martedì 17 aprile 2012

Licenziato vende casa, apre un'azienda e assume gli ex colleghi disoccupati Padova. Cristian Stangalini, 42 anni, è il titolare della Omp Fili di Arzergrande. «Lavoriamo 7 giorni su 7, il fatturato è in crescita ma le banche non ci fanno credito»

Nuova fabbrica nel Padovano (archivio)PADOVA - Licenziato dalla propria azienda per «cessata attività», ha deciso di aprirne un’altra, ridando lavoro e speranza a 15 suoi colleghi. O meglio, suoi sottoposti: Cristian Stangalini, fino al luglio del 2010, era il direttore della Metal Welding Wire di Correzzola, azienda che produceva trafilature d’acciaio. Quando è arrivata la notizia della chiusura Stangalini aveva altre offerte. «Possibilità d’impiego in altre aziende ne avevo. Mi sarebbe seccato sprecare tanta competenza, clienti fidelizzati, ordini acquisiti – spiega – e mi dispiaceva vedere 42 persone così, rimaste a piedi». Stangalini, originario di Como, ha deciso allora di aprire in proprio. «Ho dovuto convincere mia moglie, e non è stato facile. Abbiamo due bambini di 9 e 12 anni, l’abbiamo fatto pensando al loro futuro». Proprio con la moglie è diventato così fondatore della Omp Fili, ad Arzegrande.

«A fine 2010 ho trovato i capannoni giusti dove sistemare i macchinari, nel 2011 ho ricominciato a lavorare. Ho preso con me, poco per volta, 15 ex dipendenti della Metal Welding Wire. Eravamo diventati amici, ci frequentavamo dopo lavoro». Ora tutto sembra girare per il meglio. «Abbiamo le nostre soddisfazioni, pago i fornitori e gli stipendi, lavoro c’è». Nonostante l’assenza di istituzioni e banche. «Il mondo istituzionale non si dovrebbe solo presentare ai funerali degli imprenditori suicidi o davanti alle telecamere per promettere aiuti - conclude Stangalini - dietro ogni gesto estremo ci sono decine di persone che rimangono senza lavoro, gente che sta male. Puoi avere il miglior progetto, ma senza garanzie nessuno ti dà una mano. Per quanto riguarda le banche le dico questo: un istituto di credito mi ha chiesto un deposito di garanzia di 150 mila euro per darmi un prestito di 150 mila euro. Volevano da me la cifra che avrebbero dovuto prestarmi». Chissà Kafka cosa avrebbe detto.

Enrico Albertini

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