venerdì 13 gennaio 2012

LIBERALIZZAZIONI …. BOLKESTEIN ….

by ICR
Ambulanti contro la direttiva europea Bolkestein
L’annunciata riforma per la ripresa del premier Monti crea non poche preoccupazioni a circa un milione di ambulanti sul territorio nazionale.
Nel pacchetto di liberalizzazioni annunciate dal Governo italiano c’è infatti una direttiva europea chiamata “Bolkestein” che se dovesse passare così come è stata presentata produrrebbe un danno enorme in termini di disoccupazione (sono quasi 2 milioni i posti di lavoro a rischio compreso l’indotto) alla categoria di lavoratori più antica della storia umana.
Gli ambulanti oggi lavorano sulle piazze e le strade di tutta Italia grazie alle concessioni decennali rilasciate dai Comuni, circa una metà di commercianti queste concessioni le ha
acquisite oppure le ha ereditate da genitori che hanno sempre e puntualmente pagato le relative tasse che garantivano la legalità per svolgere il proprio lavoro.
Chi ha acquistato queste concessioni, oltre al danno rischia la beffa perché si è dovuto accollare anche spese notarili, bolli e tutta la burocrazia di competenza, senza parlare delle visite capillari dell’Ufficio delle Entrate. Essendo attività commerciali a tutti gli effetti sono infatti sottoposte a studi di settore, quindi hanno l’obbligo di pagare tasse sulle transazioni delle concessioni in base al valore che stabilisce l’Ufficio delle Entrate e non al valore di mercato reale.
Con la direttiva Bolkestein, tutto il passato e la storia orgogliosa di ogni singolo ambulante rischia di essere archiviata per sempre, essa prevede che i Comuni non rinnovino più le concessioni ai vecchi possessori cancellando quindi “i diritti acquisiti” fino ad ora.
La Bolkestein è una legge retroattiva e anticostituzionale, una volta approvata la direttiva i Comuni hanno la libertà di mettere all’asta le concessioni e la partecipazione alle aste verrà ristretta agli ambulanti e aperta alle grandi multinazionali, società e cooperative. In pratica chi offre di più lavora, mentre chi si è sacrificato per una intera vita alzandosi tutte le mattine alle 5, mettendo a repentaglio anche la propria salute, rimane a casa intraprendendo la nuova carriera da disoccupato.
Per fare un esempio, potrebbe succedere che in una qualsiasi manifestazione fieristica o mercato su aree pubbliche arrivi un grande gruppo che offre al Comune cifre esorbitanti per tutti i posteggi della fiera o mercato lasciando a casa circa 200 operatori (questo è mediamente il numero di operatori per mercati e fiere nelle grandi
città) che da secoli tramandano di generazione in generazione tradizioni, costumi e servizi ai cittadini.
Se tutto questo dovesse accadere, le multinazionali acquisirebbero ulteriore potere commerciale, decidendo cosa dobbiamo e cosa non dobbiamo comprare. In altri casi si potrebbe verificare che società di servizi acquisterebbero interi pacchetti di concessioni per poi subaffittarle in un secondo momento agli stessi ambulanti che ne hanno subito l’esproprio. Naturalmente tutto questo andrebbe a danno dell’ambulante perché si potrebbe subaffittare a prezzi maggiorati. In pratica la direttiva Bolkestein aprirebbe la strada a personaggi che vivono lucrando sul lavoro altrui.
A Torino grazie alla tenacia di alcuni ambulanti e nato gruppo denominato G.O.I.A. (gruppo libero da ideologie politiche e non vincolato dalle caste commerciali) che in brevissimo tempo grazie ai nuovi mezzi di comunicazione di massa (social network) ha fondato un gruppo su Facebook che sta riscuotendo molto successo. Il gruppo si chiama “CARO BOLKESTEIN, SIAMO IL G.O.I.A, IL MERCATO NON SI TOCCA” e sta continuando a ricevere adesioni da ogni parte d’Italia.
Il G.O.I.A. manifesta contrarietà rispetto alla direttiva e sollecita ad una maggiore attività informativa sulla Bolkestein gli apparati sindacali nazionali, F.I.V.A e A.N.V.A. (i maggiori sindacati di categoria nazionale, finora rimasti silenti sul tema), rendendo noto che una sua delegazione è già stata a Bruxelles ottenendo la risposta da parte di un funzionario europeo che la direttiva, non essendo vincolante, dà al Governo italiano la facoltà di decidere chi inserire e chi escludere dalla stessa.
ICR | gennaio 13, 2012 at 20:28 | Categorie: Icr | URL: http://wp.me/pC9Fs-1GE


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