia operai lottano sui tetti per difendere il posto di lavoro e centinaia di fabbriche e negozi chiudono in lungo e in largo nel nostro Paese, ammetterete che produce un suono così stridente da far accapponare la pelle!Altre superfici sono in programma anche in Molise dove ormai ci sono più superfici commerciali che abitanti. Tutto questo ed altro ancora mentre centinaia di posti di lavoro sono a rischio. Forse abbiamo dimenticato che il benessere economico di una nazione deriva soprattutto da quanto riesce a produrre dentro i propri confini prima ancora che delocalizzare e commercializzare.
La domanda a questo punto sorge spontanea. A chi appartiene ormai l'Italia? o la nostra Regione? Non certo alla gente comune, quella che ogni giorno si muove come in un formicaio, con i bisogni indotti, i consumi guidati e nemmeno un pacco di fiducia da portare a casa. Il commercio non è più lo specchio della realtà economica ma espressione di un’organizzazione di lobbies e corporazioni in grado di spingere in modo aggressivo e predominante sui bisogni e indotti dettando e delineando tempi, calendari e potere facendo pressione sull’offerta di occupazione che in tali sistemi si viene ad offrire.
Mentre le perdite di posti di lavoro nel piccolo commercio non diventano causa sociale neppure quando una dietro l’altra tante serrande, anche le più prestigiose, restano chiuse per sempre.
Non siete organizzati! Ci siamo sentiti dire. Poco importa se la vita del commercio delle città è inserita in contesti che presentano difficoltà ed ostacoli che il senso del buon convivere sociale sollecita, non solo noi operatori ma tutti i cittadini che la attraversano per i più svariati motivi sollecitano maggior cura e rispetto delle cose che ci circondano.
Dietro ogni singolo “ bottegaio “, vorremmo ricordare si muovono tanti soggetti economici locali, che forniscono professionalità e servizi. Ogni singolo negozio mantiene vive tante piccole e medie imprese della moda, del made in Italy, dell'artigianato ed in settori di nicchia che altrove non troverebbero spazio alimentando il mercato delle diversità e dell'alta specializzazione.
Le strade colme di negozi e di luci sono espressione non solo di vivacità economica ma anche di sicurezza e tranquillità per chi le attraversa e per chi ci vive.
Occorre dunque valorizzare, non deprimere, questo bene pubblico come forma di capitale urbano e capitale sociale per trasmettere conoscenze e creare innovazione, contribuendo alla creatività e alla originalità del tessuto economico locale. Ci opponiamo perciò fortemente ad un’interpretazione della direttiva europea in funzione delle lobby e delle grandi corporazioni.
Vogliamo porre l'etica al di sopra di tutto, a tutela delle famiglie, a tutela del diritto di fare impresa come bene pubblico nelle città, nei quartieri, nei comuni se è vero che legalità e sicurezza non sono né a destra né a sinistra ma mirano in alto dove vivono senso di coesione e bene pubblico.

LE PROPOSTE DI COMMERCIOATTIVO PER LA LEGGE REGIONALE SUL COMMERCIO

Mai come in questo momento CommercioAttivo ribadisce con forza a tutti i membri del governo Regionale di porsi all'ascolto delle voci degli operatori delle piccole e medie imprese del commercio, interessati alle modifiche che si vogliono apportare con la proposta di legge n. 135 di iniziativa della Giunta Regionale concernente modifiche alla legge regionale del commercio del 27 settembre 1999 n. 33.
Di seguito si riportano le proposte presentate dalla nostra Associazione CommercioAttivo alla seconda Commissione Commercio della Regione Molise in occasione dell'ultima audizione dell’11/02/2010, a nostro avviso necessarie, per licenziare una legge equa e condivisa che, soprattutto, possa essere utile a tutti:

1.APERTURE DOMENICALI E FESTIVE
Per tutto il territorio regionale 20 aperture domenicali annuali per un Molise diviso in tre macroaree con un calendario adeguato alla propria posizione geografica d'accordo con le parti in causa.

2.OSSERVATORIO ECONOMICO REGIONALE
A tutela dei piccoli Comuni e delle aree interne, riteniamo utile inserire all'interno dell'osservatorio economico, un rappresentante dei Comuni. Come riteniamo indispensabile che la legge in esame contenga un criterio di designazione degli esperti rappresentanti delle parti sociali, al fine di non includere soltanto Associazioni e Sindacati operanti a livello nazionale. Così facendo si andrebbe nella direzione opposta alla svolta federalista in atto ed escluderebbe, di fatto, chi veramente opera sul territorio e sa quali sono effettivamente le problematiche locali da affrontare ogni giorno. Chiediamo inoltre che venga sottoposto all’attenzione del Consiglio Regionale un blocco triennale dell’apertura di nuove grandi superfici di vendita a tutela dell’esistente.

3.DISTRETTI URBANI DEL COMMERCIO
Riguardo ai “centri commerciali naturali” di cui, nella proposta di legge n. 135, si vuole favorire la costituzione e lo sviluppo nella forma di società consortile tra esercenti, riteniamo che possano trovare attuazione in tempi non troppo brevi, considerato anche l'individualismo che caratterizza il mondo della microimpresa. Sentiamo altresì la necessità di organizzare il territorio con i “distretti urbani del commercio”, uno strumento innovativo che parte da una buona organizzazione urbanistica ed infrastutturale fino a delineare quartieri e aree periferiche organizzate per commercio e servizi per la salvaguardia dell'economia locale, orientato ad attivare nei contesti urbani – e non solo -dinamiche economiche, ma anche sociali e culturali di grande portata che vede come attori interessati tutti gli operatori sia pubblici che privati con un unico scopo: la rivitalizzazione dei centri urbani.

4.FONDO ROTATIVO DI FINANZIAMENTO A GARANZIA FIDI CON INTERESSI AGEVOLATI
Ribadiamo la necessità, stante la crisi economica finanziaria di istituire a regime nella legge in esame, un fondo rotativo di finanziamento ad interessi agevolati e garanzia fidi, che darebbe una grossa ed immediata boccata d'ossigeno a tutte quelle piccole e medie aziende in affanno, con il beneficio dell'intero comparto economico, come più di qualche Regione d'Italia ha già inserito nella propria legge regionale sul commercio.

5.PERIODO DEI SALDI
Negli ultimi anni abbiamo assistito alla rincorsa su tutto il territorio nazionale ad anticipare l'inizio della data dei saldi, CommercioAttivo ritiene che non si possano risollevare i bilanci aziendali anticipando sempre di più l'inizio del periodo dei saldi. Occorrono al riguardo regole uniche a livello Nazionale con periodi temporali di vendita normale che coprano le stagioni. Non è pensabile fare azienda se poi all'inizio di stagione partono i saldi di fine stagione. Sarebbe auspicabile a questo punto l'abolizione del periodo dei saldi dando all'operatore la possibilità di scegliersi il periodo più utile per promuovere i propri prodotti. L’assenza di regole produce il caos e non protegge il consumatore finale .

Siamo sicuri che quanto sopra, dettato dalla convinta volontà di dare alla nostra terra ed alla nostra gente, la giusta dimensione che meritano tutti, verrà attentamente valutato prima di legiferare, cogliamo l'occasione per porgere i nostri più cordiali saluti.
CommercioAttivo Associazione Commercianti Campobasso 

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