martedì 6 dicembre 2011

CRISI ECONOMICA: E GIUSTO ONORARE I DEBITI ? ........


Molti di noi basano i loro giudizi sulla loro esperienza di vita e reputano quindi giusto onorare i propri debiti per non minare la fiducia che necessariamente si instaura nei rapporti fra le persone. La bravura del sistema è proprio giocare su questo spostando però la questione sul macro e senza porre i giusti correttivi.
Mi spiego meglio: tutti hanno bisogno di un mezzo di scambio se non si vuole barattare giusto? Quindi il mezzo di scambio è, o meglio dovrebbe essere, solo la rappresentazione di quanto io produco, arigiusto?
Allora facciamo 10.000 la produzione globale di un paese e 1000 la quantità del mezzo di scambio necessario a scambiare le merci e i servizi, ipotizzando che questo mezzo di scambio passa di mano 10 volte (Velocità di circolazione). Il rapporto indebitamento/PIL sarà quindi del 10%.
Questo mezzo di scambio però lo può produrre solo un privato che “giustamente” lo presta contro un interesse del 5%.
Alla fine del primo anno tutti contenti delle agevolazioni e dell’aumento della qualità della vita facilitata dagli scambi l’intero paese dovrà pagare 1050, ma per non togliere liquidità al
sistema si decide di indebitarsi ulteriormente di quei 50 e quindi il 5% il secondo anno sarà calcolato su 1050 e così via.
Dopo 33 anni si avrà un debito/PIL del 50%
Il 50° anno avremo il 114% e qui si ha l’insostenibilità del debito che ha un andamento di questo tipo:
Se però ci sono voluti 50 anni per arrivare al 114% dopo altri 10 anni sarò al 200% e dopo appena 8 anni al 300%
Con questo ho semplificato al massimo tenendo un PIL costante e senza intervenire su elementi esterni, ma determinanti come ad esempio una politica che si indebita per creare consensi e non per fare investimenti o carestie, crisi immobiliari, di sovrapproduzione ecc. che avrebbero accelerato le dinamiche descritte.
 In 50 anni si intersecano almeno due,tre generazioni che non si rendono conto del macro andamento del debito perché ognuno di basa solo sulle sue esperienze di vita. Inutile dire che al 50° anno il presunto creditore  batte cassa e chiede il rientro del debito…che accade?
Quello che è già accaduto nel 1992 e accade adesso, ovvero si chiede sacrifici di tutti perché i debiti si devono onorare e in questo frangente, più si onorano i debiti, più il debito ci soffoca (riflettete sul perché a Roma gli usurai li chiamano “cravattari”).
Aumentiamo il livello di complessità mettendoci anche i debiti delle famiglie e delle imprese che si assommano a quello dello stato e portano ad esempio i “solidi” Stati uniti ad avere un rapporto debiti complessivi/PIL a più o meno 5 volte (500% del PIL!).
Aumentiamo ancora il livello di complessità? Allora mettiamo che mentre il paese, le famiglie , le imprese chiedono “liquidità” per assolvere alle funzioni primarie (produrre e consumare), il privato diminuisca la quantità di massa monetaria, M1, rastrellandola e non reimmettendola in circolo attraverso il sistema bancario da lui dipendente e quindi portando a fallimenti di imprese e insostenibilità familiari.
 Adesso rispondetemi, chi ha sottoscritto il debito? Quale plusvalore ha dato al paese il creditore se non quello di avere una tipografia? Quanta responsabilità hanno le aziende che falliscono e le famiglie che non conoscendo questo meccanismo ne sono state vittime?
Ovviamente senza niente togliere alla propria responsabilità personale negli accadimenti, pensate sempre che tutto dipenda da voi e dalla vostra capacità di restituire i debiti?
 Guardate che a parte la semplicità dell’esposizione, non capendo questo meccanismo saremo sempre vittime di un sistema che gioca nascondendo le regole e sfruttando questa situazione di forza per fini di sopraffazione.
Pensate sia possibile creare un clima di solidarietà reciproca giocando con queste regole?
Vi faccio riflettere anche su di un’altra cosa: perché le antiche religioni mettevano  a questo meccanismo azzerando periodicamente i debiti? IlPadre nostro parla di remissione reciproca dei debiti che avveniva col Giubileo ogni 50 anni, questo periodo vi dice qualcosa? l’anno sabbatico degli ebrei ogni 7 e i musulmani che addirittura bandiscono gli interessi.
Quando vi prendono dubbi di questo genere rileggete anche questo report del 2008 “Riprendersi l’anima” che ci ricorda come tutto quello che stiamo vivendo ha radici molto antiche e oggi, se lo vogliamo, possiamo modificare il corso degli eventi.
da: centrofondi.it   l'economia per tutti.

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