lunedì 21 giugno 2010

ECONOMIA MOLISANA 2009 : Il Rapporto della Banca d'Italia


Nel 2009 si è aggravata la fase recessiva dell’economia molisana avviatasi nell’ultimo scorcio dell’anno precedente. Le più recenti stime relative al 2009 della Svimez e Prometeia indicano una diminuzione del Pil a prezzi costanti compresa tra il 4 e il 5 per cento. La sfavorevole fase congiunturale ha riguardato tutti i settori produttivi. I consumi delle famiglie si sono ridotti; gli investimenti sono diminuiti. Le esportazioni, valutate a prezzi correnti, sono scese ai livelli minimi dell’ultimo decennio.
La crisi ha colpito soprattutto l’industria manifatturiera con un impatto maggio-re su quei comparti strutturalmente già deboli. La caduta della domanda estera ha ag-gravato le difficoltà dell’industria della moda che si sono estese all’intera filiera pro-duttiva regionale. L’attività edilizia è diminuita, il numero di ore lavorate segnalato al-
le casse edili si è attestato sui valori minimi dell’ultimo quinquennio. Anche il terzia-rio ha risentito delle difficoltà congiunturali.
Le condizioni del mercato del lavoro sono rapidamente peggiorate. Dopo una fase di prolungata crescita, la domanda di lavoro si è ridotta, nonostante un intenso ricorso agli ammortizzatori sociali. Il calo dell’occupazione ha interessato soprattutto i lavoratori dipendenti e quelli con contratto a termine.
Alla fine del 2009 il credito bancario è sceso al di sotto del livello di dodici mesi prima, anche al netto di alcune operazioni straordinarie che ne hanno condizionato l’andamento. La dinamica è rimasta significativamente differenziata tra il settore pro-duttivo e le famiglie.
I prestiti concessi alle imprese sono diminuiti; al contenuto fabbisogno finanzia-rio delle aziende, connesso alla debolezza del quadro congiunturale, si è associata la maggior prudenza adottata dalle banche nel valutare il merito creditizio. Il calo è sta-to più pronunciato per le grandi imprese. Da un approfondimento condotto è emersa la rilevanza del ruolo dei consorzi di garanzia collettiva dei fidi nel favorire l’accesso al credito delle piccole imprese.
I prestiti alle famiglie consumatrici hanno rallentato, risentendo soprattutto del protrarsi della debolezza della domanda. I nuovi mutui per l’acquisto di abitazioni hanno registrato una moderata ripresa che ha riguardato unicamente i finanziamenti a tasso indicizzato.
La qualità del credito si è significativamente deteriorata. Sulla dinamica hanno inciso le difficoltà dell’industria della moda regionale. Escludendo questo comparto, il tasso di ingresso in sofferenza, seppure in aumento, sarebbe stato in linea con quel-lo delle altre regioni del Mezzogiorno.
In un contesto nazionale caratterizzato da una politica di bilancio orientata al contenimento della spesa, a livello decentrato ha acquistato sempre più rilievo il monitoraggio dei costi della sanità. La Regione Molise, a causa degli squilibri strutturali nella gestione del sistema sanitario, dal 2007 ha adottato un Piano di rientro; è stato, inoltre, previsto un affiancamento gestionale da parte dei Ministeri della Salute e dell’Economia. Secondo quanto rilevato anche dalla Corte dei conti, il contenimento della spesa realizzato nel primo triennio di attuazione del Piano non appare ancora sufficiente a garantire un equilibrio strutturale; ciò potrebbe determinare ulteriori maggiorazioni nelle aliquote delle principali imposte regionali.
Tra le misure auspicate nel Piano di rientro vi è in particolare il riassetto della re-te ospedaliera, ancora caratterizzata da un’elevata capillarità, e il completamento del processo di razionalizzazione della spesa per acquisti di beni e servizi.
Per leggere il rapporto completo:
http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/econo/ecore/note/2009/Molise/molise.pdf

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