giovedì 14 aprile 2011

GRANDE SUCCESSO di PUBBLICO e di CONTENUTI nel CONVEGNO "COMMERCIO e TERRITORIO" organizzato da COMMERCIOATTIVO in collaborazione con Filacams CGIL e Uiltucs UIL

COMMERCIO E TERRITORIO

Questo incontro, tra i vari attori del sistema economico e sociale, ci è apparso necessario, anzi doveroso proprio a margine della petizione popolare congiunta promossa sia dagli esercenti del commercio che dalle forze sindacali alla luce della nuova legge sul commercio che attraverso una forte liberalizzazione delle aperture festive sconvolge non solo gli equilibri del commercio di vicinato, ma riforma di fatto anche il tempo che gli individui coinvolti potranno dedicare alla loro vita ed a quella delle proprie famiglie.

Inutile dire che gli insediamenti della grande distribuzione hanno esercitato ed esercitano una notevole influenza sullo sviluppo locale, sia da un punto di vista economico e sociale che della organizzazione urbana e territoriale.
Soprattutto in questo particolare momento congiunturale,le istituzioni locali,devono mostrarsi attente a ricercare quei progetti di crescita e di sviluppo rapportati alla dimensione locale e dunque in stretta relazione fra tutti gli attori del territorio,

Da qui l’idea di riunire assieme ad istituzioni, enti, organizzazioni, associazioni, anche cittadini e imprese, in un dibattito aperto e propositivo sulla situazione economica e sociale della nostra regione sulle aspettative concrete, ma soprattutto sulle priorità e sulle proposte che possono rilanciarne lo sviluppo.

Un giorno festivo convenzionale per tutti serve ad accrescere gli spazi di relazione e la salvaguardia delle famiglie e dei nostri bambini. Ci siamo posti il problema anche dal punto di vista etico e religioso, ed abbiamo voluto esporlo attraverso l'autorevole voce del nostro Arcivescovo Bregantini già presidente della commissione giustizia, lavoro e pace della CEI.

Attraverso i rappresentanti sindacali Filcams CGIL Franco Spina e della Uiltucs -Uil Guarracino sono stati esposti tutti i problemi che riguardano il mondo dei lavoratori del commercio.

Noi commercianti abbiamo puntualizzato i vari aspetti del conflitto con il nuovo testo di legge. Luca Peotta presidente nazionale di Imprese che Resistono ci ha fornito uno sguardo nazionale sui problemi che attraversano tutto il popolo delle partite Iva esponendo tutti gli argomenti di primaria importanza, che partendo dalle piccole aziende produttrici arrivano fino a noi, perché tutti noi ci scontriamo quotidianamente con il fisco, con la burocrazia, con la concorrenza sleale od anche la corruzione che risulta essere un vero freno allo sviluppo.
Abbiamo ritenuto di voler valorizzare ciò che ci unisce: il lavoro per la dignità della persona.

Sono state pubblicamente espresse le nostre istanze e mostrata la raccolta firme, all'assessore Franco Giorgio Marinelli, che ne ha constatato la consistenza ampiamente sufficiente per poterne ridiscutere. In sintesi speriamo di strappare una promessa in merito alla revisione di una legge che regolamenti il commercio in maniera più equa. Naturalmente giriamo la nostra richiesta a tutto il consiglio regionale, al quale avremmo gradito esporre le nostre ragioni pubblicamente.

Siamo rammaricati dell'assenza del Sindaco che forse ci avrebbe chiarito su quali speranze la nostra città potrà basarsi per i giorni futuri.

Presenti al convegno le rappresentanze del commercio dell'Abruzzo con Silvia Carrozzi, del Lazio con il vicepresidente di Federstrade Roma, Stefano Zarfati, che ha sottolineato che anche a Roma, città a vocazione espressamente turistica, si sente la necessità di ridurre notevolmente le aperture festive.
Presenti anche diversi rappresentanti della politica molisana di vari schieramenti, tra i quali è intervenuto il V. Presidente della commissione regionale lavoro cons. Michele Petraroia confermando la sua posizione contraria alla legge già espressa in consiglio regionale, in difesa della economia dei piccoli comuni molisani.

Se le regioni hanno veramente intenzione di riequilibrare il rapporto, anche alla luce delle prossime spinte federali, tra centro e periferia, tra città e degrado, tra piccoli negozi e ipermercati non devono limitarsi agli interventi di procedura amministrativa, ma devono intraprendere un piano d’azione più sostanziale, capace di incidere nella riqualificazione degli spazi pubblici e nel miglioramento della vita della città. Soprattutto, devono riaprire il rapporto con le aree urbane, con i comuni che hanno a disposizione un patrimonio unico e irripetibile. La loro identità urbana e culturale è racchiusa nel centro storico che è anche un centro commerciale naturale, ma non solo, soprattutto è un centro che deve tornare all’uso vitale, cioè all’abitare.

Lo sviluppo della città è spinto dagli interessi economici prevalenti e si riassume nel peggiore destino possibile per il territorio. Ovvero la classica città centrale, ridotta a simulacro di se stessa, coi quartieri terziari, le isole della residenza e quelle delle economie della notte.

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