martedì 25 ottobre 2011

FUTURO DEL PAESE A RISCHIO", COMMERCIANTI CHIEDONO SCELTE CALA FIDUCIA DEI CONSUMATORI, FERME VENDITE DETTAGLIO

  11:41 25 OTT 2011(AGI) - Milano, 24 ott. - L'Italia si trova a un punto di svolta, "il futuro del paese e' a rischio". Chi governa deve intervenire facendo prevalere il bene comune, facendo anche scelte difficili, perche' si torni a crescere. E' il grido d'allarme lanciato dalle associazioni di categoria, agli Stati generali. "Il titolo che abbiamo scelto per il nostro documento 'Anzitutto l'Italia' - e' scritto dall'associazione - ne e' la chiave di lettura politica. Significa che e' arrivato il momento di reagire all'avvitamento del nostro Paese nella spirale tra effetti depressivi di manovre di consolidamento fiscale e indebolimento strutturale del potenziale di crescita.E significa che occorre avere la piena consapevolezza del fatto che l'Italia deve crescere di piu' e meglio, perche' senza piu' crescita la stagnazione e' alle porte e la recessione dietro l'angolo". Confcommercio sottolinea che occorre "fare prevalere il bene comune. E' una responsabilita' di tutte le forze politiche e sociali, ma soprattutto di chi oggi governa. Non sono ulteriormente tollerabili ne' rinvii, ne' annunci. Il tempo della partita e' scaduto". Di certo si dovranno fare dei sacrifici, ma a questi, assicura "non ci sottrarremo. A condizione che vengano ripagati con il "dividendo" delle scelte necessarie per il futuro dell'Italia".

La  ricetta per tornare a crescere secondo Confcommercio, passa per la realizzazione di interventi lungo sei assi tematici. Al primo posto "il rilancio delle riforme istituzionali, a partire dalla riduzione dei costi della rappresentanza politica". Ma anche il federalismo fiscale e l'azione di contrasto e recupero dell'evasione e dell'elusione riducendo contestualmente le aliquote di prelievo fiscale senza traslare la pressione "dalle persone alle cose". Al secondo posto,  una politica dei servizi fatta di semplificazioni, di flessibilita' nel mercato del lavoro, di sostegno all'innovazione e di liberalizzazioni.
Altro capitolo e' quello dell'ambiente, che puo' diventare un "fattore di competitivita', di crescita e di sviluppo". L'Italia, come sottolinea l'associazione, ha uno svantaggio competitivo da recuperare nel settore delle infrastrutture e dei trasporti. "Serve - spiega - un'azione coordinata sulle infrastrutture e sulle regole che governano il funzionamento del settore secondo il Piano Nazionale della Logistica. Questo consentirebbe risparmi al Paese per 40 miliardi di euro all'anno".
Prioritaria anche un'effettiva liberalizzazione del mercato del trasporto ferroviario e una strategia di riordino di quello aereo; cosi' come lo sviluppo dei trasporti marittimi. Altro grande capitolo da affrontare e' quello del divario di crescita e sviluppo del Mezzogiorno. Per ridurlo secondo Confcommercio, bisogna privilegiare la costruzione di condizioni di contesto che consentano una maggiore produttivita' delle imprese e del lavoro.
Servono incentivi automatici e selezionati per le attivita' d'impresa, e occorre rafforzare le infrastrutture con particolare attenzione alla logistica urbana. Quanto alla risorsa-turismo, le azioni da intraprendere spaziano dal miglioramento della qualita' e della fruibilita' del patrimonio ambientale e culturale. Prima di tutto c'e' da tenere alto l'impegno contro la criminalita'.
  "Senza legalita' e sicurezza - conclude - non c'e' crescita stabile e duratura, e non c'e' sviluppo. Per questo, l'impegno contro ogni forma di criminalita' va tenuto costantemente alto".
Va resa ancora piu' stretta la collaborazione tra associazioni imprenditoriali e istituzioni, e non vanno lesinate le risorse necessarie per assicurare sempre maggiore efficacia all'azione delle forze dell'ordine e della magistratura. Determinazione e severita' sono necessarie cotro l'abusivismo e la contraffazione che alterano mercato e concorrenza ed alimentano economia sommersa e lavoro nero.

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