sabato 4 ottobre 2014

Giulia D'Ambrosio, presidente di CommercioAttivo, Interviene insieme ai vertici nazionali di Confesercenti, Federstrade, Domenica No Grazie, ed imprenditori del commercio di tutta Italia, alla conferenza stampa tenutasi il 1° ottobre presso la Camera dei Deputati, in merito alle sei chiusure domenicali, per sottolineare l'iniquità di quanto approvato.

         Audizione Camera dei Deputati 1° ottobre 2014
201410011100

L'intervento di Giulia D'Ambrosio
























Il testo integrale:
Gentile Commissione,Mi chiamo Giulia D’Ambrosio ed in qualità di presidente dell’associazione COMMERCIOATTIVO,rappresento qui la voce dei piccoli esercenti del Molise, una piccola regione del centro-sud con 320.000 abitanti divisa in 136 piccoli comuni. In Italia esistono 8094 comuni di cui il 70% al di sotto dei 5000 abitanti. Valle d’Aosta(98,6%), Molise(91,9%)e Alto Adige(90,1%).2047 comuni possiedono aree naturali protette. nei piccoli comuni lavorano 400.000 imprese agricole impegnate nelle colture tradizionali,nel mantenimento delle tipicità alimentari e nella tutela del territorio. Le famose “cattedrali nel deserto” collocate per lo più nei punti strategici e nei maggiori snodi stradali,corredati da mega parcheggi, hanno letteralmente stravolto il commercio di prossimità fagocitando migliaia di piccole imprese commerciali(circa 26.000 le chiusure di attività nel solo 2014). la liberalizzazione degli orari del commercio ha avuto effetti devastanti non solo nei centri urbani di tutta l’Italia desertificandoli,ma soprattutto nelle aree interne e in quei piccoli comuni ormai privi di attività economiche che possano supportare la sopravvivenza delle comunità che in essi vivono.restano i vecchi, aumentano i disservizi e i disagi e si assiste alla diaspora dei giovani in cerca di lavoro ,non solo verso i centri più grandi, ma sempre più spesso verso paesi stranieri. Viene minacciato un intero tessuto imprenditoriale che andrebbe sostenuto in quanto capace di valorizzare una straordinaria risorsa in grado di trasformarsi in forza economica e sociale per una nuova fase di sviluppo.La completa liberalizzazione non attuata negli altri paesi d’Europa agevola di fatto la grande distribuzione,favorisce lo smercio di prodotti esteri a danno del prodotto nazionale,concentra la ricchezza nelle mani delle grandi lobby del commercio spesso di altre nazionalità.Su ogni piccolo esercizio ruotano tante figure che non sono rappresentate solo da titolari e dipendenti, ma anche da tutte quelle professioni, messe fortemente in crisi, come i commercialisti,i trasportatori,gli artigiani e le piccole e medie imprese, produttrici del made in Italy, nostre fornitrici.

stiamo creando così migliaia di nuove povertà,mettendo a dura prova anche le nostre stesse famiglie .Il mercato da solo non gestisce la crescita perché la domanda è debole e le famiglie non hanno soldi. Il commercio tradizionale va incentivato e ristrutturato con nuove proposte per stare al passo con un cambiamento epocale. Le 12 festività non vanno toccate e con 12 domeniche di apertura crediamo si possa davvero mediare. Il vero problema sono le disuguaglianze crescenti nella nostra società. minacciare le piccole imprese spesso a conduzione familiare rischia di indebolire ulteriormente quel modello sociale a cui spesso facciamo riferimento e che si fonda sulla famiglia. Vero è che noi vogliamo preservare oltreché il mero aspetto economico, l’equilibrio delle nostre famiglie che non può ridursi a sterile utilitarismo ma che serve a guidare e accompagnare i desideri più profondi dei nostri figli e dunque del futuro del nostro Paese.
Giulia D’Ambrosio-Presidente COMMERCIOATTIVO-CAMPOBASSO(MOLISE)

il video integrale della conferenza stampa presso la 
camera dei deputati sulla legge in parlamento delle aperture domenicali: 



Il messaggio del nostro Vescovo  Bregantini  impossibilitato ad intervenire.



le aperture in alcuni stati Europei:


Alcune Immagini:








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